Servizi
Swisscom
Ticino Merlani: «La situazione peggiora, ricordiamoci le regole di base!». Zanini: «Il richiamo è essenziale»
sam
25.11.2021
Le autorità cantonali ticinesi hanno convocato la stampa giovedì mattina a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona per un aggiornamento sulla campagna di vaccinazione e sulla situazione epidemiologica nel Cantone.
Ad aprire la conferenza stampa è stato il medico cantonale Giorgio Merlani, il quale ha sottolineato che «se siamo nella situazione di dover fare un nuovo momento informativo il segnale è chiaro: la situazione a livello epidemiologico sta peggiorando un po' ovunque e anche in Ticino».
Merlani ha spiegato che, osservando quanto succede a livello internazionale, si nota come ci sia una sorta di zona di particolare incidenza di casi gravi e ospedalizzati nel centro-est Europa, dove i tassi di vaccinazione sono tendenzialmente bassi. Mentre in altre zone, come ad esempio più a sud, in Italia, si è più in grado di contenere la diffusione del Covid.
«Questo sicuramente grazie al maggior numero di vaccinazioni, al clima, ma anche all'esperienza acquisita dalla popolazione», ha osservato il medico cantonale, che ha sottolineato come ora il virus si stia diffondendo dall'Austria e da altre zone, e non da sud come invece successo nella prima ondata.
Merlani: «Abbiamo un vantaggio temporale, sfruttiamolo!»
E le cifre stanno salendo anche da noi. Ieri, ha ricordato Merlani, in Svizzera ci sono stati oltre 8'500 casi, mentre in Ticino oltre 150. «In proporzione alla popolazione, quindi, possiamo dire che l'incidenza da noi è la metà rispetto alla media svizzera», ha detto il medico cantonale, ricordando che ieri Berset ha infatti parlato di differenze regionali importanti.
«Ma purtroppo è solo questione di tempistiche, quindi dobbiamo cercare di non cadere nelle stesse trappole. Abbiamo un vantaggio che va usato bene».
Confrontando l'evoluzione della pandemia nella seconda ondata, avvenuta un anno fa, ad oggi, «si osserva che ora abbiamo sì un aumento, ma ritardato di un mese rispetto a un anno fa. Sembra anche che la pendenza della curve sia più bassa».
Ma Merlani ha precisato che, nonostante ciò, siamo comunque sicuramente in una fase di crescita, dovuta alla stagionalità del virus: «Ci vorranno quindi sforzi piu grossi, perché il virus gioisce se stiamo al chiuso, dove non circola l'aria. Quindi dobbiamo stare più attenti».
In ospedale giovani non vaccinati e anziani al quale serve il richiamo
Anche la curva degli ospedalizzati sta iniziando a salire. Ma il medico cantonale ha sottolineato che si nota una cosa importante: i Cantoni con più vaccinati hanno una minore incidenza, mentre quelli con meno immunizzati maggiore. «Questo vale ovunque nel mondo, se confrontiamo situazioni simili».
Nei nosocomi elvetici e ticinesi al momento ci sono due tipi di pazienti Covid: quelli giovani, non vaccinati, con decorsi classici, anche gravi, e quelli vaccinati, ma anziani, con decorsi meno tipici, quindi meno gravi.
Merlani in questo caso ha tenuto a precisare che il fatto che ci siano pazienti anziani immunizzati in ospedale è perché essi hanno ricevuto le dosi di vaccino a inizio anno e quindi nel frattempo hanno perso un po’ la difesa immunitaria. «Essi non fanno comunque decorsi gravi come avrebbero fatto senza vaccinazione, ma sono anziani e fragili e hanno bisogno di cure ospedaliere».
Il medico cantonale ha infatti ricordato che il vaccino non serve a non ammalarsi, ma a ridurre la gravità della malattia e a evitare i decorsi gravi: «Obiettivo che mantiene anche diversi mesi dopo la somministrazione, ma in maniera ridotta perché si perdono anticorpi. Ed è per questo che è in corso la somministrazione dei richiami».
