Belle ma pericolose Pericolo per l'uomo e gli animali: le piante tossiche si propagano a gran velocità

dpa/uri

9.8.2018

Sono magnifiche, ma rappresentano sempre più un pericolo per l'uomo e gli animali: la Panace di Mantegazza e soprattutto il senecione causano problemi a ripetizione. Queste piante approfittano in particolare del clima secco per proliferare.

Estremamente tossico, il senecione è sempre più diffuso in Svizzera dal 1990. Gli specialisti, in particolare, puntano il dito contro i cambiamenti climatici e le condizioni metereologiche estreme. Questa specie con fiori gialli, che può essere particolarmente pericolosa per il bestiame e i cavalli, è considerata molto «tollerante allo stress».

E quando c'è – come quest'anno – una siccità importante, le superfici abitualmente coltivate si ritrovano improvvisamente incolte e vi si possono impiantare le erbacce. Il senecione (Senecio jacobaea) non è una specie invadente, ma è apparso sempre di più in questi ultimi anni sui cigli delle strade e nelle zone di coltivazioni intensive.  

Altre piante tossiche, come la Panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum), possono diventare un problema importante - quando appaiono in prossimità di asili o campi sportivi, lungo i fiumi o le piste ciclabili. Quando il sole picchia forte, la pianta può causare rossori intensi, bruciature e importanti reazioni allergiche in caso di contatto con la pelle. Sono soprattutto i bambini e le persone dalla pelle sensibile ad essere maggiormente toccate dalle aggressioni della Panace di Mantegazza.

Altre piante, come il senecione, producono degli alcaloidi pirrolizidinici (AP) che sono mortali se assunti in forti dosi. Il processo di avvelenamento nei bovini e nei cavalli è spesso lento e sornione, perché le AP danneggiano a poco a poco il fegato. Le piante possono soprattutto diventare pericolose quando si mescolano agli alimenti secchi: le sostanze amare che impediscono normalmente agli animali di mangiare le piante vengono così decomposte.

Il miele contiene anche tossine

Oltre agli agricoltori e ai proprietari di cavalli, anche gli apicoltori considerano ormai il senecione come un grave problema, perché le tossine cominciano a fare la loro apparizione in piccola quantità persino nel miele.

Nello Schleswig-Holstein, per esempio, sono state rilevate molte più tossine nel miele delle due ultime estati. Le tossine si trovano ugualmente nelle tisane o le erbe selvagge. Gli abitanti di Schwentinental nello Schleswig-Holstein (Germania) hanno di recente chiesto di agire ai politici della regione, per via della presenza massiccia del senecione. «Almeno 50 ettari di pascolo per il bestiame somigliano a campi di colza», ha fatto sapere il gruppo di lavoro sul senecione.

I fiori di senecione possono essere mortali.
I fiori di senecione possono essere mortali.
Keystone

Il senecione prolifera soprattutto sui pascoli e i recinti per cavalli incolti e non fertilizzati. Agroscope, il centro competente in ricerca agricola, raccomanda una riduzione della specie attraverso una falciatura mirata. «Con al minimo due potature per anno», sarebbe possibile impedire in maniera efficace la produzione di semi. Per un controllo a lungo termine, bisognerebbe «mantenere un tal ritmo di taglio per diversi anni».

Ma per Agroscope, esiste un problema ancora più grave: la proliferazione del senecione acquatico (Senecio aquaticus), cugino del senecione, anch'esso tossico, che non si lascia sradicare altrettanto facilmente, anche con una tosatura frequente.

Recentemente, questa specie si è diffusa in massa nei pascoli umidi e semi-intensivi. In particolare gli appezzamenti disposti sul versante nord delle Alpi sono considerati come zone a rischio. Se venite invasi dal senecione, gli specialisti raccomandano la «strategia della tolleranza zero» caratterizzata dallo sradicamento manuale delle piante una per una e l'utilizzo di erbicidi, a condizione che non si tratti di uno spazio naturale protetto.  

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