Covid in Ticino L'appello di Garzoni in vista del Natale: «Non sedersi al tavolo coi nonni»

SwissTXT / pab

4.12.2020

Christian Garzoni
Christian Garzoni
Ti-Press

«Nella situazione epidemiologica di adesso, pranzare allo stesso tavolo nonni e nipoti è pericoloso. Per vedere i nonni dobbiamo inventarci qualcosa di diverso, come fare una passeggiata all'aperto».

Lo ha detto il direttore della Clinica Luganese Moncucco, Christian Garzoni, commentando le nuove misure anti-Covid annunciate venerdì dal Consiglio federale, durante il TG speciale della RSI. Regole che, secondo l'esperto in malattie infettive, non avranno un grande impatto sulla popolazione ticinese.

«Ammetto di essere preoccupato al di là delle decisioni prese a Berna perché adesso con il Natale la popolazione potrebbe lasciarsi più andare e stavolta non partiamo con due o tre casi isolati come a settembre. Adesso abbiamo gli ospedali con l’acqua alla gola e non abbiamo margine per aumentare le capacità, allora dobbiamo veramente capire che deve essere un Natale diverso, non c’è scelta», ha sottolineato Garzoni, osservando che in questo momento, a livello epidemiologico «il Ticino è tornato a essere il fanalino di coda della Svizzera», nonostante le misure restrittive più severe rispetto ad altri cantoni.

«Non dobbiamo avere vergogna a usare mascherina e disinfettante»

In questi giorni, «si è parlato molto dei comprensori sciistici, ma per un cantone come il nostro è secondario: il vero problema sono i contatti, gli aperitivi, le feste a casa, le cene, i pranzi. Le misure imposte oggi non hanno un grande impatto qui. La raccomandazione è di riunire al massimo due nuclei familiari facendo attenzione però alle categorie a rischio: le persone sopra i 50 anni lo sono, non mettiamole in pericolo», ha osservato il direttore sanitario della Clinica Moncucco.

«Ci sono alcune regole che vanno fatte proprie: tutti noi oggi non dobbiamo avere paura di declinare un invito. Inoltre, non dobbiamo avere vergogna a usare di più la mascherina e il disinfettante», ha aggiunto.

Va tenuto presente, poi, che «pranzare allo stesso tavolo nonni e nipoti è pericoloso», ha affermato Garzoni. L'appello, infine, è a farsi testare al minimo sintomo. «Dobbiamo fare il tampone anche se è il 24 dicembre: il Covid si manifesta anche con un po' di tosse e mal di gola e se si ignorano questi sintomi si corre il rischio di contagiare tutta la famiglia».

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