Lo dice la TurchiaEsportazione di grano, incontro dei viceministri della Difesa di Mosca e di Kiev venerdì a Istanbul
SDA
3.5.2023 - 11:00
È atteso per venerdì a Istanbul un incontro tra i vice ministri della Difesa di Turchia, Russia e Ucraina per discutere l'estensione dell'accordo per l'esportazione di grano tramite il Mar Nero.
03.05.2023, 11:00
03.05.2023, 11:17
SDA
Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Ankara come riporta Anadolu.
A marzo Mosca aveva acconsentito ad un estensione di soli 60 giorni del patto che, a partire dall'intesa trovata la scorsa estate, ha permesso l'esportazione di oltre 27,5 milioni di tonnellate di grano e prodotti alimentari dai porti ucraini.
«Possiamo dire che le parti puntano a un'estensione della scadenza, ci auguriamo che l'iniziativa possa proseguire senza alcun problema», ha detto il ministro della Difesa turco Hulusi Akar definendo l'accordo come «molto importante per la pace e la stabilità a livello regionale».
Il patto scade il 18 maggio dopo che Mosca ha acconsentito, in marzo, ad un'estensione di 60 giorni e non di 120 giorni come avvenuto in precedenza.
A fine luglio del 2022, Mosca aveva appoggiato l'iniziativa di Ankara, Kiev e delle Nazioni Unite per un corridoio sicuro nel Mar Nero che ha portato alla ripresa delle esportazioni di grano, ferme per mesi a causa della guerra, da tre porti in Ucraina. In più occasioni, la Russia ha chiesto e fatto pressioni affinché l'accordo possa includere le esportazioni tramite il Mar Nero anche di grano e fertilizzanti russi.
In seguito al patto, è stato istituito a Istanbul un centro per la coordinazione delle esportazioni, e per l'ispezione delle navi in arrivo, dove lavorano funzionari di Ankara, Mosca, Kiev e dell'Onu.
Da quando in agosto è partita la prima nave dall'Ucraina, sono state esportate oltre 27,5 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti alimentari. Il Paese che ha ricevuto la maggior parte delle esportazioni è la Cina con 6,8 milioni di tonnellate, seguono la Spagna (5,2 milioni di tonnellate), la Turchia (3 milioni di tonnellate) e l'Italia (2 milioni di tonnellate).