Stallone, Schwarzy, Seagal: tutti hanno regnato nel cinema d'azione degli anni Ottanta. Ma cosa sono diventati oggi questi attori? Sfogliate la nostra galleria per scoprirlo.
«Duro da uccidere», «Trappola in alto mare», «Sfida tra i ghacci»: i film con Steven Seagal (qui in «Attack Force - La morte negli occhi»), attore che ha bucato lo schermo nel 1988 nel ruolo di «Nico», sono sempre pieni d'azione. È con il volto teso e un'arma in mano che questo gigante ha imposto la propria presenza a Hollywood.
Lo sapevate? Steven Seagal è buddista ed è stato ordinato sacerdote del movimento giapponese Ōmoto. È anche vegetariao, poliziotto, bluesman e campione di varie discipline di arti marziali. Ha vissuto 15 anni in Giappone e ha ottenuto la cittadinanza russa nel 2016. A Hollywood, al contrario, è stato messo in disparte a partire dalla fine degli anni Novanta.
Oggi Steven Seagal recita solo in pellicole di secondo piano che raramente escono al cinema. La sua ultima grande apparizione risale al 2010, in «Machete». Benché non più muscoloso come un tempo, è rimasto un duro.
Di recente, è il suo entusiarmo per Donald Trump che ha fatto discutere. Dopo l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, si è congratulato per la «grande vittoria».
Non si può parlare del cinema d'azione degli anni Ottanta senza citare Bruce Willis e la «Trappola di cristallo». Dal 1988 al 2013, ha regnato nei panni del poliziotto newyorkese John McClane, salvando la vita di numerosi innocenti: leggendario! Complessivamente, Bruce Willis ha interpretato cinque vuole questo ruolo cult.
Tuttavia, non è possibile ridurre Bruce Willis al solo personaggio di John McClane. L'attore oggi ha 63 anni, ed è ancora una vera star a Hollywood. Ha anche recitato in produzioni ben differenti, come «The Sixth Sense - Il sesto senso», «Unbreakable - Il predestinato» e«FBI: Protezione testimoni». Negli ultimi anni, tuttavia, non ha più raggiunto un grande successo, salvo nella commedia di spionaggio «Red».
Ancora un personaggio solo contro tutti: con la saga «Rambo», Sylvester Stallone ha influenzato in modo determinante i film d'azione degli anni Ottanta. Complessivamente, Sly - che ha anche contribuito al mito di Rocky Balboa - ha intepretato quattro volte (dal 1982 al 2008) il leggendario veterano di guerra. E sarà presto di ritorno con un quinto atto.
A Hollywood, l'attore 72enne è sempre molto richiesto. A novembre, tornerà sul ring in «Creed 2». Di recente, ha recitato un simpatico ruolo di secondo piano in «Guardiani della galassia Vol. 2» e ha affiancato Arnold Schwarzenegger, che a lungo è stato il principale concorrente di Sly, in «Escape Plan - Fuga dall'inferno»...
Trentasei anni dopo l'uscita di «Conan il barbaro», Arnold Schwarzenegger impressiona ancora allo stesso modo. Il gigante austriaco, tuttavia, è entrato a far parte delle alte sfere di Hollywood solo due anni dopo l'uscita del film.
Veniva dal futuro per uccidere: «Terminator» (1984). Nessun personaggio è associato a Schwarzy come quello dell'impietosa macchina sterminatrice T-800.
Dopo una parentesi in politica, con l'elezione al posto di governatore della California, Terminator ha moltiplicato le apparizioni di fronte alle telecamere negli ultimi anni, svelando qualità insospettabili. In «Contagious - Epidemia mortale», Arnold Schwarzenegger, che incarna il padre di una bambina che si sta per trasformare in zombie, ha recitato la parte più umana e sensibile della sua carriera. Inoltre, Schwarzy è considerato uno dei più grandi detrattori di Donald Trump.
Harrison Ford non è mai stato un eroe dei film d'azione nel senso classico del termine, ma ha incontestabilmente lasciato la propria impronta sul genere. Le avventure che ha vissuto nei tre primi atti della saga «Indiana Jones» hanno conquistato il cuore dei fan dell'azione. Inoltre, ha contribuito a celebrare l'archeologia!
In qualità di membro del clan ben ristretto degli attori di film d'azione degli anni Ottanta, Harrison Ford - oggi 76enne - fa ancora parte delle principali star di Hollywood. Nel 2015, ha recitato nuovamente nella parte di Han Solo in «Star Wars: il risveglio della forza». Nel 2017, lo si è potuto ammirare in «Blade Runner 2049». E, nel 2021, dovrebbe di nuovo intepretare Indy nel nuovo atto della saga «Indiana Jones».
Michael Dudikoff (a sinistra), al contrario, è quasi totalmente finito nel dimenticatoio ormai. Negli anni Ottanta, ha recitato in particolare nelle pellicole «I cacciatori della notte», «La collina dell'onore», «Il fiume della morte». Tuttavia, è nella saga «Guerriero americano» (foto) che ha riscosso il successo più ampio.
Michael Dudikoff ha incarnato il ninja Joe Armstrong quattro volte. Nel 2002, si è completamente ritirato dal cinema per un decennio. Da quel momento...
... è apparso solo in piccoli ruoli di secondo piano, come in «Stranded» (foto) o nella produzione trash «Navy Seals - Attacco a New Orleans» (2015).
