Monte GambarognoGambarogno, riprende la difficile lotta alle fiamme
Swisstxt
1.2.2022 - 08:15
L’incendio in Gambarogno continua a preoccupare. Nella notte il lavoro dei pompieri è stato interrotto, anche se una squadra di terra era comunque presente. Il vento e la scarsa visibilità sono i maggiori problemi.
01.02.2022, 08:15
01.02.2022, 09:38
Swisstxt / pab
Le raffiche di vento irregolari, tra i 50 e i 100 km/h, come annunciato da MeteoSvizzera, non si sono fermate. Le operazioni di spegnimento dell'incendio scoppiato vicino all'alpe di Neggia, invece, hanno dovuto essere interrotte durante la notte.
Sul posto, a temperature sotto lo zero, è rimasta una squadra di terra di 10 persone. L'obiettivo era sorvegliare e proteggere la zona vicino alla strada che porta al paese di Indemini, le cui abitazioni non sarebbero ancora state toccate dalle fiamme.
Si riprende questa mattina, dopo la riunione di coordinamento, con diverse decine di militi e i sei elicotteri, tra i quali due Super Puma dell'esercito, e si prevede di continuare anche nei prossimi giorni.
Sempre in mattinata, da parte italiana, si sono recate sul posto pure alcune squadre di volontari dell’Antincendio boschivo (Aib) della provincia di Varese per mettersi a disposizione.
Stando alle ultime considerazioni del comandante dei pompieri di Bellinzona, Samuele Barenco, rilasciate ai microfoni della RSI, il fuoco interessa una superficie di 100 ettari.
Oltre al vento, a complicare le operazioni sono state anche la scarsa visibilità, causata da precipitazioni quasi nevose, e le fredde temperature.
Gli abitanti della zona non possono tornare a casa
Giova ricordare che sempre ieri, per facilitare la lotta contro le fiamme, è stata messa fuori servizio la linea ad altissima tensione Lavorgo-Musignano che passa proprio da Indemini.
La Svizzera in questi giorni è quindi priva di una delle grandi autostrade dell’elettricità che la collegano all’Italia. Ma, come confermato alla RSI da Swissgrid, la situazione non sta provocando contraccolpi alla stabilità del sistema energetico nazionale né ha conseguenze sulla sicurezza della rete ticinese.
L'incendio, lo ricordiamo, è scoppiato nella notte tra domenica e lunedì, per cause ancora da chiarire.
Gli abitanti di Indemini e frazioni, 45 persone in tutto, allontanati domenica sera in via precauzionale, non possono ancora tornare a casa.
Incendio sul Monte Gambarogno
Sembrerebbe essere diminuita drasticamente l'area interessata dall'incendio che da settimana scorsa divampa sul Monte Gambarogno. Nella foto si vede (al centro) il comandante dei pompieri di montagna Samuele Barenco mentre coordina nella giornata di martedì il lavoro dei pompieri, attivi sul fronte di terra per estinguere i focolai del sottobosco.
Infatti, nonostante l'incendio sia ormai sotto controllo, nel sottoterra della zona boschiva si annidano ancora diversi punti caldi. Da martedì i pompieri, raggiunti da una squadra di militi, sono impegnati nello spegnimento di questi focolai.
L'arrivo di questi aiuti vuole concedere dei giorni di riposo agli innumerevoli pompieri di montagna e militi all'opera da quasi 10 giorni e anche per spartire il carico di lavoro.
A dare una mano alle forze di terra sono ancora attivi tre elicotteri che trasportano l'acqua necessaria per lo spegnimento dei focolai nei punti d'intervento.
Una delle immagini ricavate dal lavoro notturno con i vigili del fuoco italiani.
Immagine: Vigili del fuoco italia
L'incendio è domato, ma l'allerta rimane alta a causa della presenza di alcuni focolai. Un drone della REGA ha anche ispezionato la zona per individuare focolai sospetti.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Una buona notizia arriva per gli abitanti di Indemini, che nella giornata di venerdì sono potuti rientrare alle proprie abitazioni, dopo l'evacuazione di inizio settimana.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
A causa dell'incendio tuttavia l'acqua non è ancora potabile: la Protezione civile ha consegnato le casse d'acqua per gli abitanti di Indemini. La potabilità dell'acqua è strettamente monitorata: si spera che da settimana prossima torni potabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
La gioia degli abitanti di Indemini al rientro a casa è palpabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Le opere di spegnimento saranno lunghe e complesse. Nella giornata di martedì sono stati ben cinque gli elicotteri civili che sono intervenuti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Si prevede di continuare anche nei prossimi giorni con la stessa formazione d'impiego.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Il loro contributo si sta rivelando fondamentale in un terreno impervio, di difficile accesso per i pompieri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Dalla vicina Italia, un primo Canadair, i grandi aerei usati nella lotta contro gli incendi boschivi, è arrivato sul Verbano nella mattinata di martedì. Nel primo pomeriggio, dopo alcuni lanci per calibrare lo scarico d'acqua ha iniziato l'opera di spegnimento.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La coordinazione tra Canadair e elicotteri è fondamentale anche per evitare incidenti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
I vigili del fuoco avranno bisogno di diversi giorni per contenere l'incendio, secondo la stima della Polizia cantonale ticinese.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La notte ha reso particolarmente visibili le fiamme che hanno toccato il Gambarogno. Praticamente tutte le case nelle vicinanze delle fiamme sono state sfollate.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
All'alba la situazione è apparsa in tutta la sua criticità.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
In mattinata viene o effettuato un volo di ricognizione per valutare la situazione. Lunedì cinque elicotteri si erano messi a disposizione per la lotta contro le fiamme. Quattro di compagnie civili...
