GrigioniSi va verso la fusione tra l'ospedale di Samedan e quello cantonale
anve, ats
29.1.2025 - 12:24
L'ultima parola sulla fusione dell'Ospedale dell'Alta Engadina con quello cantonale a Coira spetta alla popolazione degli undici comuni engadinesi. (immagine d'archivio)
Keystone
Il Consiglio della Fondazione Sanitaria Alta Engadina (FSAE) all'unanimità è favorevole a un'integrazione dell'Ospedale dell'Alta Engadina nell'Ospedale cantonale dei Grigioni. L'obiettivo è garantire l'assistenza sanitaria nella regione e nelle valli limitrofe.
Keystone-SDA, anve, ats
29.01.2025, 12:24
29.01.2025, 12:44
SDA
Dopo «intense e costruttive trattative» tra la FSAE e il nosocomio cantonale sono state elaborate le basi contrattuali per l'integrazione dell'istituto di Samedan in quello di Coira. Questa soluzione, si legge in un comunicato, è quella migliore sia dal punto di vista economico che per garantire a lungo termine la migliore assistenza sanitaria per l'Alta Engadina e le regioni confinanti.
L'integrazione viene sostenuta anche dal Dipartimento cantonale di giustizia, sicurezza e sanità. Secondo il Cantone questo passo migliora l'efficienza, la qualità e la digitalizzazione dei servizi sanitari.
Meno costi per i comuni
La fase di integrazione e di trasformazione durerà fino al 2028. Terminata questa tappa, i costi per i comuni della Regione Maloja, escluso quello di Bregaglia, dovrebbero diminuire. Ogni anno i comuni dovrebbero versare 7 milioni di franchi. Un massimo di 5,4 milioni per l'Ospedale cantonale di Coira, mentre i restanti 1,6 milioni andrebbero alla FSAE per spese amministrative e infrastrutturali. Mantenendo lo status quo, i costi raggiungerebbero invece gli 11,4 milioni di franchi annui.
Offerta medica viene mantenuta
«Tutti i servizi medici attualmente offerti continueranno a essere forniti in Alta Engadina anche dopo l'integrazione nell'Ospedale cantonale dei Grigioni», ha confermato la presidente del Consiglio di amministrazione, Prisca Anand, a Keystone-ATS. Verranno però soppressi posti di lavoro. Nel suo rapporto finale, la FSAE scrive che la fusione «non comporterà più di dieci licenziamenti». Si tratta di impieghi a livello dirigenziale e amministrativo, che verranno sostituiti a seguito delle sinergie con l'Ospedale cantonale.
La FSAE scrive però anche che sarà necessario creare 20 nuovi posti di lavoro per rispettare la legge sul lavoro e per l'ulteriore specializzazione nelle aree mediche. Attualmente l'Ospedale dell'Alta Engadina conta 350 dipendenti.
Dopo la fusione, la FSAE continuerà ad esistere nel ruolo di rappresentante degli interessi dei comuni. Gestirà inoltre le case di cura Promulins e Du Lac, i servizi di assistenza e cura a domicilio (comunemente noti anche con l'acronimo tedesco Spitex) e il servizio di coordinamento invecchiamento e assistenza. Tutti gli immobili resteranno di proprietà della Fondazione e saranno gestiti da essa. L'organizzazione della Fondazione verrà adeguata ai nuovi compiti. Tutti i comuni continueranno così ad essere rappresentati nel Consiglio di fondazione.
Incontri informativi
La FSAE ha in agenda due incontri informativi pubblici. Il primo si terrà il 10 marzo a St. Moritz, il secondo il 19 marzo a Zuoz. La decisione finale sulla fusione dei due ospedali spetterà alla popolazione, che verrà chiamata alle urne questa primavera.