Protesta vana Rimpatrio forzato: una notte fuori dalla Stampa per Mark

SwissTxt / pab

24.10.2019 - 08:28

Un'immagine d'archivio del carcere luganese alla Stampa
Un'immagine d'archivio del carcere luganese alla Stampa
Ti-Press / archivio

Una trentina di compagni del CSIA è rimasta fuori dal carcere per tentare fino all'ultimo di evitare il rimpatrio del giovane ucraino.

La mobilitazione degli allievi del Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA), radunati fuori dal carcere della Stampa per cercare di scongiurare il rimpatrio in Ucraina del 19enne Mark, è proseguita anche durante la notte. Invano.

Alle 5.00, stando alle testimonianze dei presenti sul posto, il giovane e i suoi genitori (arrivati in Svizzera nel 2015 come richiedenti l'asilo) sono stati trasferiti Oltralpe, come previsto dalla procedura amministrativa decisa dalla Segreteria di Stato della migrazione e dall'Ufficio migrazione del Ticino.

La famiglia si è opposta all'ordine di allontanamento dalla Svizzera, ma senza successo. Da qui la mobilitazione di compagni e amici del ragazzo per far sentire la propria vicinanza alla famiglia, manifestare la propria tristezza per un allontanamento considerato ingiusto e tentare di indurre le autorità a rivedere il caso.

La polizia ci ha confermato la protesta davanti ai cancelli del penitenziario cantonale. Gli agenti - data la delicatezza del luogo - hanno proceduto ad identificare i presenti che, in seguito, hanno potuto andarsene.

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