Il magnate russo e proprietario del Chelsea ha rifiutato l'offerta miliardaria dello statunitense Todd Boehly. Il Chelsea, per ora non si vende.
Roman Abramovich non ha ceduto alla tentazione di vendere il suo Chelsea all'uomo d'affari statunitense Todd Boehly.
Non è il primo tentativo del proprietario dei Los Angeles Dodgers di diventare proprietario di un club di Premier League, Boehly infatti aveva già tentato l'assalto al Tottenham Hotspur nel 2014, ma l'operazione non andò in porto.
Il magnate russo, che acquistò il Chelsea nel 2003, valuta il club inglese attorno ai 3 miliardi di sterline.
Difficilmente Boehly mollerà la preda, attendendo il momento opportuno per lanciare un'altra offerta. Potrebbe accadere il 31 marzo 2020, quando scadranno i permessi per la costruzione del nuovo stadio del Chelsea.
In un'intervista a Bloomberg, Boehly ha raccontato il perchè del suo interesse verso il club di Premier League.
«Il calcio è il maggior sport a livello mondiale, la passione dei fans per lo sport e per i team non ha precedenti», ha raccontato l'uomo d'affari.
«Quando ero piccolo conoscevo Pac-Man e Donkey Kong, ma certamente non sapevo dell'esistenza del Manchester United, del Chelsea e del Tottenham Hotspur. I bambini di oggi conoscono bene quali sono i migliori team della Premier League. È una grandissima opportunità per i più grandi club del pianeta» ... e per chi intravede proventi miliardari legati al gioco del pallone.