Questo ruolo era fatto su misura per lui: chi meglio di Dolph Lundgren per incarnare Musclor? Il film «Masters of the Universe» ha aperto numerose porte allo svedese, che era già apparso in «Rocky IV» e in «007 - Bersaglio mobile». In seguito, ha ottenuto la parte del protagonista in «The Punisher» e «I nuovi eroi».
Ormai sono rari i film che vedono Dolph Lundgren come protagonista. L'attore 59enne approfitta però di parti meno di primo piano per far sapere che è ancora in forma. Così, lo si potrà vedere in particolare in «Aquaman» (dicembre 2018) e in «Creed 2» (2019). Dolph Lundgren non ha nemmeno perso lo humor, come dimostrato nel 2016 in «Un poliziotto alle elementari».
È sempre negli anni Ottanta che Kurt Russel si è imposto al cinema. Ma ancora oggi numerosi fan continuano a venerarlo, in particolare per il ruolo di Snake Plissken in «1997: Fuga da New York».
Con il nuovo millennio, non si era più sentito parlare di Kurt Russel, che ha dedicato la maggior parte del proprio tempo alle sue vigne. Di recente, l'attore 67enne ha fatto tuttavia il proprio ritorno in produzioni particolarmente ricche come «Fast & Furious 7», «The Hateful Eight» e «Deepwater - Inferno sull'oceano» (foto). Inoltre, Kurt Russel...
... ha anche recitato nel blockbuster «Guardiani della Galassia Vol. 2». È stata sua la parte del padre di Star-Lord. Celebre il proclama in stile-Dark Vador: «Sono tuo padre, Peter». A breve lo potremo vedere anche in «Once Upon a Time in Hollywood» (2019), il nuovo film di Quentin Tarantino.
Ha cominciato come buttafiori e ha finito per diventare la figura di punta delle arti marziali: impossibile non citare Jean-Claude Van Damme quando si parla del cinema degli anni Ottanta. Con «Kickboxers - Vendetta personale», «Cyborg», «Lionheart - Scommessa vincente», «Street Fighter - Sfida finale» o ancora «Timecop - Indagine dal futuro», l'attore belga - oggi 56enne - ha sempre avuto a che fare con l'azione. È conosciuto in particolare per le sue spaccate perfette e per i suoi calci volanti.
Oggi, Jean-Claude Van Damme gira ancora film dello stesso genere con regolarità, anche se essi non destano particolare attenzione. Tra i suoi ultimi progetti, si può citare una serie Amazon nella quale l'attore prende in giro sé stesso: Jean-Claude Van Damme è «Jean-Claude Van Johnson».
«Chuck Norris è talmente virile che i suoi peli sul petto hanno dei peli sul petto». Chuck Norris, anche lui specialista dei calci volanti è ormai un personaggio cult. Su internet, i celebri «Chuck Norris Facts» sono popolari quanto i video di gatti e i social network. Nella foto, l'attore in «Una magnum per McQuade», uno dei suoi film più «pelosi» e popolari.
Dopo essere tornato con la serie «Walker, Texas Ranger» alla fine degli anno Novanta, Chuck Norris è poi scomparso dagli schermi. Dal 2000, l'attore 77enne ha girato solo otto film. Recentemente, lo si è visto ne «I mercenari 2».
Snake Plissken sta a Kurt Russel (e Terminator a Arnold Schwarzenegger) come Rockatansky sta a Mel Gibson. I film visionari e distopici della saga «Interceptor» hanno fatto dell'attore una vera leggenda. Si tratta d'altra parte di pellicole molto celebri ancora oggi.
Fino alla fine degli anni Novanta, Mel Gibson è rimasto un attore molto richiesto a Hollywood. «Braveheart» (1995), ad esempio, ha ottenuto un enorme successo. In seguito, si è concentrato soprattutto nell'attività di regista («La Passione di Cristo», «Apocalypto») ed è apparso piuttosto raramente di fronte alle telecamere. Ma ciò non ha impedito a Mel Gibson di finire sulle prime pagine dei giornali per le sue frasi offensive.
Dopo aver moltiplicato le gaffe, si è concentrato nuovamente sul cinema. E lo ha fatto con successo. Nel 2016, l'attore 62enne ha raccolto molti elogi per il suo ruolo in «Blood Father». Nello stesso anno, ha ricevuto una nomination all'Oscar per la direzione del film «La battaglia di Hacksaw Ridge».
Un «eterno» dei film d'azione è Jackie Chan (64 anni), evidentemente infaticabile, è attivo dagli anni Sessanta. È proprio grazie al fatto di aver funzionato a lungo come una macchina se il campione di arti marziali è riuscito a lasciare il segno negli anni Ottanta. Nella foto, Jackie Chan mostra un'acconciatura particolarmente ricercata nel film «Il ventaglio bianco».
Anche dopo più di 50 anni di cinema, Jackie Chan non sembra aver perso il gusto per l'azione e per gli sport da combattimento. Di recente, ha recitato al fianco di Johnny Knoxville (a sinistra) in «Skiptrace - Missione Hong Kong» (2016). Chapeau! Jackie Chan dovrebbe essere presente anche in «Rush Hour 4» e «Shanghai Dawn».
