Italia Quirinale: non c'è accordo ma si dialoga, oggi scheda bianca

SDA

24.1.2022 - 18:57

Particolarmente attivo nella giornata di oggi il leader della Lega Matteo Salvini.
Particolarmente attivo nella giornata di oggi il leader della Lega Matteo Salvini.
Keystone

In un clima di grande confusione si è avviato in Italia il primo voto per l'elezione del presidente della Repubblica, ed è fumata nera.

Non c'è accordo tra le forze politiche, che perlomeno oggi hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell'incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta.

Attivissimo infatti è proprio Salvini che sta incontrando i leader dei partiti senza soluzione di continuità.

Finito il muro contro muro?

C'è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione – quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta – per immaginare un esito positivo. I protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillion di colloqui che segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro.

Dopo i tanti nomi annunciati nei giorni scorsi i partiti scelgono di votare scheda bianca in questa giornata che ha visto il primo grande elettore positivo arrivare in ambulanza nel drive in allestito nel cortile di Montecitorio.

Il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato che leggerà i nomi usciti dall'«insalatiera» solo per cognome per evitare il trucchetto del riconoscimento del voto. Solo Fratelli d'Italia si è espressa, annunciando che voterà l'ex magistrato Carlo Nordio.

Salvini incontra Draghi: «No comment»

Salvini questa mattina ha visto il premier Mario Draghi per un colloquio che doveva restare riservato. «No comment» sui contenuti sia da fonti di palazzo Chigi che della Lega. Sempre Salvini si è consultato con il segretario del Pd Enrico Letta e l'incontro è stato particolarmente importante per l'inizio di un percorso comune tra i due schieramenti che fino ad oggi si sono osservati in cagnesco dalle due sponde del fiume.

A segnalare come qualcosa sia cambiato è il Pd. Il Nazareno infatti ha confermato che esiste «un'apertura di dialogo vero con il centrodestra e la volontà di preservare l'accademico Andrea Riccardi come profilo ideale» di candidato alla presidenza della Repubblica. Ma sembra, ad oggi, il fondatore della Comunità di SantEgidio, essere un candidato di bandiera.

Per chiudere il cerchio, Salvini ha visto anche Giuseppe Conte, il leader dei Cinque stelle che, è bene ricordare, rappresenta il più robusto gruppo parlamentare in questa elezione.

Ancora alle prese con il dopo-Berlusconi, Forza Italia sembra in attesa delle determinazioni altrui. Antonio Tajani si è limitato a confermare che per gli azzurri Mario Draghi deve restare a palazzo Chigi.