Merlani ha quindi tenuto a precisare che è vero che in ospedale ci sono sia non vaccinati che vaccinati, «ma questi ultimi sono la stragrande maggioranza della popolazione, ma solo la metà dei pazienti in ospedale. Un dato importante da tenere a mente».
«Non necessarie nuove misure se rispettiamo le regole base»
È però a suo avviso anche importante sottolineare che, a parte il fatto che i vaccinati hanno meno probabilità di ammalarsi e di diffondere il virus, essi non sono però invulnerabili, dunque tutti devono continuare a seguire le misure di igiene. Quindi da parte di tutti è necessaria la massima attenzione.
«Tutto questo per dire che l’andamento epidemiologico non è buono. Al momento, come Ticino, abbiamo solo un piccolo vantaggio in termini di tempo e forse anche di esperienza, visto quello che abbiamo passato rispetto al resto della Svizzera. Ma dobbiamo tutti tornare alle buone vecchie abitudini che abbiamo un po’ abbandonato», ha ricordato il medico cantonale.
«Il colore quindi torna a cambiare. Non siamo più nella fase del colore blu, con una situazione piuttosto sotto controllo, ma torniamo in quella arancione. Dobbiamo quindi ricordarci di rispettare le misure che abbiamo imparato senza dimenticarci dei test. Se abbiamo sintomi ci isoliamo e ci testiamo subito. Ricordo che i tamponi rimangono gratuiti per tutti se l'obiettivo è quello di capire se si ha il Covid e non ricevere il codice QR per avere il Certificato».
Merlani ha concluso il suo intervento sottolineando che bisogna rendersi conto che la situazione è cambiata e quindi bisogna tornare ai fondamentali. Al momento, a suo avviso, non sono necessarie nuove misure, «perché quelle che ci sono sono efficaci se le rispettiamo! Se noi dimostriamo maggiore disciplina evitiamo di dover prendere nuovi provvedimenti. Siamo noi che decidiamo!».
In Ticino verso la cifra simbolica di 500mila dosi di vaccino somministate
Successivamente ha preso la parola il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, il quale a introduzione del suo discorso ha fatto sapere che a breve in Ticino verrà raggiunta la cifra simbolica di 500mila dosi di vaccino anti-Covid somministate. «Cifra che raggiungeremo rapidamente perché, grazie al richiamo, le immunizzazioni stanno aumentando al livello di fine primavera».
Nel nostro Cantone, stando al dato di domenica, oltre 247mila persone hanno ricevuto almeno una dose, quindi il 78,5% delle persone vaccinabili (considerando quindi tutti dai 12 anni in su). E il 69% della popolazione totale è completamente vaccinata.
«In Ticino siamo quindi in una situazione più favorevole rispetto al resto della Svizzera. Ma si tratta di una magra consolazione se facciamo invece un confronto internazionale, dove noi ticinesi ci piazziamo noni, mentre la Svizzera è solo undicesima, dopo paesi come l'Italia, l'Olanda, la Svezia, ecc.», ha illustrato Zanini.
Il farmacista cantonale, pur se preoccupato per l'evoluzione della situazione pandemica, si è detto dunque contento per l’andamento della vaccinazione di base in Ticino, dove giornalmente vengono somministrate tra le 100 e le 200 prime dosi.
«Stiamo raggiungendo la 250millesima prima dose in uno dei centri di vaccinazione. Ricordo che il 16 agosto abbiamo lanciato la campagna ‹Meglio se vaccinati› che aveva l'obiettivo di convincere altre 35mila persone a immunizzarsi. Quindi con queste cifre siamo sopra all'obiettivo sperato. Ma purtroppo non è ancora sufficiente, dobbiamo continuare con la vaccinazione di base».
Continua la possibilità di consulenza individuale
Zanini ha poi ricordato che il progetto di consulenza individuale, lanciato con la Settimana della vaccinazione, continua. È quindi ancora possibile avere un consulto professionale con un medico. Tutto ciò usando i vari mezzi messi a disposizione dal Cantone (numero telefonico, mail, WhatsApp, Messanger), ma anche recandosi in una delle farmacie preposte.