Un'atmosfera da réunion di ex compagni di scuola: negli ultimi anni, al fine di ricordare i bei tempi (e anche, probabilmente, per celebrare le loro carriere), numerosi eroi dei film d'azione degli anni Ottanta si sono riuniti per dedicarsi alla loro attività preferita: il combattimento. Dal 2010, si contano già tre film della saga «The Expandables». Ce ne sarà un quarto? Tutto sembra far pensare di sì.
Benché Sylvester Stallone - ideatore, sceneggiatore, regista e protagonista della saga - non volesse sentire parlare di «The Expandables 4», tutto dovrebbe subire un'accelerazione. Le riprese del nuovo film d'azione dovrebbero cominciare entro l'estate 2018.
Cosa sono diventati gli eroi dei film d'azione degli anni Ottanta?
Stallone, Schwarzy, Seagal: tutti hanno regnato nel cinema d'azione degli anni Ottanta. Ma cosa sono diventati oggi questi attori? Sfogliate la nostra galleria per scoprirlo.
«Duro da uccidere», «Trappola in alto mare», «Sfida tra i ghacci»: i film con Steven Seagal (qui in «Attack Force - La morte negli occhi»), attore che ha bucato lo schermo nel 1988 nel ruolo di «Nico», sono sempre pieni d'azione. È con il volto teso e un'arma in mano che questo gigante ha imposto la propria presenza a Hollywood.
Lo sapevate? Steven Seagal è buddista ed è stato ordinato sacerdote del movimento giapponese Ōmoto. È anche vegetariao, poliziotto, bluesman e campione di varie discipline di arti marziali. Ha vissuto 15 anni in Giappone e ha ottenuto la cittadinanza russa nel 2016. A Hollywood, al contrario, è stato messo in disparte a partire dalla fine degli anni Novanta.
Oggi Steven Seagal recita solo in pellicole di secondo piano che raramente escono al cinema. La sua ultima grande apparizione risale al 2010, in «Machete». Benché non più muscoloso come un tempo, è rimasto un duro.
Di recente, è il suo entusiarmo per Donald Trump che ha fatto discutere. Dopo l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, si è congratulato per la «grande vittoria».
Non si può parlare del cinema d'azione degli anni Ottanta senza citare Bruce Willis e la «Trappola di cristallo». Dal 1988 al 2013, ha regnato nei panni del poliziotto newyorkese John McClane, salvando la vita di numerosi innocenti: leggendario! Complessivamente, Bruce Willis ha interpretato cinque vuole questo ruolo cult.
Tuttavia, non è possibile ridurre Bruce Willis al solo personaggio di John McClane. L'attore oggi ha 63 anni, ed è ancora una vera star a Hollywood. Ha anche recitato in produzioni ben differenti, come «The Sixth Sense - Il sesto senso», «Unbreakable - Il predestinato» e«FBI: Protezione testimoni». Negli ultimi anni, tuttavia, non ha più raggiunto un grande successo, salvo nella commedia di spionaggio «Red».
Ancora un personaggio solo contro tutti: con la saga «Rambo», Sylvester Stallone ha influenzato in modo determinante i film d'azione degli anni Ottanta. Complessivamente, Sly - che ha anche contribuito al mito di Rocky Balboa - ha intepretato quattro volte (dal 1982 al 2008) il leggendario veterano di guerra. E sarà presto di ritorno con un quinto atto.
A Hollywood, l'attore 72enne è sempre molto richiesto. A novembre, tornerà sul ring in «Creed 2». Di recente, ha recitato un simpatico ruolo di secondo piano in «Guardiani della galassia Vol. 2» e ha affiancato Arnold Schwarzenegger, che a lungo è stato il principale concorrente di Sly, in «Escape Plan - Fuga dall'inferno»...
Trentasei anni dopo l'uscita di «Conan il barbaro», Arnold Schwarzenegger impressiona ancora allo stesso modo. Il gigante austriaco, tuttavia, è entrato a far parte delle alte sfere di Hollywood solo due anni dopo l'uscita del film.
Veniva dal futuro per uccidere: «Terminator» (1984). Nessun personaggio è associato a Schwarzy come quello dell'impietosa macchina sterminatrice T-800.
Dopo una parentesi in politica, con l'elezione al posto di governatore della California, Terminator ha moltiplicato le apparizioni di fronte alle telecamere negli ultimi anni, svelando qualità insospettabili. In «Contagious - Epidemia mortale», Arnold Schwarzenegger, che incarna il padre di una bambina che si sta per trasformare in zombie, ha recitato la parte più umana e sensibile della sua carriera. Inoltre, Schwarzy è considerato uno dei più grandi detrattori di Donald Trump.
Harrison Ford non è mai stato un eroe dei film d'azione nel senso classico del termine, ma ha incontestabilmente lasciato la propria impronta sul genere. Le avventure che ha vissuto nei tre primi atti della saga «Indiana Jones» hanno conquistato il cuore dei fan dell'azione. Inoltre, ha contribuito a celebrare l'archeologia!
In qualità di membro del clan ben ristretto degli attori di film d'azione degli anni Ottanta, Harrison Ford - oggi 76enne - fa ancora parte delle principali star di Hollywood. Nel 2015, ha recitato nuovamente nella parte di Han Solo in «Star Wars: il risveglio della forza». Nel 2017, lo si è potuto ammirare in «Blade Runner 2049». E, nel 2021, dovrebbe di nuovo intepretare Indy nel nuovo atto della saga «Indiana Jones».
