Spionaggio sul cellulare parte 4 Il tuo cellulare ti ascolta? Fai il test!

Swisscom

30.8.2024

«Separatore di cassa, morsetto per raccoglitore, chiavetta per orecchini, tagliapiastrelle»
«Separatore di cassa, morsetto per raccoglitore, chiavetta per orecchini, tagliapiastrelle»
Adobe Stock

Sicuramente ne hai già sentito parlare o ti è già capitato in prima persona di aver appena nominato qualcosa e poco dopo di vedere già sul tuo smartphone annunci pubblicitari corrispondenti nei tuoi feed su diverse piattaforme online. Coincidenza? O il tuo cellulare ti ascolta? Esiste un modo per testare in modo semplice se il tuo smartphone ti spia?

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Da anni girano voci secondo cui grandi aziende tecnologiche come Google, Meta, Microsoft, Apple e altre società ci intercettano di nascosto per proporre annunci pubblicitari adeguati. L’avvento dell’IA alimenta ulteriormente questo sospetto, dal momento che ora più che mai queste pratiche sembrano assolutamente possibili. E va detto, infatti che sì, è possibile. In teoria.

Tecnicamente possibile, ma piuttosto improbabile

In seguito ad autorizzazione da parte nostra, le app possono senz’altro accedere al microfono del nostro smartphone. Tuttavia, finora non vi sono prove che dimostrino che tali metodi siano effettivamente applicati dai grandi gruppi. Google e Meta negano ripetutamente ed espressamente di mettere in atto tali pratiche di intercettazione per mostrare pubblicità idonea e nemmeno nelle loro CGC vi è nulla che indichi tale misura.

Le seguenti ragioni sono chiaramente a sfavore di una tale prassi:

1. Server sovraccarichi: un monitoraggio costante comporta ore di registrazione audio e, di conseguenza, enormi quantità di dati sovraccaricherebbero enormemente il volume di dati delle grandi aziende in questione. Anche se un programma di questo tipo fosse in grado di reagire a parole chiave, anziché ascoltare costantemente, l’onere sarebbe comunque enorme.

2. Batteria: ascoltare e trasmettere continuamente le conversazioni comporterebbe un enorme dispendio di energia e graverebbe ulteriormente sulla batteria del cellulare, cosa che di certo non passerebbe inosservata.

3. Sistemi operativi sicuri: i più recenti sistemi operativi Google e Apple (a partire da Android 12 e iOS 14) non consentono più alle app in esecuzione in background di accedere inosservate al microfono o alla fotocamera.

A proposito: controlla nelle impostazioni del tuo smartphone a quali app hai concesso l’accesso al microfono e, se necessario, rimuovi l’autorizzazione.

Algoritmi inquietanti e le tue tracce in internet

Intercettare il tuo cellulare sarebbe inoltre estremamente inefficiente, tanto più che anche le multinazionali raccolgono già un numero sufficiente di dati su di noi. Si tratta di informazioni che in gran parte forniamo volontariamente e consapevolmente, spuntando spesso fin troppo accondiscendenti le chilometriche clausole scritte in piccolo e accettando le CG.

I motori di ricerca e i social media sanno molto su di noi: grazie ai moderni algoritmi e all’impiego dell’IA è possibile analizzare nel dettaglio le nostre abitudini online e valutarle minuziosamente per ricavarne previsioni incredibilmente precise sul nostro comportamento d’acquisto futuro.

In un certo senso, l’algoritmo sa cosa vogliamo prima che lo sappiamo noi. A riguardo, si può avere l’impressione di essere «ascoltati». Inoltre, la pubblicità personalizzata non è necessariamente negativa. Dopo tutto, in questo modo vediamo molto meno annunci potenzialmente irrilevanti per noi e invece più annunci di cose cui siamo veramente interessati.

Se sei comunque nel dubbio, puoi testare il tuo smartphone.

Ecco come funziona il test:

  • Scegli un argomento: pensa a un termine di ricerca quanto più atipico possibile per te, ossia che non ha nulla a che fare con le tue abitudini, i tuoi interessi o i tuoi hobby e che non potrebbe essere comunque un termine di ricerca ovvio per te. Idealmente, questo articolo dovrebbe essere disponibile online, altrimenti si troveranno pochi annunci pubblicitari. Non è così semplice, come forse noterai. Ma di certo troverai qualcosa di adatto, anzi, qualcosa di inadatto.
  • Parlane: sempre a portata d’orecchio del tuo smartphone. Ripetutamente, per qualche giorno. Parlane con gli amici e infila la tua «presunta esigenza» nella tua vita quotidiana in modo naturale e casuale.
  • Controlla i tuoi feed: sono apparsi da qualche parte annunci pubblicitari corrispondenti? In caso affermativo, potrebbe dipendere dall’algoritmo o semplicemente dal caso.

Il nostro test

Aneddoticamente parlando, possiamo fornire un riscontro rassicurante: nel nostro tentativo, anche dopo giorni, non ci è stato mostrato alcun annuncio pubblicitario corrispondente, né per «attrezzature apicole» né per «lana di alpaca», tanto meno per «microscopi da laboratorio».

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La tua opinione conta

Hai fatto anche tu il test? Qual è stato il risultato? Raccontalo alla Community! Siamo curiosi di sapere cosa ne pensi.