Vicende legali Kim Kardashian: citata in causa per 100 mila franchi

CoverMedia

13.2.2019 - 11:11

L’informatico David Liebensohn trascina in tribunale la socialite per aver violato un contratto, stretto ai tempi del lancio delle Kimoji.

Kim Kardashian rischia di dover sborsare 100mila dollari per aver infranto i termini di un accordo stretto ai tempi del lancio dell’app Kimoji.

Lo sviluppatore del programma, David Liebensohn, era stato assunto per la creazione delle “faccine” animate e delle GIF, basate su Kim e sulla sua famiglia, dopo aver attirato l’attenzione della 38enne per la sua app contro il cyberbullismo CensorOut.

Come riportato dai documenti legali, ottenuti da TMZ, Liebensohn sostiene di aver stretto un patto nel 2014, che prevedeva per lui e per il suo socio il 60% dei profitti derivanti dalle Kimoji.

La Kardashian - sempre secondo la ricostruzione dell’esperto informatico -, insistette per registrare legalmente il marchio a suo nome per la copertura dei costi e per evitare confusione.

Subito dopo la registrazione, avvenuta nell’agosto del 2014, Kim si è però tirata indietro, a causa della fuoriuscita di alcune sue informazioni personali, ritenendo come responsabile uno dei business partner di Liebensohn. Quest’ultimo, però, afferma come la Kardashian fosse a conoscenza della possibilità dello scambio di informazioni prima di firmare l’accordo. Per l’uomo, si tratta solamente di una scusa per non rispettare i patti e non corrispondergli la cifra dovuta.

A quel punto, Liebensohn sostiene che Kim e i suoi legali lo abbiano spinto a firmare un accordo e a ritirare la denuncia.

Nonostante le dichiarazioni dell’avvocato della socialite, Marty Singer, Liebensohn afferma di non aver mai firmato nessun accordo e ora chiede alla Kardashian un risarcimento da 100mila dollari per violazione del contratto, frode e inadempimento.

La moglie di Kanye West, nel frattempo, ha venduto i diritti delle Kimoji ad Instagram.

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