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
... e un Super Puma dell'esercito, che può trasportare e versare sulle fiamme circa il doppio di acqua di un elicottero civile, ossia circa 4'300 litri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
Vaste nuvole di fumo, hanno coperto la montagna ticinese. Il fumo è visibile da quasi tutto il cantone.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
La zona colpita, segnalata sulla mappa del sito della Confederazione map.geo.admin.ch
Immagine: Screenshot map.geo.admin.ch
Incendio sul Monte Gambarogno
Sembrerebbe essere diminuita drasticamente l'area interessata dall'incendio che da settimana scorsa divampa sul Monte Gambarogno. Nella foto si vede (al centro) il comandante dei pompieri di montagna Samuele Barenco mentre coordina nella giornata di martedì il lavoro dei pompieri, attivi sul fronte di terra per estinguere i focolai del sottobosco.
Infatti, nonostante l'incendio sia ormai sotto controllo, nel sottoterra della zona boschiva si annidano ancora diversi punti caldi. Da martedì i pompieri, raggiunti da una squadra di militi, sono impegnati nello spegnimento di questi focolai.
L'arrivo di questi aiuti vuole concedere dei giorni di riposo agli innumerevoli pompieri di montagna e militi all'opera da quasi 10 giorni e anche per spartire il carico di lavoro.
A dare una mano alle forze di terra sono ancora attivi tre elicotteri che trasportano l'acqua necessaria per lo spegnimento dei focolai nei punti d'intervento.
Una delle immagini ricavate dal lavoro notturno con i vigili del fuoco italiani.
Immagine: Vigili del fuoco italia
L'incendio è domato, ma l'allerta rimane alta a causa della presenza di alcuni focolai. Un drone della REGA ha anche ispezionato la zona per individuare focolai sospetti.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Una buona notizia arriva per gli abitanti di Indemini, che nella giornata di venerdì sono potuti rientrare alle proprie abitazioni, dopo l'evacuazione di inizio settimana.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
A causa dell'incendio tuttavia l'acqua non è ancora potabile: la Protezione civile ha consegnato le casse d'acqua per gli abitanti di Indemini. La potabilità dell'acqua è strettamente monitorata: si spera che da settimana prossima torni potabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
La gioia degli abitanti di Indemini al rientro a casa è palpabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Le opere di spegnimento saranno lunghe e complesse. Nella giornata di martedì sono stati ben cinque gli elicotteri civili che sono intervenuti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Si prevede di continuare anche nei prossimi giorni con la stessa formazione d'impiego.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Il loro contributo si sta rivelando fondamentale in un terreno impervio, di difficile accesso per i pompieri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Dalla vicina Italia, un primo Canadair, i grandi aerei usati nella lotta contro gli incendi boschivi, è arrivato sul Verbano nella mattinata di martedì. Nel primo pomeriggio, dopo alcuni lanci per calibrare lo scarico d'acqua ha iniziato l'opera di spegnimento.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La coordinazione tra Canadair e elicotteri è fondamentale anche per evitare incidenti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
I vigili del fuoco avranno bisogno di diversi giorni per contenere l'incendio, secondo la stima della Polizia cantonale ticinese.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La notte ha reso particolarmente visibili le fiamme che hanno toccato il Gambarogno. Praticamente tutte le case nelle vicinanze delle fiamme sono state sfollate.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
All'alba la situazione è apparsa in tutta la sua criticità.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
In mattinata viene o effettuato un volo di ricognizione per valutare la situazione. Lunedì cinque elicotteri si erano messi a disposizione per la lotta contro le fiamme. Quattro di compagnie civili...
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
... e un Super Puma dell'esercito, che può trasportare e versare sulle fiamme circa il doppio di acqua di un elicottero civile, ossia circa 4'300 litri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
Vaste nuvole di fumo, hanno coperto la montagna ticinese. Il fumo è visibile da quasi tutto il cantone.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
La zona colpita, segnalata sulla mappa del sito della Confederazione map.geo.admin.ch