SvizzeraOggi si elegge il successore di Viola Amherd in Consiglio federale
SDA
12.3.2025 - 07:05
Chi prenderà il posto di Viola Amherd in Consiglio federale?
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C'è attesa oggi a Berna per conoscere chi succederà a Viola Amherd (Centro/VS) in Consiglio federale. L'Assemblea federale avvierà i lavori alle ore 08.00.
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12.03.2025, 07:05
12.03.2025, 07:44
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A inizio seduta, la prima cittadina Maja Riniker (PLR/AG) pronuncerà un discorso per prendere commiato dalla ministra uscente. Toccherà poi a Amherd prendere la parola.
Terminata questa fase protocollare incominceranno le procedure di voto da parte dei 246 parlamentari. Come noto, due sono i candidati ufficiali presentati dal Centro per la poltrona lasciata libera dalla vallesana: il consigliere nazionale sangallese Markus Ritter e il consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister.
Gli osservatori della politica federale non si sbilanciano e non fanno pronostici. Ritter ha il vantaggio di essere conosciuto a Berna, essendo membro del Consiglio nazionale. Presiedendo l'Unione svizzera dei contadini potrebbe inoltre ricevere un forte sostegno dalla lobby agricola, notoriamente molto presente sotto il Cupolone. Ha però lo svantaggio di provenire da un cantone – San Gallo – già rappresentato in governo con Karin Keller Sutter.
Da parte sua, Pfister era inizialmente visto come un outsider, ma le sue quotazioni sono andate crescendo con l'avvicinarsi alla data dell'elezione. Ha il vantaggio di provenire da una regione – la Svizzera centrale – che da tempo non è presente in governo. Ha inoltre un profilo più urbano, che potrebbe piacere a sinistra. Infine, essendo consigliere di Stato ha già l'esperienza di un esecutivo.
Oltre alle ufficiali potrebbero anche spuntare alcune candidature «selvagge», come quella del presidente del Centro Gerhard Pfister (Centro/ZG), anche se ciò appare poco probabile. Più in generale, ogni persona avente diritto di voto può aspirare a diventare consigliere federale e, come accade in ogni elezione da parte dell'Assemblea federale, anche questa volta si sono annunciati diversi «semplici» cittadini.
Primi due turni liberi, poi si va per esclusione
Come per ogni elezione, i primi due turni sono liberi. Chi racimola meno di dieci voti al secondo turno viene eliminato. Questa regola si applica anche per i turni seguenti. A partire dal terzo turno non sono più accettate nuove candidature; chi ottiene meno voti è eliminato.
Quando rimangono in lizza due pretendenti, in caso di parità di voti l'elezione prosegue finché uno dei due non la spunta. La persona eletta dichiarerà poi davanti all'Assemblea federale se accetta o meno l'elezione.
In seguito, il nuovo consigliere federale dovrà «promettere» o «giurare dinnanzi a Dio onnipotente» di «osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente agli obblighi inerenti il mandato».
Dopo il giuramento, il nuovo membro dell'esecutivo si recherà nel cosiddetto «Salon du Président» dove sarà ricevuto dal Consiglio federale in corpore. Un paio d'ore dopo terrà la sua prima conferenza stampa al Centro media di Palazzo federale.
Venerdì il Consiglio federale si riunirà con i nuovi eletti per la ripartizione dei dipartimenti. In quell'occasione, i ministri già in carica esprimono la loro preferenza per ordine di anzianità di appartenenza in governo. Di conseguenza, il neo eletto dovrà con ogni probabilità dirigere il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) lasciato libero da Viola Amherd.
Il nuovo consigliere federale entrerà ufficialmente in carica il 1° aprile.
Seduta pomeridiana
La seduta dell'Assemblea federale terminerà dopo il discorso del neoeletto. Il Consiglio nazionale si riunirà poi dalle 15.00 per una seduta pomeridiana. Tra i temi in agenda si segnala il dibattito, a livello di divergenze, sulla legge sugli strumenti di tortura. La camera discuterà anche della partecipazione della Svizzera all'aumento di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo a favore dell'Ucraina.
Nessuna seduta è invece prevista per il Consiglio degli Stati. I «senatori» si ritroveranno quindi solo domani mattina.