«Questa attività non ha come obbiettivo quello di raggiungere grandi numeri, ma di riuscire a interagire con le persone ed eventualmente motivarle a farsi vaccinare».
«Il richiamo essenziale sia per decorsi lievi che gravi»
Il tema grosso di questi giorni, ha però sottolineato il farmacista cantonale, è il richiamo: «A inizio novembre abbiamo lanciato la nuova campagna con la raccomandazione a tutti gli over 65 di iscriversi per ricevere il cosiddetto booster. Questo perché, in base agli studi, si è notato che (come già accennato da Merlani) nelle persone anziane la protezione vaccinale diminuisce con il passare dei mesi e il richiamo è in grado di farla tornare al livello iniziale».
Per quanto riguarda la protezione dalla malattia e dai decorsi lievi, dopo sei mesi dalla seconda dose diminuisce in modo importante e aumenta anche la possibilità di trasmissione del virus. Con il richiamo la protezione ritorna a quella iniziale del 90%.
Per quel che concerne invece la protezione da un decorso grave a 6 mesi dalla seconda dose, per chi ha meso di 65 anni non si nota una grande differenza, mentre per gli over 65 inizia a scendere. «E il booster è in grado di aumentare notevolmente la protezione dai decorsi gravi negli anziani».
Al momento la raccondazione del richiamo a livello federale è solo per gli over 65 con seconda dose fatta almeno 6 mesi fa. «Ma noi ci attendiamo, anche se non ne abbiamo ancora la certezza, che a breve le raccomandazioni siano estese ai malati a rischio, a tutte le persone che le assistono e al personale sanitario», ha detto Zanini.
Ma il farmacista cantonale ritiene che sia nell'aria la raccomandazione del richiamo per tutti.
Ticino pronto a estendere la somministrazione del booster
La somministazione del booster, come noto, è già in corso in Ticino. Prima è stata fatta nelle case per anziani, dove tutte le persone che lo hanno richiesto l'hanno già ricevuto. E intanto nei centri vaccinali è in corso la immunizzazione degli over 65 che hanno ricevuto la seconda dose almeno 6 mesi fa.
«Ma ci tengo a precisare, dato che è una cosa importante, che nessuno viene convocato da noi per il booster, per una questione di privacy. Quindi è necessario iscriversi personalmente», ha detto Zanini.
Finora sono state somministrate 11mila dosi di booster, con altri 30mila appuntamenti già fissati. «Entro fine dicembre dovremmo riuscire a vaccinare tutte le persone che hanno maggiormente bisogno del richiamo», ha affermato il farmacista cantonale, il quale ha fatto sapere che da inizio dicembre, se le disposizioni federali cambieranno, il Cantone ha già predisposto delle nuove misure.
In sostanza verrà aperta la somministrazione del booster a tutto il personale sanitario, alle persone a rischio e a chi le assiste. Si potrà riceverla anche in alcuni studi medici.
«Da ultimo tengo a precisare che in Ticino procederemo, come abbiamo sempre fatto finora, con le varie somministrazioni in maniera graduale e ordinata mettendo delle priorità. In questo modo possiamo raggiungere gli obbiettivi più velocemente».
La situazione pandemica in Ticino
Sono 150 i nuovi casi di contagio registrati in Ticino nelle ultime 24 ore, poco meno dei 157 registrati il giorno precedente, mercoledì, con un dato che non si vedeva da gennaio. Non sono stati comunicati, invece, nuovi decessi legati al Covid.
Negli ospedali si è registrato un lieve aumento dei ricoveri: ci sono 4 pazienti Covid in più rispetto a ieri, per un totale di 56. Per trovare un dato analogo, bisogna risalire a maggio. Sono sempre 7, come ieri, le persone ricoverate nei reparti di cure intense.
In Ticino, le persone completamente vaccinate sono il 68,9% della popolazione.