Covid Molti cantoni vogliono la libertà ma son divisi sulla mascherina

fc, ats

9.2.2022 - 20:16

La maggioranza dei Cantoni ritiene che le misure restrittive ancora in vigore per lottare contro il Covid vadano revocate tutte in una volta sola, cosa che porterebbe a un rapido ritorno alla normalità. Le posizioni divergono invece sull'obbligo della mascherina.

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È terminata mercoledì la consultazione avviata una settimana fa dal Consiglio Federale in merito all'abrogazione delle misure anti-Covid. Due sono le varianti: la revoca di praticamente tutte le misure in una sola volta o a tappe, a dipendenza dell'evoluzione della situazione epidemiologica.

Alcuni Cantoni hanno fretta

I piccoli Cantoni della Svizzera centrale (ZG, SZ, UR, NW, OW, GL) hanno fretta: il Consiglio di Stato glaronese, ad esempio, ritiene che un'abolizione graduale sarebbe troppo complicata e difficile da capire per la popolazione.

Il Ticino, come il canton Grigioni, si è espresso per la prima variante.

Altri sono più cauti

La maggior parte degli altri Cantoni è più prudente. La prima variante, abrogazione in un sol colpo, rimane comunque la preferita, «ma a condizione che il numero di casi e di ricoveri ospedalieri continui a diminuire entro metà febbraio», affermano le autorità vallesane. Nel caso contrario, la revoca delle misure dovrebbe avvenire a tappe.

Altri Cantoni si mostrano ancora più cauti. «Una revoca di tutte le misure sarebbe una decisione troppo rischiosa in questo momento, dato il carico ancora elevato negli ospedali», affermano le autorità basilesi. Non sono inoltre ancora noti gli effetti dei primi allentamenti concernenti telelavoro e quarantene.

Il Giura chiede di posticipare di una settimana l'abolizione delle restrizioni e auspica che i Cantoni possano avere la possibilità di adottare misure aggiuntive se necessario.

Un'immunità del 90% nella popolazione

Tutti i Cantoni si mostrano coscienti dell'evoluzione attuale dell'epidemia. Vaud osserva che la situazione sta passando da una situazione pandemica a una endemica.

Argovia ritiene che «con un'immunità della popolazione del 90%, che sarà ancora più elevata tra due settimane, è giunto il momento di revocare la maggior parte delle misure restrittive».

Divergenze riguardo l'uso della mascherina

I Cantoni sono invece divisi per quel che concerne l'obbligo di indossare la mascherina. Giura, Vallese e Berna, solo per citarne alcuni, vogliono che questo venga mantenuto nei trasporti pubblici, nelle strutture sanitarie e nei negozi.

La mascherina ha un impatto positivo sull'intera situazione sanitaria, non solo sull'epidemia di Covid, affermano le autorità vallesane.

Un parere simile lo esprimono le autorità ticinesi: questa misura, «ormai entrata nell'uso corrente», è considerata per Bellinzona «utile per contenere i nuovi contagi, poco limitativa delle libertà personali e priva di ripercussioni per le attività economiche, sociali e culturali».

Da parte sua, Berna ritiene che l'obbligo debba essere prolungato fino a metà marzo, a condizione che la situazione epidemiologica non cambi.

Gli altri Cantoni svizzero-tedeschi sono invece per lo più favorevoli a trasformare l'obbligo in una semplice raccomandazione o a lasciare questo aspetto alla discrezione dei singoli Cantoni. Alcuni sono favorevoli ad imporre la mascherina solo al settore sanitario, altri solo ai trasporti.