GovernoBilancio positivo per la presenza della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell'ONU
SDA
14.3.2025 - 16:32
Il consigliere federale Ignazio Cassis al Consiglio di sicurezza dell'Onu
Keystone
Il bilancio del mandato svizzero nel Consiglio di sicurezza dell'ONU è stato «complessivamente positivo».
Keystone-SDA
14.03.2025, 16:32
14.03.2025, 16:37
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Nonostante una serie di crisi globali, come la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, Berna è riuscita a dare alcuni impulsi e ha contribuito all'operatività dell'organo. Lo indica il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), che ha informato oggi il Consiglio federale.
Il lavoro della delegazione svizzera si è concentrato su quattro priorità, che hanno rispecchiato i principali ambiti d'intervento della diplomazia e della politica elvetica: «costruire una pace sostenibile, proteggere la popolazione civile, affrontare la questione della sicurezza climatica e rafforzare l'efficienza del Consiglio di sicurezza».
Tra i principali risultati, indica il Consiglio federale in un comunicato, vi è l'adozione della risoluzione 2730, negoziata dalla Svizzera, per la protezione del personale umanitario e dell’ONU nelle zone di conflitto.
Inoltre, proprio durante la presidenza elvetica il Consiglio ha adottato una dichiarazione presidenziale (PRST 2024/6) sull'impatto degli sviluppi scientifici sulla pace e sulla sicurezza.
L'esperienza maturata in seno al Consiglio di sicurezza «ha mostrato che la Svizzera dispone delle competenze e delle capacità diplomatiche necessarie per assumersi responsabilità in organismi multilaterali anche in futuro», sottolinea l'esecutivo.
Con la sua partecipazione al Consiglio dei diritti umani dell'ONU (2025–2027) e la sua presidenza dell'OSCE (2026), la Confederazione «continua a far sentire la propria voce e a contribuire a un ordine mondiale pacifico basato su regole», conclude il governo.