Svizzera Vent'anni fa la tragedia del volo 111: 229 persone morte per un corto circuito

Silvana Guanziroli

31.8.2018

Esattamente 20 anni fa, l'aviazione svizzera conosceva il giorno più nero della sua storia. Il volo 111 di Swissair si schiantava nell'Atlantico poco dopo l'1h30 di notte al largo delle coste canadesi, vicino ad Halifax... Quando l'MD-11 è scomparso dagli schermi radar, era ormai troppo tardi per le 229 persone a bordo. Ancora oggi, i membri delle famiglie soffrono la terribile perdita.

La tragedia è stata un colpo durissimo per la Svizzera, quando nessuno se l'aspettava. All'alba del 3 settembre 1998, la terribile notizia si è rapidamente diffusa in tutto il paese. Sulle prime, molti erano increduli al pensiero che un aereo di Swissair potesse essersi schiantato. La compagnia aerea svizzera era considerata come una delle più sicure al mondo. Ma molto rapidamente, i primi brevi messaggi sono diventati una triste certezza. Non fu possibile salvare i passeggeri dell'MD-11, che doveva volare da New York a Ginevra. I 229 passeggeri persero la vita con l'impatto del velivolo.

Niente lasciava presagire la catastrofe imminente. L'aereo era decollato da New York in orario, aveva rapidamente raggiunto l'altitudine appropriata e seguiva la rotta corretta. Per 52 minuti, a bordo tutto si è svolto come previsto. Ma a un certo punto i piloti hanno notato uno strano odore e hanno cominciato a ricercarne la causa. Come è stato possibile sentire più tardi sul registratore vocale, hanno inizialmente attribuito l'odore alla climatizzazione («Air conditioning, is it?», «Yes»)

Il pilota segnala fiamme nella cabina di pilotaggio

Dopo altri tre minuti, i piloti hanno segnalato fumo nell'abitacolo. L'equipaggio ha immediatamente deciso di volare verso l'aeroporto più vicino. Ma avevano troppo carburante a bordo, hanno dovuto compiere un circuito supplementare sull'Atlantico per farlo sversare. Quattordici minuti dopo che l'equipaggio ha sentito odore di fuoco, il pilota e il copilota hanno lanciato un appello urgente e hanno completato la richiesta di aiuto con la seguente dichiarazione: «We have to land immediate...» (« Dobbiamo atterrare immediatamente… »). In quel momento, diversi importanti strumenti di volo a bordo erano già fuori uso e non c'era più visibilità esterna per via del fumo. Le prime fiamme hanno raggiunto la cabina di pilotaggio.

Soltanto un minuto dopo, il controllo dello spazio aereo ha perso il contatto con l'aereo e dopo altri sei minuti, il velivolo è scomparso dagli schermi radar.

L'aereo si è disintegrato in un migliaio di pezzi

L'MD-11 si è schiantato sull'acqua, disintegrandosi in una miriade di pezzi, disseminati al largo della costa canadese di Peggy's Cove e sprofondati in mare, a una profondità di 55 metri. Le operazioni di salvataggio sono durate mesi. Il relitto recuperato è stato rimontato e l'aereo è stato assemblato in un hangar con l'ausilio di un'impalcatura. Il tentativo doveva facilitare la ricerca della causa dell'incidente.

Ma sono stati necessari più di quattro anni e circa 30 milioni di franchi svizzeri perché l'autorità canadese di sicurezza dei trasporti, la TSB, potesse presentare il suo rapporto finale. Il dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e della comunicazione ha pubblicato un riassunto del rapporto sul suo sito Internet (documento in tedesco). Il rapporto concludeva che a causare l'incendio era stato un corto circuito – causato dalla rottura dell'isolamento di un cavo di rame dietro il pannello superiore della cabina di pilotaggio. Il fuoco si è propagato molto rapidamente, perché i materiali isolanti termici e acustici erano combustibili.

In seguito alla catastrofe di Halifax, sono state emesse 14 nuove norme in materia di sicurezza aerea. Ovunque nel mondo, le compagnie aeree hanno sostituito l'isolante combustibile con materiali ignifughi e, in caso di sprigionamento di fumo a bordo, viene ormai consigliato di preparare immediatamente un atterraggio verso l'aeroporto più vicino.

A Peggy's Cove, dove è stato eretto un monumento alle vittime dopo la catastrofe aerea, oggi viene organizzato un servizio commemorativo non solo in omaggio delle vittime, ma anche di tutti coloro che hanno aiutato a ricercare le vittime all'epoca.  

Gli aerei della Ju Air

Il leggendario Boeing 747 va in pensione

Tornare alla home page