Consegnate a BernaOltre 2'300 firme per un vescovo «non ticinese»
Swisstxt
4.4.2023 - 23:37
I promotori della modifica della convenzione del 1968 a Berna hanno incontrato il consigliere federale Ignazio Cassis e il nunzio apostolico Martin Krebs.
04.04.2023, 23:37
05.04.2023, 08:16
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I promotori dell’appello per la revisione dell’accordo stipulato tra il Consiglio federale e la Santa Sede il 4 luglio 1968 (affinché il Vescovo di Lugano non debba necessariamente essere un cittadino ticinese) hanno consegnato martedì pomeriggio a Berna 2'351 firme, raccolte tra i fedeli, al consigliere federale Ignazio Cassis e al nunzio apostolico in Svizzera e in Liechtenstein, l’arcivescovo Martin Krebs.
Le sottoscrizioni sono state portate nella capitale da Maddalena Lepori, deputata del Centro, l’ormai ex granconsigliere della Lega Giancarlo Seitz e da Luigi Maffezzoli, per molti anni presidente dell’Azione cattolica del Ticino.
I promotori sperano che entro breve il Governo invii alle Camere un messagio sulla modifica del testo della Convenzione concernente la separazione dell’Amministrazione apostolica del Ticino dalla Diocesi di Basilea e la sua trasformazione in Diocesi.
Il capoverso 3 dell''articolo 1 attuale recita: «Il Vescovo di Lugano sarà nominato dalla Santa Sede e scelto tra i sacerdoti cittadini ticinesi». Ciò che, per esempio, impedisce di pensare che l'attuale amministratore apostolico Alain de Raemy possa essere nominato dal Papa successore di monsignor Valerio Lazzeri, dimessosi in ottobre.