Michael Dudikoff (a sinistra), al contrario, è quasi totalmente finito nel dimenticatoio ormai. Negli anni Ottanta, ha recitato in particolare nelle pellicole «I cacciatori della notte», «La collina dell'onore», «Il fiume della morte». Tuttavia, è nella saga «Guerriero americano» (foto) che ha riscosso il successo più ampio.
Michael Dudikoff ha incarnato il ninja Joe Armstrong quattro volte. Nel 2002, si è completamente ritirato dal cinema per un decennio. Da quel momento...
... è apparso solo in piccoli ruoli di secondo piano, come in «Stranded» (foto) o nella produzione trash «Navy Seals - Attacco a New Orleans» (2015).
Questo ruolo era fatto su misura per lui: chi meglio di Dolph Lundgren per incarnare Musclor? Il film «Masters of the Universe» ha aperto numerose porte allo svedese, che era già apparso in «Rocky IV» e in «007 - Bersaglio mobile». In seguito, ha ottenuto la parte del protagonista in «The Punisher» e «I nuovi eroi».
Ormai sono rari i film che vedono Dolph Lundgren come protagonista. L'attore 59enne approfitta però di parti meno di primo piano per far sapere che è ancora in forma. Così, lo si potrà vedere in particolare in «Aquaman» (dicembre 2018) e in «Creed 2» (2019). Dolph Lundgren non ha nemmeno perso lo humor, come dimostrato nel 2016 in «Un poliziotto alle elementari».
È sempre negli anni Ottanta che Kurt Russel si è imposto al cinema. Ma ancora oggi numerosi fan continuano a venerarlo, in particolare per il ruolo di Snake Plissken in «1997: Fuga da New York».
Con il nuovo millennio, non si era più sentito parlare di Kurt Russel, che ha dedicato la maggior parte del proprio tempo alle sue vigne. Di recente, l'attore 67enne ha fatto tuttavia il proprio ritorno in produzioni particolarmente ricche come «Fast & Furious 7», «The Hateful Eight» e «Deepwater - Inferno sull'oceano» (foto). Inoltre, Kurt Russel...
... ha anche recitato nel blockbuster «Guardiani della Galassia Vol. 2». È stata sua la parte del padre di Star-Lord. Celebre il proclama in stile-Dark Vador: «Sono tuo padre, Peter». A breve lo potremo vedere anche in «Once Upon a Time in Hollywood» (2019), il nuovo film di Quentin Tarantino.
Ha cominciato come buttafiori e ha finito per diventare la figura di punta delle arti marziali: impossibile non citare Jean-Claude Van Damme quando si parla del cinema degli anni Ottanta. Con «Kickboxers - Vendetta personale», «Cyborg», «Lionheart - Scommessa vincente», «Street Fighter - Sfida finale» o ancora «Timecop - Indagine dal futuro», l'attore belga - oggi 56enne - ha sempre avuto a che fare con l'azione. È conosciuto in particolare per le sue spaccate perfette e per i suoi calci volanti.
Oggi, Jean-Claude Van Damme gira ancora film dello stesso genere con regolarità, anche se essi non destano particolare attenzione. Tra i suoi ultimi progetti, si può citare una serie Amazon nella quale l'attore prende in giro sé stesso: Jean-Claude Van Damme è «Jean-Claude Van Johnson».
«Chuck Norris è talmente virile che i suoi peli sul petto hanno dei peli sul petto». Chuck Norris, anche lui specialista dei calci volanti è ormai un personaggio cult. Su internet, i celebri «Chuck Norris Facts» sono popolari quanto i video di gatti e i social network. Nella foto, l'attore in «Una magnum per McQuade», uno dei suoi film più «pelosi» e popolari.
Dopo essere tornato con la serie «Walker, Texas Ranger» alla fine degli anno Novanta, Chuck Norris è poi scomparso dagli schermi. Dal 2000, l'attore 77enne ha girato solo otto film. Recentemente, lo si è visto ne «I mercenari 2».
Snake Plissken sta a Kurt Russel (e Terminator a Arnold Schwarzenegger) come Rockatansky sta a Mel Gibson. I film visionari e distopici della saga «Interceptor» hanno fatto dell'attore una vera leggenda. Si tratta d'altra parte di pellicole molto celebri ancora oggi.
Fino alla fine degli anni Novanta, Mel Gibson è rimasto un attore molto richiesto a Hollywood. «Braveheart» (1995), ad esempio, ha ottenuto un enorme successo. In seguito, si è concentrato soprattutto nell'attività di regista («La Passione di Cristo», «Apocalypto») ed è apparso piuttosto raramente di fronte alle telecamere. Ma ciò non ha impedito a Mel Gibson di finire sulle prime pagine dei giornali per le sue frasi offensive.
Dopo aver moltiplicato le gaffe, si è concentrato nuovamente sul cinema. E lo ha fatto con successo. Nel 2016, l'attore 62enne ha raccolto molti elogi per il suo ruolo in «Blood Father». Nello stesso anno, ha ricevuto una nomination all'Oscar per la direzione del film «La battaglia di Hacksaw Ridge».
Un «eterno» dei film d'azione è Jackie Chan (64 anni), evidentemente infaticabile, è attivo dagli anni Sessanta. È proprio grazie al fatto di aver funzionato a lungo come una macchina se il campione di arti marziali è riuscito a lasciare il segno negli anni Ottanta. Nella foto, Jackie Chan mostra un'acconciatura particolarmente ricercata nel film «Il ventaglio bianco».
