Al via «Plan B» A Lugano si può pagare anche in bitcoin

SwissTXT / red

8.10.2022

Una rappresentazione della criptovaluta
Una rappresentazione della criptovaluta
Keystone

«Plan B» vuole trasformare la città nella capitale UE delle criptovalute e il progetto è partito: in 5 esercizi commerciali è già possibile fare acquisti in criptovaluta.

SwissTXT / red

Lugano «Plan B» ha l'ambizione di trasformare l'intera città nella capitale europea delle criptovalute e ora il progetto è entrato concretamente nel vivo. In 5 esercizi commerciali è infatti già possibile pagare con i bitcoin.

Per i meno esperti, stiamo parlando di quel meccanismo nato in rete oltre 10 anni fa, che non conferisce un valore a una moneta, ma a una tecnologia che, per il suo utilizzo, sembra molto simile al denaro. Per farla breve: i bitcoin non sono soldi, ma si possono usare come tali.

«Da mercoledì scorso abbiamo aderito a questo progetto pilota della città di Lugano, accettando i Bitcoin a tutti gli effetti», dice Anna Galli, proprietaria e gerente del ristorante Commercio, ai microfoni della RSI. «Abbiamo un POS, una nuova macchinetta tipo quella della carta di credito. Automaticamente il cliente genera un codice QR. Il suo codice QR per i Bitcoin, lo inserisce sulla macchinetta e noi incassiamo. Viene fatta una ricevuta normale, come per le carte di credito».

Ci sono già clienti che sfruttano questa possibilità

Le rassicurazioni ricevute dalla città hanno convinto Anna Galli. «Come in tutte le cose ci sono sempre pro e contro, però incassare direttamente l'intera somma in franchi, in questo momento non genera alcun problema».

E ci sono già clienti che sfruttano questa possibilità. «Anche solo per un caffè. Il nostro caffè costa due franchi e hanno pagato con la criptovaluta. Ieri, per esempio, ho incassato 160 franchi di Bitcoin. È molto bello perché comunque ci si evolve, essendo noi anche il ristorante più vecchio del centro di Lugano, abbiamo voluto aderire anche a questo per rinnovarci e comunque riprendere tante fasce di clienti in più».

Qual'è il cliente tipo che paga in Bitcoin? «Soprattutto i giovani».

Il commerciante sceglie se incassare in franchi o in bitcoin

A pochi metri di distanza dal ristorante c'è la gioielleria Bijou Io, di Lorenza Sommaruga, che è anche presidente della FederCommercio Ticino. A lei,per ora, è capitata una sola cliente che ha chiesto di poter pagare in Bitcoin. «Era una ragazza relativamente giovane, è entrata. E mi ha chiesto di pagare in bitcoin e io ho accettato immediatamente. Sono stata anche molto sorpresa, perché non immaginavo che sarebbe accaduto così velocemente».

Il commerciante può scegliere, al momento del pagamento, se incassare la somma in franchi oppure in bitcoin. Lorenza Sommaruga, come Anna Galli, preferisce i franchi. «Sicuramente. Ma perché non mi sono mai interessata. So che un collega invece di Lugano, che già maneggia le criptovalute, ha deciso di tenerli».

Gli eventuali rischi di questo sistema non sono così facili da cogliere. Al momento, dice Sommaruga, è più un atto di fiducia. «Io mi fido molto della nostra città e del progetto che ha fatto. Ringrazio anche molto perché è sicuramente qualcosa in più. Non ho pensato neanche una frazione di secondo di dire no, nella possibilità di accontentare un ulteriore consumatore che vuole spendere le proprie criptovalute. Noi siamo pronti ad accettarle».