Autogestione Occupazione dei molinari a Viganello, si tenta la mediazione

SwissTXT / amo

1.7.2023

Nella foto un momento durante l'occupazione della ex scuola elementare di Viganello da parte del gruppo autogestito dei Molinari.
Nella foto un momento durante l'occupazione della ex scuola elementare di Viganello da parte del gruppo autogestito dei Molinari.
© Ti-Press / Pablo Gianinazzi

Dopo aver occupato l'ex scuola elementare di Viganello a Lugano, gli autogestiti del SOA Il Molino si sono riuniti sabato in assemblea per discutere sulla possibilità di rendere l'edifico la loro nuova sede ufficiale. In dialogo, pacifico, con la municipale Karin Valenzano Rossi, si starebbe tentando la strada della mediazione col Comune.

SwissTXT / amo

Come rende noto la RSI, la situazione alle ex scuole elementari di Viganello, occupate da venerdì sera da una quarantina di autogestiti, è stata tranquilla durante tutta la giornata di sabato. 

I molinari si sono riuniti in assemblea nel tardo pomeriggio fino in serata e con un rinvio a domani, per decidere se e come proseguire la propria azione e valutare la possibilità di trasformare lo stabile di Via Bottogno a Lugano nella nuova sede stabile del SOA il Molino a oltre due anni dallo sgombero dell'ex Macello.

Per il momento è il dialogo a farla da padrone. All'assemblea erano presenti anche alcuni abitanti del quartiere per chiedere rassicurazioni (in particolare per quanto concerne la quiete notturna), dato che l'edificio occupato è in una zona densamente abitata. Per sabato sera è infatti organizzato un concerto.

Durante la giornata la polizia ha seguito in modo attento l'evoluzione degli eventi a debita distanza. Proprietario dello stabile, il Comune si è attivato con la municipale Karin Valenzano Rossi, che ha incontrato i molinari. Al termine del colloquio non ha voluto esprimersi in quanto sta «lavorando per trovare una soluzione».

Un tentativo di mediazione

In corso ci sarebbe quindi un tentativo di mediazione con la città. E a tal proposito anche il Cantone intende fare la sua parte, come ha anticipato ai microfoni della RSI la consigliera di Stato Marina Carobbio, che potrebbe assumere il ruolo avuto a suo tempo da Pietro Martinelli.

«Il Cantone deve essere presente assieme alle città per trovare spazi per la cultura indipendente» ha detto la direttrice del DECS aggiungendo: «Io penso che questo in Ticino sia un problema importante».

La questione è già stata messa all'ordine del giorno della prossima Conferenza cantonale della cultura dato che «il tema degli spazi, va discussa con i vari attori, comprese le città, ma compresi coloro che fanno attività indipendente».