Anche dopo più di 50 anni di cinema, Jackie Chan non sembra aver perso il gusto per l'azione e per gli sport da combattimento. Di recente, ha recitato al fianco di Johnny Knoxville (a sinistra) in «Skiptrace - Missione Hong Kong» (2016). Chapeau! Jackie Chan dovrebbe essere presente anche in «Rush Hour 4» e «Shanghai Dawn».
Un'atmosfera da réunion di ex compagni di scuola: negli ultimi anni, al fine di ricordare i bei tempi (e anche, probabilmente, per celebrare le loro carriere), numerosi eroi dei film d'azione degli anni Ottanta si sono riuniti per dedicarsi alla loro attività preferita: il combattimento. Dal 2010, si contano già tre film della saga «The Expandables». Ce ne sarà un quarto? Tutto sembra far pensare di sì.
Benché Sylvester Stallone - ideatore, sceneggiatore, regista e protagonista della saga - non volesse sentire parlare di «The Expandables 4», tutto dovrebbe subire un'accelerazione. Le riprese del nuovo film d'azione dovrebbero cominciare entro l'estate 2018.
Montagne di muscoli un giorno, montagne di muscoli per sempre? Cosa sono diventati gli eroi dei film d'azione degli anni Ottanta?
Hanno recitato la parte di eroi di guerra, di combattenti oppure erano semplicemente personaggi molto forti: negli anni Ottanta, numerosi attori dai muscoli esagerati sono diventati delle superstar. Sfogliate la nostra galleria per scoprire quali attori di film d'azione sono ancora oggi sulla cresta dell'onda e quali invece sono condannati a recitare solo in pellicole di secondo piano.
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Cose n'è stato di queste star degli anni '80?
Cose n'è stato di queste star degli anni '80?
Si battono in nome della legge, per ristabilire l’ordine, fare giustizia e per un mondo migliore. Ma negli anni ‘80, Colt Seavers, MacGyver, Michael Knight & Co. erano innanzitutto gli eroi delle serie televisive che popolavano i nostri salotti, le stanze di bambini e adolescenti. Cos’è accaduto a questi attori dal cuore d’oro?
Impossibile parlare delle star di culto degli anni ‘80 senza fare il suo nome: David Hasselhoff. «The Hoff» è diventato famoso interpretando il ruolo di Michael Knight in «Supercar», una serie nella quale dava la caccia ai criminali a bordo di una incredibile automobile parlante di nome «K.I.T.T.».
Uno status di star che ha saputo mantenere malgrado, o forse grazie, al suo contributo musicale in occasione della caduta del muro di Berlino («Looking For Freedom»). «The Hoff» sa perfettamente anche come ingraziarsi le sue fan: maestro di autoironia, ha fatto anche qualche notevole apparizione al cinema («Spongebob - Il film», «Baywtatch», 2017) o in videoclip totalmente fuori di testa («I guardiani della galassia Vol. 2»).
Oggi David Hasselhoff è alla ricerca di qualcuno in grado di realizzare il suo più grande sogno: riportare in vita l’automobile K.I.T.T. Come ha recentemente confidato al «Bild», l’attore sta, infatti, lavorando alacremente al seguito di «Supercar». Ne avrebbe anche parlato brevemente con James Gunn, regista di «I guardiani della galassia»: «Gli ho parlato dell’idea e lui ne è entusiasta.» E non sarebbe il solo...
David Hasselhoff vorrebbe che il rocker Marilyn Manson partecipasse al sequel della serie, che sarà più cupa dell’originale: «Marilyn Manson ha già annunciato la sua partecipazione. Vuole assolutamente interpretare il ruolo del cattivo», ha dichiarato David Hasselhoff al «Bild». Questo sogno si realizzerà un giorno? Nessuno può saperlo. In ogni caso, sarà un altro sogno a realizzarsi nel 2018: l’attore di 65 anni sposerà la sua compagna Hayley Roberts (35).
Grazie al suo ruolo affianco a David Hasselhoff nella serie di successo «Baywatch», è diventata la bionda più richiesta tra la fine degli anni ‘80 e inizio ‘90: Pamela Anderson.
Dopo «Baywatch», la sua carriera ha preso una piega per così dire «movimentata»: star di un reality televisivo e di un film d’azione trash («Barb Wire»), la Anderson detiene anche il primato del maggior numero di copertine di Playboy a lei dedicate ed è stata sposata con il rocker Tommy Lee (Kid Rock). Ma Pamela Anderson è conosciuta anche per tutt’altra ragione...
Attivista convinta, milita in favore dei diritti degli animali (foto scattata durante una manifestazione della PETA a Londra) e si è addirittura scontrata con Kim Kardashian che si rifiuta categoricamente di rinunciare alla sua passione per le pellicce.
Un’altra star di «Baywatch»: Jeremy Jackson (a sinistra). Dalla seconda stagione, ha interpretato il ruolo di Hobie Buchannon, figlio del bagnino Mitch (David Hasselhoff). Alla fine della serie, ha sfortunatamente condiviso lo stesso destino di molte baby star...
Problemi di alcool e di droga, ricoveri in centri di disintossicazione e più recentemente la prigione: Jeremy Jackson ha vissuto un vero e proprio inferno e non ha mai saputo trarre profitto dal successo riscosso all’epoca di «Baywatch». Nell’aprile 2017, è stato condannato a 270 giorni di carcere e cinque anni con la condizionale per aver preso a pugni e ferito una donna per la strada in seguito ad una lite nel 2015.
