Ezgjan Alioski ha lasciato Lugano quasi due anni fa, e oggi con il suo Leeds United insegue l'obiettivo della Premier League. Bluewin l'ha incontrato in esclusiva per voi.
A otto giornate dalla fine della stagione, con il suo Leeds vi trovate ora nel pieno della lotta per ambire ad una promozione in Premier League. Già da quando ha lasciato Lugano due anni fa il suo obiettivo era già quello di ambire a giocare in Premier League?
Già prima del mio arrivo in Inghilterra sapevo che il club aveva la grande ambizione di salire in Premier League. Questo è stato sicuramente uno dei motivi per i quali ho deciso di venire al Leeds. Ora abbiamo una possibilità reale di raggiungere questo ambizioso obiettivo.
Al Leeds lei ha conquistato da subito un posto nella formazione titolare. Anche in Inghilterra si è sentito subito a suo agio?
La squadra mi ha aiutato in questo. Ho avuto da subito una buonissima sensazione. Inoltre qua c'era già Gaetano Berardi (30enne originario di Sorengo, Ticino, n.d.r.) il quale mi ha aiutato nelle fasi iniziali con i compagni e mi ha fatto conoscere la città. Comunque, in genere non ho bisogno di molto tempo per adattarmi ad un nuovo contesto di vita.
IL Leeds è un club dal passato storico importante. Tre volte campione di Inghilterra, anche se l'ultima apparizione in Premier League risale al 2004. Cosa significa il calcio per la città e i suoi abitanti?
Qui gira tutto attorno al calcio e ognuno sostiene i club, indipendentemente dalla lega in cui giocano. Addirittura durante le partite di 5a Lega lo stadio è sempre pieno. Che si vinca o che si perda il sostegno del pubblico è sempre presente. Impressionante. Bello poter vivere una realtà sportiva e sociale di questo genere. Chiaro che il desiderio di ritornare in Premier League è molto forte e per questo motivo il club fa di tutto per poter centrare questo obiettivo.
Perché scelse l'Inghilterra e non la Germania o l'Italia?
Sentii fin da subito che il Leeds mi voleva a tutti i costi e questo mi convinse. Con la consulenza del mio procuratore Dino Lamberti cercammo di capire quale meta mi avrebbe dato di più; perché mi arrivarono anche altre proposte, ma il mio sogno era sempre stato quello di poter giocare un giorno in Inghilterra. Così quando un grande club come il Leeds United si interessa a te c'è poco da pensare, anche se non si tratta di una formazione di Premier League (per ora).
Dopo quasi due anni può dire di essersi abituato alla vita in Inghilterra?
Sì certo, anche se il tempo rimane un problema per me (ride). Ci si abitua anche a questo comunque. Ci sono così tanti allenamenti e partite che uno si dimentica che il tempo non è così bello come in Ticino, per esempio.
Secondo la sua esperienza è più alto il livello in Championship o nel campionato svizzero di Super League?
Non si possono paragonare. Sono due mondi calcistici molto diversi. Guardando le partite di Championship molti svizzeri potrebbero pensare di poter tenere il passo. Il livello della Lega lo capisci solo dal momento che giochi. Per organizzazione, numeri e stadi la differenza con il massimo campionato svizzero è enorme, questo è certo.
Segue ancora il calcio svizzero?
Certo, guardo sempre delle partite di Super League, in special modo seguo i destini del Lugano, il mio ex club. A volte riesco anche a seguire le partite dello Sciaffusa. Non ho dimenticato il calcio svizzero.
Quasi da subito lei decise per la nazionale della Macedonia. La Federazione svizzera non si è mai interessata a lei?
Per me c'è una solo Nazionale, quella macedone. Rispondo alla sua domanda: no, la federazione svizzera non si è mai fatta avanti, e lo capisco. Quando giocai la prima volta per la Macedonia ero ancora allo Sciaffusa in Challenge League, e c'erano molti buoni giocatori nella mia posizione tra i quali la Svizzera poteva scegliere. Il mio grosso salto avvenne poi a Lugano.
La Macedonia non ha mai partecipato alla fase finale di un Europeo e tantomeno di un Mondiale. Grazie al primo posto nel gruppo di Nations League e al buon inizio nelle qualificazioni per Euro 2020 il sogno di poter partecipare per la prima volta ad un Europeo non è più così distante. Cosa significherebbe per lei una partecipazione della Macedonia a Euro 2020?
Due anni fa la Nazionale U21 ha centrato questo traguardo per la prima volta; è stato un momento storico per i macedoni. Molte cose sono cambiate negli ultimi anni in seno alla Nazionale A, il nuovo allenatore Igor Angelovski sta facendo un ottimo lavoro. La sua analisi è corretta, non siamo mai stati così vicini come oggi e dunque possiamo continuare a sognare.
Un gol contro la Lettonia - con relativa vittoria - e un assist per il pareggio contro la Slovenia. Lei è l'uomo del momento in Macedonia. Viene ora visto come una star dai suoi compagni e dal suo pubblico?
Non sono l'unico 'legionario' nella squadra nazionale e come gli altri, veniamo visti un po' come delle star. Io non mi sento tale e voglio solo dare il mio meglio. Così la pensano anche gli altri che giocano all'estero, ed è per questo motivo che stiamo avendo successo.
Il suo grande obiettivo è la Premier League. Ci sono altri traguardi che vorrebbe raggiungere in carriera? Tornare in Svizzera un giorno rientra tra i suoi piani?
Mi concentro sull'oggi e sull'ora e dunque non mi faccio troppi piani per il futuro. In Svizzera ho la mia famiglia e i miei amici, dunque credo che un giorno ritornerò.