Scandalo EpsteinSi apre il processo contro Ghislaine Maxwell: «Manipolò ragazze vulnerabili»
ATS / sam
29.11.2021 - 21:24
«Prese di mira come prede ragazze vulnerabili, le manipolò e le servì perché fossero abusate»: così la procuratrice Lara Pomerantz nelle dichiarazioni di apertura del processo contro Ghislaine Maxwell.
29.11.2021, 21:24
29.11.2021, 22:00
ATS / sam
L'ex fidanzata di Jeffrey Epstein è accusata di traffico sessuale di minori a favore del finanziere suicidatosi in cella due anni fa. Pomerantz ha descritto Maxwell come «essenziale» per gli abusi di Epstein sulle ragazze, provando ad anticipare la probabile replica della difesa che la donna era all'oscuro dei reati.
«Qualche volta era anche lei stessa nella stanza per i massaggi, e qualche volta toccò i corpi delle ragazze», ha accusato la procuratrice. «E anche quando non era nella stanza, non fate errori: sapeva esattamente ciò che Epstein stava facendo con quelle ragazze quando gliele mandava nelle stanze dei massaggi», ha aggiunto.
Pure presente al processo, Sarah Ransome, una delle accusatrici di Jeffrey Esptein, ha dichiarato: «Non ho mai pensato che sarebbe arrivato questo giorno».
L'ora della verità
Si avvicina dunque l'ora della verità per Maxwell, che rischia sino a 80 anni di carcere per l'accusa di aver adescato e manipolato minorenni perché fossero da lui sessualmente abusate.
A oltre due anni dal suicidio in cella del finanziere e dopo 500 giorni di duro isolamento in carcere, è infatti iniziato in un tribunale di Manhattan l'attesissimo processo a carico della 59/enne ereditiera, figlia dell'ex deputato e magnate britannico dell'editoria Robert Maxwell.
La ‹socialite›, che ha passaporti di tre diverse nazionalità (britannica, francese e americana), si è presentata in aula con una mascherina bianca anti Covid e ha seguito impassibile la prima udienza di un dibattimento destinato a durare almeno un mese e mezzo.
La giudice Alison Nathan ha completato la selezione dei giurati iniziata a metà novembre e ha dato la parola alle parti per le dichiarazioni preliminari ma il processo entrerà nel vivo solo con l'interrogatorio dei testimoni e delle vittime di Epstein.
Il caso è sotto i riflettori dei media per vari motivi
Il caso è sotto i riflettori dei media per vari motivi. Il primo è che si tratta di un ennesimo capitolo del #Metoo, ma questa volta con anche una donna (famosa) sul banco degli imputati.
Il secondo è che vari potenti finiti nell'agenda di Epstein tremano all'idea che la Maxwell possa fare i loro nomi tra coloro che frequentavano i suoi festini a luce rossa, nelle sue residenze tra New York, Palm Beach e New Mexico.
Come il principe Andrea, il terzogenito della regina Elisabetta II, la cui istanza di archiviare la causa per molestie avviata da Virginia Giuffre (una delle sedicenti vittime del finanziere) verrà esaminata il 4 gennaio: in caso negativo potrebbe profilarsi un processo civile il prossimo autunno. Ma la vicenda ha sfiorato anche l'ex presidente Bill Clinton e il fondatore di Microsoft Bill Gates, causandone il divorzio dalla moglie Melinda.
Accusata di aver reclutato minorenni per soddisfare i piaceri sessuali di Epstein
Maxwell è accusata di aver reclutato dal 1994 al 2004 minorenni - anche di 14 anni - provenienti da ambienti socio-economici disagiati per soddisfare i piaceri sessuali di Epstein. Si guadagnava la loro fiducia portandole al cinema, facendo regali (come la lingerie), pagando viaggi e spese di educazione. «Le vittime si sentivano in debito e credevano che Maxwell ed Epstein stessero tentando di aiutarle», sostengono i procuratori.
In alcuni casi, secondo l'accusa, la donna fu presente e partecipò agli abusi. Lei si è sempre dichiarata non colpevole degli otto capi di imputazione di traffico sessuale e altri crimini, compresi due episodi di spergiuro per cui verrà processa a parte.
«Totalmente spazzatura», ha denunciato, definendosi solo una dipendente di Epstein. Per i suoi avvocati era unicamente un suo «pedone» e l'accusa la sta usando come capro espiatorio per non essere riuscita a processare il finanziere. Ora la difesa punta a minare la credibilità delle quattro presunte vittime, che verranno protette dall'anonimato, tranne la psicologa Annie Farmer, che ha deciso di essere identificata con il proprio nome.
La giudice le ha più volte negato il rilascio su cauzione per il pericolo di fuga, nonostante il «trattamento carcerario disumano» che la Maxwell ha ripetutamente denunciato - anche con una lettera all'Onu - arrivando ad evocare il film ‹Il Silenzio degli innocenti›.