Una sigaretta all’angolo della bocca e una birra in mano: stuntman e cacciatore di taglie nel tempo libero, Colt Seavers (Lee Majors) faceva indubbiamente parte degli eroi televisivi più cool degli anni ‘80. Quale attore può infatti vantarsi di aver interpretato il brano («Unknown Stuntman») che accompagnava i titoli di cosa della serie di cui era protagonista e di aver conquistato un gran successo con quella canzone? Lui.
Dopo «Professione pericolo», Lee Majors non ha mai più interpretato grandi ruoli. Ha collezionato invece una sfilza di piccole apparizioni in serie televisive come «Weeds», «Grey’s Anatomy» o ancora «Dallas». Più di recente l’attore di 78 anni ha ritrovato sul set una ex collega: l’«uomo da tre miliardi» ha girato un film per famiglie sulla costa ovest del Canada con l’ex «Super Jaimie», Lindsay Wagner.
E cosa è accaduto agli attori che interpretavano Howie, Jody e Terri dopo « Professione pericolo»? Douglas Barr (secondo partendo da destra) lavora di tanto in tanto come regista e possiede una vigna in California, Heather Thomas (seconda partendo da sinistra) ha scritto un romanzo («Trophies») nel 2009 dopo aver affrontato numerosi alti e bassi. Quanto al maggior ruolo di Markie Post, esso risale a diversi anni fa: ha interpretato la madre di Cameron Diaz in «Tutti pazzi per Mary» (1998).
A posteriori «Mai dire sì» sembra una video candidatura ad un ruolo molto più ambizioso: in quella serie piuttosto leggera, Pierce Brosnan ha risolto numerosi casi nei panni di un investigatore privato con una buona dose di fascino, intraprendenza e battute taglienti. E sapeva già mettersi in posa...
Sguardo profondo e una Walther PPK in mano, Pierce Brosnan, alias 007, ha messo donne e nemici in ginocchio in quattro dei film di James Bond a partire dal 1995. Infine...
... Pierce Brosnan ha interpretato il ruolo del burbero patriarca nell’ambiziosa serie tv americana di genere western, «The Son» (foto). Ha anche reso la vita molto difficile a Jackie Chan nel thriller «The Foreigner». E ben presto dimostrerà di nuovo il suo talento di cantante nel sequel del musical di successo «Mamma Mia! Here We Go Again», la cui uscita nelle sale è prevista a luglio 2018.
E che dire dei colleghi di Brosnan in «Mai dire sì»? Mentre Stephanie Zimbalist (al centro), dopo il successo nei panni dell’investigatrice Laura Holt, non è mai andata oltre brevi apparizioni in varie serie tv in qualità di guest star, Doris Roberts, che interpretava la segretaria Mildred, ha avuto nuovamente successo con il ruolo di Marie Barone nella sitcom «Tutti amano Raymond». È poi deceduta nell’aprile 2016.
Atteggiamento rilassato, una certa leggerezza e una camicia hawaiana. L’abitudine di rivolgersi direttamente allo spettatore («So cosa state pensando e avete ragione»). E infine i baffi, il suo marchio di fabbrica. Sono molte le ragioni che hanno fatto dell’investigatore privato Thomas Magnum uno degli eroi televisivi degli anni ‘80 più amato dal pubblico. Una gloria di cui l’attore Tom Selleck ha beneficiato a lungo…
Dopo «Magnum, P.I.», anche la carriera di Tom Selleck ha conosciuto alti («Tre scapoli e un bebè», «In & Out») e bassi («Cristoforo Colombo: la scoperta»). Da qualche anno, l'attore di 73 anni è tornato al far parte delle più grandi star della televisione americana e non solo per la sua imponente statura di 1,93 metri. Nel 2010, Tom Selleck è tornato a recitare nella serie poliziesca di grande successo «Blue Bloods», dove interpreta Frank Reagan (foto), un padre di famiglia a capo della polizia newyorchese. Per quanto riguarda la sua vita privata, Tom Selleck vive con sua moglie in un ranch in California dove coltiva avocado.
Più anni '80 di così non ce n'è: la serie «Miami Vice» ha segnato la sua epoca da molti punti di vista. Atmosfera patinata, immagini uscite dritte dritte da un videoclip, il tutto accompagnato da una colonna sonora vivace, degna di figurare in testa alle classifiche: questi gli elementi che hanno contribuito al successo della serie. Senza dimenticare naturalmente i due poliziotti super cool, Crockett (Don Johnson) e Tubbs (Philip Michael Thomas), che hanno dato la caccia ai trafficanti di droga sotto il torrido sole della Florida per ben 111 episodi. Tuttavia, all'epoca, i due attori beneficiarono solo in minima parte della loro popolarità…
Alla fine degli anni '80, Don Johnson era considerato una delle star hollywoodiane più amate, fatto che non ha impedito alla maggior parte dei suoi film di rivelarsi degli autentici flop. La decisione di interpretare il ruolo del protagonista in «Nash Bridges» (de 1996 à 2001) gli ah permesso di tornare, seppur in misura minore, nel mondo delle serie di successo. Più di recente, si è fossilizzato in ruoli secondari, come nell'adattamento televisione di «Dal tramonto all'alba» (foto). Ma lo rivedremo presto al cinema accanto a Jane Fonda, Diane Keaton, Richard Dreyfuss e numerose altre star nella commedia «Book Club» (in uscita nelle sale il 18 maggio).
