Aggredì la moglie Tentato omicidio a Chiasso, nessuna scemata imputabilità al 32enne 

SwissTXT / red

17.12.2024

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Keystone / Ti-Press

Nessuna scemata imputabilità al 32enne eritreo, che era perfettamente lucido quando, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio scorsi, aveva aggredito la moglie tra le mura del loro appartamento in via Bossi a Chiasso. Lo riporta la RSI.

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È stato stabilito dalla perizia psichiatrica disposta dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri per chiarire il suo stato al momento dei fatti. Il rapporto ha escluso inoltre il pericolo di recidiva, scrive la RSI.

Giova ricordare che era circa la 1:30 quando la coppia aveva iniziato a litigare. A far scattare la rabbia dell'accusato è stata la gelosia che nutriva verso la compagna, e in un'escalation aveva afferrato un manubrio da palestra, con il quale l'aveva ripetutamente colpita alla testa.

Come accertato dall’inchiesta, riporta la RSI, le ferite inferte erano potenzialmente letali. La 35enne era stata ricoverata in ospedale, ma se l'è cavata senza essere mai stata in pericolo di morte.

«Non stavo fuggendo»

Inoltre la perizia tecnico-scientifica ha confermato che il manubrio è compatibile con i riscontri medici. La verifica, si legge sul sito della radiotelevisione, è stata allestita dagli esperti del Forensisches Institut di Zurigo che più in generale hanno cercato di ricostruire l’intera dinamica.

Un lavoro non semplice, dato che la vittima, rappresentata da Marina Gottardi, non ricorda più nulla di quanto accaduto.

Infine, nell’appartamento della coppia c’erano i due figli, che l'imputato aveva portato con sé mentre imboccava l’autostrada dirigendosi verso nord. Infatti la polizia bernese lo aveva fermato a Brienz qualche ora più tardi.

«Non stavo fuggendo - ha dichiarato agli inquirenti, cita la RSI -. Volevo soltanto portarli al sicuro prima di tornare e costituirmi».

Il 32enne, difeso da Carolina Lamorgese, si trova ancora in prigione, dove ha cominciato a espiare anticipatamente la pena. I reati ipotizzati nei suoi confronti, ricordiamo, sono di tentato omicidio e lesioni gravi.