Più soldi, ma non da tutti Cresce il sostegno all'OSI, ma Locarno non ci sente

SwissTXT / red

16.5.2023

Attorno all'OSI si respira un sostegno accresciuto
Attorno all'OSI si respira un sostegno accresciuto
archivio Ti-Press

L'Orchestra della Svizzera italiana è vicina al pareggio dei conti e il presidente della Fondazione richiama la città che non ha ancora contribuito.

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16.5.2023

Attorno all'Orchestra della Svizzera italiana (OSI) si percepisce un sostegno economico accresciuto. A confermare il crescendo è Mario Postizzi: «Mi sembra che tiri un'aria nuova», ha detto martedì il presidente della Fondazione AOSI, parlando di un aumentato coraggio da parte delle autorità. L'occasione è stata la presentazione della stagione 2023-24.

«Credo ci sia stata - ha aggiunto Postizzi - una presa di coscienza, specialmente da parte del Cantone e della Città di Lugano, sul fatto che l'orchestra va sostenuta per le sue qualità e per quello che sa offrire al territorio dal profilo culturale».

Lo spartito è naturalmente quello finanziario, dove le ripercussioni legate alla pandemia sembrano alle spalle, ma non del tutto. «Non possiamo nascondere che ci manca ancora qualche franco per riuscire ad arrivare a pareggio, nonostante gli aiuti che riceviamo», ha ammesso il direttore amministrativo, ad interim, Samuel Flury.

Si è quindi proceduto a un piano di contenimento dei costi, ma la soluzione non è sostenibile a lungo termine: «In un'orchestra, se si va sul medio e lungo periodo, questo significa - ha sottolineato Flury - tagliare anche sulla qualità. In paralllelo ci siamo mossi anche per generare maggiori ricavi e abbiamo trovato dei nuovi finanziatori».

Unica nota stonata? I Comuni che non ci sentono...

La nota stonata è rappresentata da quei comuni che sembrano aver fatto orecchie da mercante. «Manca all'appello Locarno, per una dinamica che mi sfugge, perché è una città in grado di finanziare e lo può fare non tanto a fondo perso, ma dando soldi per un'esibizione di loro interesse», ha osservato Postizzi.

L'obiettivo resta infatti la stabilità finanziaria a lungo termine che, ha proseguito il presidente della Fondazione Amici dell'Orchestra della Svizzera italiana, «ci permetterebbe di affrontare più serenamente il cambio generazionale che presto avverrà nell'orchestra. I contratti non possono essere annuali e il nostro intendimento è di coinvolgere le giovani generazioni».

Dovrà essere designato il nuovo direttore artistico, la selezione fra chi ha concorso è già iniziata, ma sui nomi c'è il massimo riserbo. Una volta fatto questo passo si penserà anche al successore del direttore principale Markus Poschner, che lascerà a fine 2025.

Non desta invece preoccupazioni l'apprezzamento dell'offerta con un'occupazione delle sale ai concerti che supera il 90%. L'obiettivo è di conquistare nuovi tipi di pubblico. Uno dei progetti, dedicato ad Halloween, si terrà al Palacinema di Locarno.