Al contrario, il collega di Don Johnson in «Miami Vice», Philip Michael Thomas è quasi completamente scomparso dal piccolo schermo dopo la conclusione della serie. Uno dei suoi ultimi «ruoli»: nel 2002, ha doppiato il personaggio di Lance Vance (foto) nel videogioco «Grand Theft Auto: Vice City».
Vi sembra realistico disinnescare le bombe con un coltellino da tasca o trasformare i blocchi di ghiaccio in detonatori?? I fan di MacGyver (Richard Dean Anderson) se ne sono sempre infischiati. Per risolvere i suoi casi, l'agente secreto dall'atteggiamento totalmente rilassato non ricorreva alla violenza, né alle armi, ma al ragionamento, all'immaginazione e alla logica. Senza dimenticare il suo fisico mozzafiato, nonostante i capelli piuttosto lunghi!
Richard Dean Anderson, che ha interpretato l'astuto avventuriero dal 1985 al 1992, ha continuato a fare strage di cuori anche dopo «MacGyver»: ha avuto avventure con le attrici Teri Hatcher, Lara Flynn Boyle e la pattinatrice artistica Katharina Witt. Nel frattempo, è rimasto fedele alla televisione: per diversi anni, ha interpretato il ruolo del generale Jack O’Neill nella serie science-fiction «Stargate SG-1», accontentandosi poi, alla chiusura di quest'ultima, di piccoli ruoli da guest star. E quando gli si chiede cosa ne pensa del reboot della serie culto «MacGyver», risponde: «Niente!»
Ex soldati scelti, sono stati gli idoli di un'intera generazione. Il fatto che «A-Team» sia diventata una serie di culto è dovuto soprattutto ai quattro protagonisti «Sberla» (Dirk Benedict), «Hannibal» (interpretato da George Peppard morto nel 1994), «H.M. Murdock» (Dwight Schultz) e «P.E. Baracus» (Mr. T, da sinistra a destra). In seguzito, Dwight Schultz ha riaffermato il suo status di star interpretando il luogotenente Barclay in diversi episodi di «Star Trek». I suoi colleghi hanno avuto meno fortuna...
«Trenchcoat in paradise» (1989), «Falso movente» (1996) e «Earthstorm» (2006): questi titoli (poco conosciuti) la dicono lunga: la carriera cinematografica di Dirk Benedict non è mai veramente decollata. L'attore ha comunque tentato la fortuna nei reality tv: nel 2007 ha partecipato alla versione inglese della trasmissione «Celebrity Big Brother» (foto).
Quanto a Lawrence Tureaud (il suo vero nome), non è mai riuscito veramente a scrollarsi di dosso il ruolo di Mr. T: quando faceva parte dell'A-Team, era diventato un lottatore professionista, facendo brevi apparizioni «nei panni di sé stesso» in numerosi film, serie televisive e pubblicità. Più di recente, nel 2013, ha presentato la trasmissione «Mr. T's Crazy World» (foto) su Kabel eins ed ha partecipato come concorrente alla versione statunitense di «Ballando con le stelle».
Gli uomini e i loro aggeggi tecnologici: l'elicottero da combattimento superaccessoriato «Supercopter» era per l'ex combattente Huckleberry Hawke ciò che «K.I.T.T.» era per Michael Knight. Grazie a queste serie d'azione, Jan-Michael Vincent si è ritrovato raffigurato su di un poster della rivista «Bravo» negli anni '80. Un successo dal quale non è mai riuscito a ricavare molto...
All'epoca di «Supercopter», Jan-Michael Vincent era già alcolizzato, un vizio che lo divora ancora oggi. Nel 2000 (foto), dopo essere stato arrestato diverse volte in stato di ebrezza, è stato condannato a 60 giorni di reclusione. Nel 2012 ha perso una gamba in un incidente. E anche la sua fortuna ha preso il volo, impiegata per saldare i suoi debiti fiscali.
Due ex soldati e un informatico formavano l'inseparabile trio «Riptide». Con la loro super imbarcazione e l'elicottero rosa «Screaming Mimi», sono divenuti gli investigatori più richiesti di King Harbor. Mentre Thom Bray (in mezzo) è passato dietro la macchina da presa alla fine della serie...
... Joe Penny ha proseguito la sua carriera con un'altra serie in cui interpretava il ruolo principale: l'attore ha infatti vestito i panni dell'investigatore Jake Styles nei 103 episodi della serie «Due come noi» fra 1il 987 e il 1992. Poi ha proseguito con alcuni piccoli ruoli, sempre in televisione, e ha preso parte alla distribuzione del film indipendente «The Last Night In» (foto).
Quanto a Perry King non è mai riuscito ad ottenere grandi ruoli. Tuttavia ha interpretato il presidente degli Stati Uniti nel film catastrofico di Roland Emmerich «The Day After Tomorrow – L'alba del giorno dopo» e fatto regolari apparizioni in alcune serie televisive come «Cold Case» (foto).
Che fine hanno fatto queste cantanti degli anni 80?
Che fine hanno fatto queste cantanti degli anni 80?
Riconoscete questa signora che si dimena lascivamente sulla scena in stivali da cowboy? Piccolo indizio: si tratta di una delle cantanti più famose di tutti i tempi, che ha debuttato nel mondo della canzone negli anni 80. Troverete la soluzione nella nostra galleria, nella quale scoprirete che fine hanno fatto star del pop come Cyndi Lauper, Kim Wilde o ancora Sandra.
