Reali inglesi Biografia esalta Kate, la principessa pacificatrice

SDA

28.7.2024 - 20:30

La futura regina è tornata a sorridere.
La futura regina è tornata a sorridere.
Keystone

Un punto di riferimento – malattia permettendo – per l'avvenire della monarchia britannica, non solo per il suo stile e la diffusa popolarità tra i fan della corona ma anche per il ruolo (relativamente nascosto) di protagonista delle vicende familiari più spinose.

E all'occorrenza per le sue doti diplomatiche. È il ritratto da futura regina a tutto tondo riverberato dalla prima biografia semiufficiale dedicata a Kate, in uscita in tutto il mondo il primo agosto, in Italia – per i tipi di Rizzoli – con il titolo «Catherine Principessa di Galles».

Un testo che – sulla base delle anticipazioni affidate alla colonne del tabloid di turno, il Daily Mail – trabocca di presunte rivelazioni o comunque di dettagli in parte inediti raccolti da fonti interne al palazzo. E che vede la luce in un momento delicato per la consorte dell'erede al trono William, alle prese con un cancro (di natura mai precisata ufficialmente) dal cui tunnel ha appena incominciato a uscire. Ne è autore Robert Jobson, 'royal watcher' da oltre due decenni, reduce dall'aver dato alle stampe un'analoga 'agiografia' recente di re Carlo III.

Jobson descrive Kate Middleton, la commoner allevata per diventare aristocratica e capace di conquistare il cuore di William sin dagli anni dell'università, come una 42enne ormai matura, con «l'istinto naturale» della regina consorte in pectore. In grado di fare in qualche modo da collante nel casato di fronte a beghe interne e scossoni vari. «Dietro quello scintillante sorriso pubblico – intona il biografo – c'è oggi una donna volitiva, dall'intelletto acuto e dalla determinazione tenace».

Il racconto mette fra l'altro in evidenza la relazione costruita da Kate con la defunta regina Elisabetta II nello scorcio finale del suo lungo regno. Attribuendo al di lei consiglio la decisione di Will di avvicinarsi con la famiglia alla nonna nei suoi ultimi mesi di vita, per contribuire a darle conforto. Conferma poi l'indiscrezione, già circolata, secondo cui Elisabetta, spirata l'8 settembre 2022 a 96 anni, non si sarebbe arresa solo all'età avanzata, come da certificato di morte, ma anche agli effetti di un tumore tardivo: «un mieloma» che l'avrebbe ridotta agli sgoccioli «quasi alla cecità».

Le rivelazioni più significative del libro hanno a che fare tuttavia con l'etichetta di «pacificatrice» accreditata all'attuale principessa di Galles. In grado, pare, di mediare con buon senso persino nel non sempre facile rapporto padre-figlio fra suo marito e suo suocero: minato talora dai ricordi del passato, come pure dal carattere di William, improntato qua e là a forme di testardaggine, spigolosità e spirito litigioso, secondo certe righe di Jobson che in qualche misura sembrano avvalorare le accuse di aggressività rivolte al fratello maggiore dal principe ribelle Harry nel controverso bestseller 'Spare'. Mediazione rivelatasi apparentemente cruciale, inoltre, nel convincere il consorte – provetto pilota – a rinunciare all'ostinata pretesa di scarrozzare la famiglia in elicottero: ambizione avversata con angoscia sia da Elisabetta sia di Carlo, nel timore d'un incidente tragico per i loro affetti e la continuità dinastica.

Nel volume non mancano passaggi più leggeri, incentrati sull'atteggiamento di madre premurosa della principessa verso i tre figli (George, Charlotte e Louis), o sull'affetto sincero conquistato da re Carlo: giunto a trattarla come «la figlia che non ha mai avuto» e da lei chiamato in privato «grandpa», nonno, a sottolinearne il legame con i nipotini. Mentre riemerge un suo asserito ruolo centrale nella reazione di casa Windsor – «uno schiaffo» assestato con discrezione, stando a Jobson e al Mail – al contestato sospetto di razzismo inconsapevole evocato da Harry e Meghan dopo lo strappo dalla Royal Family e l'autoesilio negli Usa del 2020. In attesa d'una ricucitura che, del resto, altre fonti in questi giorni tornano a dare per possibile con gli stessi reprobi – per ultima una gola profonda ripresa dalla stampa popolare americana e spagnola – ipotizzando, chissà, un passo decisivo proprio di Kate nei confronti di Meghan (sulla scia dell'emozione che la sua battaglia contro il cancro avrebbe suscitato nei duchi di Sussex). E a dispetto dell'ultima denuncia del cadetto, rimbalzata in un'intervista a Itv, sull'imbarazzante rifiuto di riportare per ora nel Regno Unito la moglie per ragioni «di sicurezza»: in nome addirittura del timore di un attacco d'un potenziale squilibrato, aizzato a suo dire dall'odio dei tabloid.

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