Lutto nella musica Tina Turner, la regina del rock che visse tre volte

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24.5.2023 - 21:30

È difficile trovare una storia come quella di Tina Turner, una vita talmente piena di eventi, drammi, tragedie, violenza, ascesa, caduta, rinascita da sembrare scritta da uno sceneggiatore. Ann Mae Bullock, da Nutbush, Tennessee, morta oggi, mercoledì, non lontano da Zurigo, è già da tempo consegnata alla leggenda

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Tina è una delle più straordinarie performer mai apparse sui palcoscenici: Mick Jagger, tanto per fare un nome, che è un suo amico fraterno, ha sempre ammesso di averle «rubato» il modo di stare in scena, ai tempi in cui i Rolling Stones erano così giovani da aprire i concerti di Ike & Tina Turner. Le loro performance insieme, a cominciare da quella a Live Aid, sono pagine di storia. Un'icona di bellezza senza tempo, un fascino irresistibile, probabilmente le gambe più belle della storia della musica (e non solo).

Una voce inconfondibile, graffiante, immersa nella storia della black music ma perfetta per il pop da classifica, la capacità di resistere a un'esistenza che racchiude almeno tre vite, una naturale empatia sono gli elementi che ne hanno fatto una delle artiste di maggior successo di sempre.

La sua vita? Un inno alla resilienza

Se fosse necessario trovare una sintesi alla sua vita, si potrebbe definirla come un inno alla resilienza. Pochi anni fa, suo figlio Craig, avuto quasi adolescente da una relazione precedente a quella drammatica con Ike Turner, si è suicidato a 59 anni.

Ultimo colpo di una vita piena di drammi: Ike Turner, il marito con cui aveva messo su una band che è stata determinante per la nascita del rock'n'roll e che l'ha resa famosa, si rivelò un uomo violento, una sorta di schiavista domestico, che, nonostante il clamoroso successo di brani come «Proud Mary», «Nutbush City Limits» e «River Deep Mountain High», trasformò la vita di Tina in un incubo. Come è stato raccontato tante volte, da quell'orrore fuggì senza praticamente nulla, ricominciando da zero.

La seconda vita da super diva

Poi la sua seconda vita da super diva, costruita passo passo con una delle più celebri cover di «Let's Stay Together» di Al Green, «Private Dancer», «What's Love Got To Do With It», «The Best» in un crescendo clamoroso fatto di record di vendite (si parla di oltre 200 milioni di copie vendute), concerti incredibili, Grammy Award, il Kennedy Center Honors, gli omaggi di altri artisti (su tutti quello di Beyoncé), ruoli cinematografici indimenticabili, l'Acid Queen di «Tommy», la Aunty Entity di Mad Max, (accompagnato dal successo mondiale del brano «We Don't Need Another Hero»).

Negli ormai trent'anni della sua nuova vita ha trovato conforto nel buddismo, è diventata cittadina svizzera trasferendosi sul lago di Zurigo, si è sposata con Erwin Bach, un uomo più giovane di lei.

La donna che visse tre volte

Ma evidentemente il suo destino è quello di dover ricominciare. Quando sembrava che finalmente potesse approdare alla serenità è la sua salute a cedere: prima un ictus, poi un tumore all'intestino, infine una grave insufficienza renale che l'ha messa di fronte alla scelta tra dialisi e trapianto. Con la sua proverbiale sincerità, Tina ha ammesso di aver pensato anche al suicidio assistito.

Poi il marito le ha donato un rene, restituendole un'esistenza serena. Negli ultimi anni ha vissuto un'esistenza più ritirata, anche se si concedeva qualche apparizione alle sfilate dei più grandi stilisti. La donna che visse tre volte, la regina del rock.