Ecco la soluzione: si tratta ovviamente di Kylie Minogue. Prima di vedere il suo primo album (1988) conquistare la vetta delle hit-parade e ricevere premi in numerosi paesi, ha conosciuto il successo in Australia, il suo paese natale, recitando in diverse soap-opera. Kylie Minogue, che all’epoca aveva solo vent’anni, è rapidamente diventata una star internazionale.
Dopo aver conosciuto un passaggio a vuoto alla fine degli anni 90, la cantante australiana ha fatto il suo grande ritorno nel 2001, con l'album «Fever» e il tormentone «Can't Get You Out Of My Head». Da quel momento, Kylie Minogue è al meglio della sua forma e lo scorso 6 aprile ha pubblicato il suo 14esimo album in studio, intitolato «Golden».
Il suo talento è scritto nel suo DNA: il padre di Kim Wilde è Marty Wilde, una star del rock'n'roll nel Regno Unito negli anni 50, che ha scritto il più grande successo di sua figlia. Nella foto, i due insieme, quando Kim era una bambina.
Grazie a «Kids In America», un brano composto da suo padre, Kim Wilde si è imposta sulla scena musicale nel 1981. Durante gli anni 80, questo successo è rapidamente stato seguito da altre hit, come «Cambodia», «You Keep Me Hangin'On» e «You Came».
Negli anni 90, anche Kim ha attraversato un periodo difficile. È ormai da una decina d’anni che la cantante, oggi 58enne, ci propone di nuovo degli album di grande successo. Nel marzo scorso, ha lanciato l’album «Here Come The Aliens», chi ha conquistato l’11º posto delle classifiche tedesche.
Se i primi successi internazionali («Lost In France», «It's A Heartache») di Bonnie Tyler risalgono agli anni 70, è grazie all’album «Faster Than The Speed Of Night», nel quale si ritrova il leggendario titolo «Total Eclipse Of The Heart» (1983), che la carriera della cantante pop-rock britannica ha raggiunto il suo apogeo.
È un'invitata molto apprezzata nelle trasmissioni televisive (qui nel 2017, sul palcoscenico di «Silvestershow», un programma trasmesso sul canale ARD). Attualmente in piena tournée «Greatest Hits», lavorerebbe su un nuovo album in collaborazione con il figlio di Johnny Cash: Bonnie Tyler, che festeggerà i suoi 67 anni a giugno, non ha ancora l’intenzione di andare in pensione.
Vero fenomeno negli anni 80, Jennifer Rush non sono era una grande cantante, ma ha ugualmente partecipato alla scrittura di diverse delle sue hit, come «The Power of Love» (1985).
A partire dagli anni 90, le apparizioni di questa star della pop, originaria di New York, hanno cominciato a farsi più rare. L'artista ha lanciato il suo ultimo album nel 2010 e si è esibita per l’ultima nel 2015, nell’ambito di una serie di concerti in Africa del Sud.
«All Around The World»: questo titolo proveniente dal primo album «Affection» (1989) ha lanciato Lisa Stansfield in testa alle hit-parade del mondo intero.
Nessun altro dei suoi album ha riscosso lo stesso successo, anche se i suoi dischi sono sempre stati venduti in Germania. Nel 2014, dopo una pausa di dieci anni, durante la quale Lisa Stansfield si è dedicata alla sua carriera di attrice, è riuscita nel suo ritorno sulle scene con l'album «Seven», un successo che la cantante oggi 51enne spera di ripetere con il suo album «Deeper», uscito questo mese.
Vero e proprio astro luminoso tra le cantanti pop degli anni 80: all’epoca, nessun’altra cantante respirava tanto la gioia di vivere quanto Cyndi Lauper.
Cyndi Lauper si è sempre distinta per i suoi look stravaganti: «Ho sempre voluto avere l’aria di un tulipano», spiega la star di 64 anni oggi. Non ha perso niente del suo aplomb e continua a fare ciò che le piace: così, ha fatto una comparsa nella serie poliziesca «Bones», riscuotendo un enorme successo con la sua commedia musicale «Kinky Boots» e ha recentemente lanciato un album country.
È stata la più grande cantante pop tedesca: con successi come «(I'll Never Be) Maria Magdalena», «In The Heat Of The Night» e «Everlasting Love» Sandra è riuscita a imporsi su scala internazionale.
Come molte star della musica pop degli anni 80, la cantante con i natali di Sarrebruck può contare in Germania un nutrito gruppo di fan estremamente fedeli. Anche se non ha conosciuto dei veri successi dagli anni 90, abbandonando la sua carriera solistica per diventare la voce di Enigma, il progetto di pop New Age del suo ex marito Michael Cretu, i suoi album, di cui l’ultimo «The Very Best Of» (2016), continuano a trovare posto nelle hit-parade tedesche.
Conosciuta soprattutto per la ripresa di alcuni successi disco italiani, all’inizio degli anni 80, Laura Branigan si era imposta su scala internazionale con titoli come «Gloria» et «Self Control».
Negli anni 90, aveva lasciato il mondo della musica per occuparsi di suo marito, morto nel 1996 in seguito a un cancro colorettale. Le sue ultime apparizioni risalgono al 2002 (foto). Due anni dopo, moriva per aneurisma a soli 52 anni.
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