Scalo di Agno Chiudere l’aeroporto di Lugano? «Possibile»

SwissTXT / pab

19.8.2019

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

Staccare la spina alla società che gestisce l'aeroporto: l'opzione - evocata negli scorsi giorni dal sindaco e presidente di Lugano Airport Marco Borradori - comincia a farsi strada anche tra i politici che siedono nel consiglio comunale di Lugano.

Ecco infatti cosa hanno dichiarato alcuni di loro ai microfoni della RSI.

Buri (PS): «Trovare la giusta strategia d’uscita»

«Mi chiedo perché ci abbiamo messo così tanto a capire che la situazione era catastrofica». Simona Buri, del PS, partito da sempre critico nei confronti dei piani di rilancio dello scalo, vede dunque realizzarsi uno scenario che giudica ampiamente prevedibile.

E che ora, dopo che Zimex ha rinunciato ai voli per Ginevra, viene apertamente evocato dal sindaco di Lugano: ossia l'uscita dell'ente pubblico dalla gestione dell'aeroporto. Si tratta ora di capire in che modo uscire di scena e con quali finanziamenti.

«Quanto bisognerà mettere, come e perché va sicuramente discusso e non ci sottrarremo al confronto, anzi siamo disposti a trovare la giusta strategia che mette tutti d’accordo, ma questo solo se ci sarà un piano di riqualifica chiaro».

Valenzano (PLR): «Prudenza negli investimenti»

Sul tavolo del consiglio comunale c'è un messaggio che chiede 8 milioni. Soldi che servono per coprire le perdite dell'anno, e 3 milioni e mezzo per ricapitalizzare la società.

«Prima di poter decidere su un investimento di svariati milioni di soldi comunque dei contribuenti – risponde la capogruppo liberale Karin Valenzano Rossi –, abbiamo bisogno di avere delle informazioni certe. I soldi non vanno infatti sperperati e vanno, se del caso, impiegati in modo intelligente al fine di garantire ad esempio un piano sociale per i dipendenti, visti i molti posti di lavoro in gioco».

Tricarico (PPD): «Chiarezza dal Municipio»

Sulla stessa linea c’è anche il PPD, come confermato dal capogruppo Michel Tricarico: «Prima di mettere alla porta tutte le persone coinvolte nell’attività aeroportuale, bisogna fare le giuste considerazioni. Mi aspetto quindi a breve, da parte del Municipio, una presa di posizione chiara in modo che il consiglio comunale possa prendere le decisioni relative all’aeroporto».

Schönenberger (Verdi): «Voltare pagina»

Pochi invece i dubbi per i Verdi luganesi, da sempre molto critici nei confronti dello scalo. «A nostro modo di vedere l’Esecutivo dovrebbe ritirare il messaggio di rilancio dell’aeroporto per presentarne uno con un progetto di dismissione a termine. Un processo che deve essere ordinato e deve tenere conto degli attuali posti di lavoro ad Agno», ha spiegato il capogruppo Nicola Schönenberger.

Bignasca (Lega): «Dismissione dolorosa, ma forse necessaria»

«Credo che disinvestire da una infrastruttura di trasporto sia sempre una mossa dolorosa, perché una città prospera anche grazie ai suoi collegamenti locali, nazionali e internazionali. - ha detto, dal canto suo, il leghista Boris Bignasca - D’altra parte è chiaro che bisognerà valutare i costi a carico dei contribuenti e della città. La dismissione, valutando i pro e i contro, è quindi uno scenario da tenere in conto».

Galeazzi (UDC): «Futuro nel privato»

«Com’è possibile andare a finanziare qualcosa per cui tutte le carte sono state ora stravolte sul tavolo?», si chiede da parte sua il capogruppo UDC Tiziano Galeazzi.

«Dobbiamo capire se si riesce a pensare a una pianificazione differente, perché il rapporto di San Gallo era pensato sui voli commerciali, ma oggi abbiamo capito che sarà molto più difficile. Credo che il messaggio municipale, o almeno parte di esso, vada quindi ricorretto».

Per Galeazzi infine esiste ancora una possibilità, quella di puntare «sull’aviazione privata, la ‘general aviation’».

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