Stati UnitiLa presenza costante di Musk starebbe irritando staff di Trump
SDA
17.11.2024 - 12:31
L'influenza di Elon Musk su Donald Trump inizia a irritare alcuni dei sostenitori del presidente-eletto, scioccati dal fatto che il miliardario abbia appoggiato pubblicamente Howard Lutnick per il ruolo di segretario al tesoro.
Keystone-SDA
17.11.2024, 12:31
17.11.2024, 13:09
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Questo quando nessuna nomina è ancora stata effettuata.
«Molti non sono contenti», hanno riferito alcune fonti al «Washington Post» parlando di Musk, che sembra comportarsi come un «co-presidente», potenzialmente spingendosi oltre a quello che dovrebbe essere il ruolo nell'entourage di Trump.
La presenza costante di Musk, ormai definito il «first buddy» (buddy è l'amico), sta innervosendo il transition team, che lo ritiene completamente estraneo alle dinamiche di Washington.
Il caso Lutnik, emblematico
Il caso Lutnick, preferito all'altro candidato Scott Bessent, è ritenuto un esempio del tentativo di Musk di influenzare le scelte del presidente e di cercare di farlo in modo non ortodosso.
L'uscita pubblica del miliardario in favore dell'amministratore delegato di Cantor Fitzgerald si contrappone, riporta al Washington Post, al rapporto presentato da alcuni alleati a Trump in cui si evidenza come Lutnick è stato un importante finanziatore di Hillary Clinton. Un botta e risposta che mostra le crescenti tensioni a Mar-a-Lago, villa di Trump in Florida.
L'impasse sulla nomina del segretario al tesoro sta spingendo molti a ipotizzare che Trump possa scegliere un nome terzo, e come potenziali alternative a Lutnick e Bessent circolano i nomi di Robert Lighthizer, del senatore Bill Hagerty e dell'amministratore delegato di Apollo Global Management Marc Rowan.