Reazioni Non si riapre: PLR critico, dura reazione dell'UDC, il Centro chiede più test

mp, ats

19.3.2021 - 17:51

Il Partito liberale-radicale è critico sulla decisione del Consiglio federale di non riaprire le terrazze dei ristoranti. L'UDC dal canto suo usa termini forti: «È un affronto a popolazione e ristoratori». Per l'Alleanza del centro «ora più test e vaccinazioni»

Marco Chiesa, presidente dell'UDC e e Petra Gössi del PLR
Marco Chiesa, presidente dell'UDC e e Petra Gössi del PLR
KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

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Il Partito liberale-radicale guarda con un occhio critico la decisione odierna del Consiglio federale di non riaprire le terrazze dei ristoranti e di non consentire le manifestazioni a causa del peggiorare della situazione epidemiologica.

Anche se con l'adozione delle modifiche della legge Covid-19 in Parlamento si creano le basi per misure di sostegno più mirate, purtroppo il Governo non è ancora disposto a dare reali prospettive alla popolazione e alle aziende come il PLR l'aveva richiesto nel suo piano di azione dei 100 giorni, si legge in una nota odierna.

Per il partito di Petra Gössi, le strategie di test e la campagna di vaccinazione restano l'unica via da seguire per tornare al più presto alla normalità. Secondo il PLR, è ancor più incomprensibile che il Consiglio federale manchi di trasparenza su come intenda accelerare la vaccinazione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Reazione dura dell'UDC

L'UDC non usa mezzi termini di fronte alla decisione del Consiglio federale di mantenere ancora chiuse le terrazze dei ristoranti e di non consentire le manifestazioni con pubblico. Si tratta di «un affronto alla popolazione e ai ristoratori».

Il partito di Marco Chiesa giudica «inaccettabile la mini-decisione odierna» dell'Esecutivo, che ha unicamente innalzato, da cinque a dieci, il limite concernente le riunioni famigliari al chiuso.

La principale formazione politica del Paese chiede pertanto nuovamente un'apertura immediata di tutte i settori e tutte le aziende con misure di protezione appropriate.

A suo avviso, la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale se ne è infischiata, una volta di più, delle posizioni espresse dai cantoni nella consultazione avviata venerdì scorso. Essi chiedevano l'apertura dalla prossima settimana delle terrazze dei ristoranti e una metà di essi persino la riapertura degli spazi interni.

L'UDC non è d'accordo con la valutazione del Governo, secondo il quale solo posticipando ulteriori aperture a dopo Pasqua si può contenere l'aumento dei contagi. A suo avviso, anche nei Paesi vicini, che hanno optato per «lockdown duri» le infezioni sono comunque aumentate.

Per l'Alleanza del centro «ora più test e vaccinazioni»

Per migliorare la situazione epidemiologica e creare le condizioni per nuove graduali aperture, bisogna assolutamente intensificare l'offensiva in materia di test e di vaccinazioni. È quanto sostiene l'Alleanza del Centro in una nota, in cui reagisce alle decisioni odierne del Consiglio federale.

Pur deplorando che il Governo chieda ancora maggiore pazienza e perseveranza alla popolazione e alle aziende interessate dalle chiusure, il Centro (ex PPD e PBD) si rallegra tuttavia che il limite delle cinque persone venga tolto ed esteso a dieci persone.

«In vista delle prossime festività pasquali, si tratta perlomeno di un piccolo barlume di speranza», in particolare per le famiglie, secondo l'Alleanza del Centro.