L'inchiesta si sgonfia Argo 1, non c'è stata corruzione. In evidenza diversi punti critici

SwissTXT / pab

6.12.2018 - 12:01

Il procuratore generale Andrea Pagani
Il procuratore generale Andrea Pagani
Source: ©Ti-Press/Alessandro Crinari

Decreto di abbandono del procuratore generale Andrea Pagani: scelte superficiali ma nessun reato penale.

Il procedimento penale attorno al caso Argo 1 si chiude con un decreto di abbandono emanato dal procuratore generale Andrea Pagani, come comunicato nella conferenza stampa convocata giovedì mattina a Bellinzona.

Il procuratore ha spiegato che le parti non hanno chiesto ulteriori istanze probatorie e tre dei sospettati non hanno chiesto risarcimenti, mentre un quarto ha chiesto un indennizzo per le spese legali, che è però stato respinto.

Pagani ha sottolineato che l'inchiesta ha identificato diverse criticità. Una riguardava il sospetto di corruzione di due funzionari, escluso dopo aver esaminato la loro documentazione fiscale e bancaria, così come i conti di Argo 1, la loro posta elettronica e perquisizioni domiciliari.

Infedeltà nella gestione pubblica?

Per quanto riguarda l'infedeltà nella gestione pubblica, il procuratore ha parlato di comportamenti superficiali e soggettive dei funzionari, e di una modalità di scelta di Argo 1 viziata da carenze amministrative, ma non sufficienti a prefigurare il reato. I funzionari, ha aggiunto Pagani, nel 2014 erano convinti di agire negli interessi dello Stato trovando un'alternativa meno cara per la gestione dei centri per migranti.

Passando all'offerta spontanea fatta da una ditta concorrente nei giorni in cui il mandato fu affidato ad Argo 1, il procuratore non ha ravvisato problemi, essendo l'offerta comunque più cara di quella della società poi finita sotto inchiesta.

In urgenza, un mandato diretto

Infine, nel febbraio 2017, quando è scoppiato il caso, il Consiglio di Stato in situazione di urgenza ha dato il mandato, tolto ad Argo 1, ad un'altra ditta a un costo molto più elevato, ignorando l'esistenza di altre offerte più vantaggiose. Anche in questo caso i funzionari sono stati esentati da colpe.

Il primo perché aveva già lasciato i ranghi dell'amministrazione, e il suo successore non sapeva di queste offerte. Il secondo non ha invece avuto tempo di informare il Governo ed è poi stato incaricato di organizzare in tempi brevi un nuovo concorso pubblico.

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