Solo una svista? Caso Gianella, spunta una nuova nota

SwissTXT / pab

11.12.2018

L'ex Cancelliere in una foto del 2015 (archivio) 
L'ex Cancelliere in una foto del 2015 (archivio) 
Ti-Press

Il Governo ticinese scrive altre due volte alla Commissione e chiarisce la paternità dei rimborsi all’ex Cancelliere.

Dopo una prima risposta inviata ai deputati della Commissione della gestione e delle finanze, il Consiglio di Stato ticinese ha riscritto ai commissari sul forfait concesso all’ex Cancelliere dello Stato, Giampiero Gianella. È quanto rivela la RSI.

Dopo la lettera a stretto giro di posta in cui si ammetteva che Gianella aveva intascato mille franchi annui in più tra il 1999 e il 2011 rispetto a quanto stabilito con una nota a protocollo, l’Esecutivo ha riscritto venerdì scorso ammettendo di aver “tralasciato di aver risposto compiutamente” per chiosare che già in risposta all’interrogazione di Raoul Ghisletta (PS) il 4.10.1999 era “noto al vostro Consiglio che l’importo forfait per il Cancelliere ammontava a fr. 6’000.-“ (e non fr. 5'000).

Svista o menzogna?

Lunedì, un nuovo colpo di scena in questa vicenda che aveva portato i deputati della Commissione a segnalare i rimborsi in più al Ministero pubblico. Il Governo, infatti, ha segnalato ai granconsiglieri di aver scovato un’ulteriore nota a protocollo “decisa nella seduta governativa del 26 maggio 1999” in cui l’Esecutivo decise di adeguare il forfait a 6'000 franchi solo nove giorni dopo la prima decisione di un rimborso di 5'000 franchi.

Nel frattempo la Magistratura è stata allarmata e da una settimana è tornato a tenere banco il caso “Rimborsi Gianella”. “Svista o menzogna?”, ci si interrogava negli scorsi giorni e oggi, dopo l’assunzione della responsabilità politica datata 1999, il Governo nella sua lettera termina scusandosi con un laconico “Ci spiace aver trovato [la nota] solo ora, ma non ve n’era traccia”.

Ticino e Grigioni giorno per giorno

Tornare alla home page