Maltempo in Spagna Il Consiglio provinciale di Valencia allertò i suoi impiegati prima della popolazione

SDA

31.10.2024 - 17:57

Il Consiglio provinciale di Valencia ha mandato a casa tutti i suoi lavoratori ben prima di avvisare il resto della popolazione del «rischio molto elevato per la popolazione».

L'ente locale, secondo la documentazione in possesso dalla testa online elDiario.es, confermata dai dirigenti provinciali, ha inviato a mezzogiorno di martedì una e-mail a tutti i suoi dipendenti raccomandando di lasciare gli uffici a partire dalle 14.00 «per evitare rischi».

Una notizia che si inserisce nella polemica ancora forte sui ritardi con cui le autorità della Regione hanno messo in allarme tutta la popolazione.

Ciò che emerge in modo evidente è che, mandando questa mail, le autorità provinciali erano perfettamente consapevoli della situazione di pericolo e hanno agito di conseguenza, permettendo ai propri dipendenti di raggiungere le proprie case in sicurezza, prima che la situazione peggiorasse.

Praticamente lo stesso messaggio, destinato a tutti i cittadini della medesima provincia, è stato invece inviato dal servizio emergenza della Regione solo alle 20.00, più di sei ore dopo, quando l'acqua stava già coprendo i comuni della Horta Sud provocando morti e tragedie.

Polemiche sui soccorsi

Intanto vi sono anche polemiche sui soccorsi: il sindaco della località valenciana di Alfafar, Juan Ramón Adsuara, ad esempio, ha criticato la mancanza di aiuto da parte della Comunità Valenciana e ha affermato che ci sono vicini che «vivono con i cadaveri in casa».

«Ci hanno dimenticato. Non vediamo un camion dei pompieri da giorni né la Guardia Civil», ha criticato Adsuara in un'intervista raccolta dall'emittente locale À Punt. «Ci stiamo organizzando ma stiamo finendo tutto», ha aggiunto.

Il sindaco insiste che non è arrivato nessun veicolo delle forze dello Stato e afferma che hanno solo la polizia locale e una pattuglia della polizia regionale. «Non abbiamo altro (...). Stiamo vivendo una situazione estrema», ha concluso.

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