Ecco le motivazioniIl Gran Premio svizzero di design va al ticinese Luciano Rigolini
es, ats
29.2.2024 - 11:02
Il Gran Premio svizzero di design, dotato di 40'000 franchi, viene attribuito quest'anno al produttore cinematografico ticinese Luciano Rigolini, alla stilista e direttrice creativa Lucie Meier e alla designer e ricercatrice Paola De Martin.
29.02.2024, 11:02
29.02.2024, 11:20
SDA
L'opera di Luciano Rigolini, nato nel 1950 a Tesserete, si esprime nella sua arte e nella sua attività di mediatore culturale e produttore, indica in una nota odierna l'Ufficio federale della cultura (UFC), che conferisce il premio su raccomandazione della Commissione federale del design.
«La versatile carriera internazionale di Luciano Rigolini colpisce per la costante ricerca di nuovi linguaggi e tecnologie in ambito fotografico e cinematografico. In qualità di docente e produttore ha segnato come nessun altro svizzero l'innovazione nei documentari creativi. La sua fotografia è un costante lavoro di ricerca di quei dettagli che fanno di una foto un'opera d'arte. È un vero maestro nello scoprire la bellezza nascosta nella casualità e sa dare nuovo significato, o meglio nuova vita, anche a immagini del tutto ordinarie», afferma la Commissione federale del design.
Nel 1990 Rigolini conquista la fama internazionale con «Urban Landscapes», una serie fotografica in cui esplora l'essenza della fotografia come mezzo di comunicazione.
Dopo aver lavorato come cameraman e documentarista per la televisione svizzera, nel 1995 approda al canale culturale ARTE a Parigi, dove rimarrà per 20 anni in qualità di responsabile dello sviluppo creativo di film d'autore.
Accanto alla fotografia e alla ricerca di forme narrative e linguaggi sempre nuovi, produce film firmati da cineasti e attori culturali di fama mondiale, come Laurie Anderson o Naomi Kawase.
Dal 2002 Rigolini, che vive e lavora tra Lugano e Parigi, si dedica esclusivamente alla «fotografia vernacolare» utilizzando immagini amatoriali: le fa proprie e dà loro una nuova lettura sfruttando le possibilità offerte dalle tecnologie digitali e di machine learning.
Moda e discriminazione
Da parte sua Lucie Meier, nata nel 1982 a Zermatt (VS) e ora attiva tra Milano e Parigi, è protagonista di una carriera straordinaria che l'ha portata ai massimi vertici del mondo della moda: dopo essere passata da Louis Vuitton, Balenciaga e Dior, dal 2017 è responsabile – assieme al marito Luke Meier – della direzione creativa di Jil Sander, una delle più grandi case di moda del mondo.
Secondo la giuria «Lucie Meier si è rapidamente fatta un nome nel mondo altamente competitivo della moda internazionale, imponendo nuovi standard estetici ma anche etici grazie ai suoi design intuitivi e al suo approccio del tutto personale. Il suo curriculum è emblematico di una stilista che, pur non avendo un proprio marchio, è riuscita a realizzarsi. Il suo talento e le sue capacità sono infatti richiesti dalle più grandi case di moda.»
Da parte sua Paola De Martin, classe 1965, originaria di Zurigo e di Belluno (I) e attiva nella città sulla Limmat, forte di un bagaglio professionale costruito attraverso il lavoro di designer tessile, storica e docente indaga da anni il classismo e altre forme di discriminazione nella nostra cultura. La sua riflessione sulle norme, regole e strutture traccia un percorso inedito nella ricerca sul design.
«La Commissione federale del design premia Paola De Martin perché ha saputo superare il classico ruolo di docente di design per diventare una figura eclettica e influente, ma anche perché contribuisce ad animare con approccio innovativo numerose piattaforme nazionali e internazionali in cui si scrive e si diffonde la storia del design. Il suo lavoro transdisciplinare guarda al futuro affrontando urgenti tematiche d'attualità», si legge ancora nella nota.
La premiazione avverrà nel quadro della mostra Swiss Design Awards in programma a Basilea dall'11 al 16 giugno.