USATrump: «Contro di me un attacco coordinato, Biden sapeva tutto»
SDA
10.8.2022 - 10:17
«Un attacco coordinato della sinistra radicale dei democratici e delle autorità giudiziarie». Così Donald Trump torna a intervenire sul raid dell'FBI nella sua abitazione di Mar-a-Lago. Ma cosa cercavano gli agenti?
10.08.2022, 10:17
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«È accaduta una cosa terribile. Non siamo meglio di un paese del terzo mondo, di una repubblica delle banane. Questo non è altro che il proseguire delle indagini per la Russia, della bufala dell'impeachment 1 e 2 e del rapporto di Mueller», afferma Trump. Joe Biden «sapeva tutto, così come sa tutto degli accordi di Hunter», suo figlio.
Secca la smentita da parte della Casa Bianca per bocca della portavoce Karine Jean-Pierre in un briefing con la stampa: «Il presidente statunitense Joe Biden non è stato informato del blitz dell'Fbi nella residenza di Donald Trump in Florida. Nessuno alla Casa Bianca sapeva».
Ha poi aggiunto: «Il dipartimento di Giustizia è indipendente e conduce le sue indagini in modo autonomo».
Sale la rabbia online della destra: «È guerra»
Intanto monta la rabbia online della destra. «È guerra». Sono le parole che Steven Crowder, commentatore conservatore, ha indirizzato ai suoi 1,9 milioni di follower su Twitter dopo il blitz dell'Fbi nella casa di Donald Trump. Una rabbia condivisa online da molti sostenitori dell'ex presidente.
«Questo significa guerra», ha scritto The Gateway Pundit, pubblicazione pro-Trump. Un post rimbalzato anche su Telegram grazie a un account legato a Stephen Bannon. Il blitz «mostra quello che molti di noi dicono da tempo. Siamo in guerra», ha commentato Joe Kent, candidato alla Camera appoggiato da Trump, intervenendo al podcast 'Bannon's War Room'.
Il linguaggio duro e violento preoccupa gli esperti politici. Pur non traducendosi direttamente in violenza fisica, crea un'atmosfera di violenza che diventa lentamente sempre più accettata.
L'FBI non commenta
Il ministro della Giustizia americano Merrick Garland finisce da parte sua nel mirino delle critiche per il blitz. Non scampa agli attacchi neanche il direttore dell'FBI, Christopher Wray, nominato proprio dall'ex presidente.
I repubblicani compatti chiedono loro una spiegazione per un'azione senza precedenti. «È necessario che si spieghi cosa ha portato» alla perquisizione, afferma il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, dando voce ai malumori del suo partito.
Il Dipartimento di Giustizia non commenta. Bocche cucite anche all'FBI.
Cosa cercava l'FBI? Le risposte della stampa
L'FBI ha avvertito il Secret Service del blitz a casa di Trump un'ora prima della sua esecuzione. Lo riporta Cnn citando alcune fonti.
Della perquisizione non si sa molto di ufficiale. L'ex presidente ha però in mano il mandato e quindi, insieme a suoi legali, è fra i pochi a sapere con esattezza cosa l'Fbi cercava.
Il blitz è durato nove ore e trenta, dalle 9 del mattino alle 18:30. I 30 agenti federali hanno passato al setaccio l'area privata di Mar-a-Lago dell'ex presidente, perquisendo l'armadio di Melania e trascorrendo ore nell'ufficio riservato di Trump.
Lo riporta il New York Post citando alcune fonti, secondo le quali il mandato con il quale l'FBI ha perquisito l'intera proprietà riguardava solamente carte e documenti secretati.
Secondo il Wall Street Journal, quest'ultimo avrebbe sequestrato 10 scatole di materiale dalla casa di Trump. Vengono citate alcune fonti, secondo le quali la perquisizione degli agenti federali non rientra nell'indagine del Dipartimento di Stato sul 6 gennaio.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Washington Post, che citando alcune fonti spiega come il raid aveva come obiettivo accertare se l'ex presidente o i suoi alleati avevano consegnato o meno i documenti e gli altri materiali proprietà del governo.
Secondo le fonti del Post le autorità hanno iniziato a dubitare negli ultimi mesi sui documenti restituiti da Trump, sospettando che alcuni fossero stati trattenuti dall'ex presidente.