Stati UnitiTrump sceglie la pasionaria Pam Bondi come ministro della giustizia
SDA
22.11.2024 - 19:57
Fedelissima, esperta ma soprattutto confermabile. Dopo il ritiro di Matt Gaetz, il presidente eletto degli Usa Donald Trump non ha voluto rischiare di commettere un altro passo falso e ha scelto Pam Bondi per l'importante ruolo di attorney general (procuratore generale), funzione corrispondente a ministro della giustizia.
22.11.2024, 19:57
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L'ex procuratrice della Florida è schierata a difesa del tycoon sin dal suo primo procedimento di rinvio a giudizio (impeachment) ed è stata sempre al suo fianco anche nella campagna elettorale per le presidenziali.
Prima donna attorney general dello Stato, dal 2011 al 2019 la 59enne di Tampa è stata apprezzata per la sua battaglia contro il traffico di droga e per ridurre il numero delle vittime causate dalle overdose di fentanyl (un analgesico all'origine di una vera e propria crisi negli Usa), ma è anche ricordata per la sua dura opposizione ai matrimoni tra omosessuali.
Un'avversione che ha poi ammorbidito dopo la strage nel club Pulse di Orlando (Florida) nel 2016. Durante quegli anni ha anche cercato, invano, di abolire nello Stato la cosiddeta Obamacare, l'assicurazione sanitaria per tutti gli statunitensi voluta dall'ex presidente democratico Barack Obama.
Trump: «Pam renderà l'America sicura»
«Ha fatto un lavoro incredibile», ha scritto il presidente eletto sulla sua rete sociale Truth Social annunciando la nomina. «Per troppo tempo il dipartimento di giustizia è stato usato contro di me e altri repubblicani. Ma non più. Pam lo riporterà al suo principio di combattere il crimine e rendere l'America sicura. È intelligente e tosta, è una combattente per l'America First (primato agli Usa) e farà un lavoro fantastico», ha aggiunto.
Dopo aver lasciato il posto di procuratrice, Bondi si è unita al team di avvocati di Trump per il primo impeachment e poi è diventata direttrice dell'America First Policy Institute, un think tank di destra che sta lavorando con il gruppo responsabile della transizione dall'amministrazione del presidente Joe Biden a quella del tycoon.
È anche uno dei soci di Ballard Partners, la società di lobby diretta dall'attuale capo dello sfaff di Trump, Susie Wiles, alla quale l'ex procuratrice è molto legata. Come stretta è l'amicizia con Lara Trump, la nuora del presidente eletto che sta acquisendo sempre più peso nel suo entourage.
Proprio due giorni prima della sua nomina, Bondi aveva dato il suo pubblico sostegno affinché fosse Lara a sostituire al senato Marco Rubio, nominato segretario di Stato.
Gaetz non tornerà al Congresso
Intanto, lo scomodo Gaetz ha annunciato a sorpresa che non tornerà al Congresso, evidentemente per evitare altri problemi al suo capo visto che le accuse di abusi sessuali su minori si fanno sempre più concrete. «Lotterò per il presidente Trump. Farò qualunque cosa mi chiederà, come ho sempre fatto. Ma penso che otto anni al Congresso siano sufficienti», ha detto l'ex deputato della Florida in un'intervista all'emittente televisiva Cnn.
MaMahon, omertosa tra il 1980 e 1990
Per Trump comunque le grane potrebbero non essere finite qui. Oltre a TulsiGabbard e Pete Hegseth, nell'occhio del ciclone c'è Linda McMahon, nominata ministra dell'istruzione, e ora accusata di non aver fermato gli abusi sessuali di un dipendente di World Wrestling Entertainment (azienda statunitense di intrattenimento che si occupa principalmente di wrestling, oltre a film, musica e videogiochi) nei confronti di giovanissimi tra il 1980 e il 1990, quando era presidente e amministratrice delegata della società.
Secondo quanto riporta il quotidiano The New York Times, la denuncia contro McMahon è stata depositata in ottobre da cinque «ring boy», ovvero i ragazzi che aiutano nell'allestimento degli incontri prima del loro inizio.
Nella denuncia i cinque affermano di essere stati abusati sessualmente da Melvin Philipps Jr, morto nel 2012, e accusano McMahon e suo marito di negligenza per avergli consentito di restare nella società per anni nonostante fossero a conoscenza dei fatti.
Manca il tesoro e l'Fbi
Quanto alle caselle mancanti, Trump deve ancora scegliere il suo segretario al Tesoro e decidere se cambiare i vertici della polizia federale Fbi.
Secondo Cnn, il presidente eletto sta valutando la possibilità di cacciare l'attuale direttore Christopher Wray, da lui messo alla guida dell'agenzia durante il primo mandato, e nominare al suo posto l'ex agente speciale Mike Rogers con vice Kash Patel. Una notizia, tuttavia, smentita dal consigliere di Trump, Dan Scavino Jr.. «Non ci ha mai pensato», ha detto.