Russia Putin corteggia l'Africa: «Vi daremo il grano gratis»

SDA

27.7.2023 - 21:15

Il presidente russo Vladimir Putin (a destra) e il presidente ad interim del Burkina Faso, il Capo di Stato Ibrahim Traore  prima della sessione plenaria del summit Russia-Africa a San Pietroburgo
Il presidente russo Vladimir Putin (a destra) e il presidente ad interim del Burkina Faso, il Capo di Stato Ibrahim Traore prima della sessione plenaria del summit Russia-Africa a San Pietroburgo
Keystone

Il presidente russo Vladimir Putin prova a corteggiare l'Africa, promette forniture gratuite di cereali a sei Paesi del continente e auspica una maggiore cooperazione a tutto campo, dall'energia ai trasporti, dall'agricoltura al commercio.

Ma le parole con cui il leader del Cremlino ha inaugurato il summit Russia-Africa oggi a San Pietroburgo sono state accolte con profondo scetticismo da molti. Compreso il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, che ha subito criticato gli annunci dello zar spiegando che «una manciata di donazioni ad alcuni Paesi» non può risolvere «il drammatico impatto» della fine dell'accordo sul grano.

Putin ha promesso di fornire gratuitamente a Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica Centrafricana e Eritrea «da 25 a 50mila tonnellate di cereali» nei prossimi 3 o 4 mesi. Ma appena dieci giorni fa ha abbandonato il patto sul grano che l'estate scorsa aveva consentito di superare il blocco delle esportazioni di cereali dall'Ucraina in guerra: un'intesa che in 12 mesi ha permesso di immettere sul mercato 33 milioni di tonnellate di cereali facendo scendere di oltre il 23% il prezzo del cibo. Ora i prezzi sono tornati a salire e l'Onu teme che «a pagare» saranno «centinaia di milioni di persone che soffrono la fame».

«Tagliare fuori l'Ucraina dai mercati globali»

Putin sostiene di essere uscito dall'accordo perché, a suo dire, non sarebbero stati rimossi «gli ostacoli» alle esportazioni di fertilizzanti e derrate alimentari dalla Russia. E oggi ha ribadito la sua posizione accusando l'Occidente di «ipocrisia». Ma tanti sono convinti che il presidente russo voglia bloccare le esportazioni di cereali dell'Ucraina per infliggere un duro colpo all'economia del Paese invaso dalle sue truppe. E i bombardamenti di questi giorni sul porto di Odessa e sulle infrastrutture di stoccaggio del grano sembrano confermare questa tesi.

Allo stesso tempo, lo zar sostiene che Mosca sia «in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che sotto forma di assistenza gratuita ai Paesi africani più bisognosi». E di fronte a queste parole non si può non ricordare che, secondo fonti del Financial Times, il Cremlino starebbe promuovendo «un piano per rifornire l'Africa di grano e tagliare fuori l'Ucraina dai mercati globali».

In Africa si intrecciano gli interessi geopolitici di molti attori internazionali: dagli Usa alla Cina, dalla Francia al Giappone. La Russia è in buoni rapporti con diversi Paesi del continente, ma solo 17 capi di Stato africani erano presenti al summit di San Pietroburgo, molti meno dei 45 del 2019. Putin punta il dito contro l'Occidente accusandolo di «pressioni», ma la mutata situazione internazionale dopo l'aggressione delle truppe russe contro l'Ucraina ha certo un suo peso.

Influenza russa in Africa, non solo con il grano

Il Cremlino comunque sta cercando di aumentare la propria influenza in Africa. E non solo con il grano. La Russia è infatti la principale esportatrice di armi nel continente, dove copre circa il 40% del mercato. Poi naturalmente ci sono i mercenari della Wagner, presenti in Libia, Mali, Sudan e Repubblica Centrafricana. Il futuro di questa famigerata compagnia di miliziani, accusata di atrocità, resta in bilico dopo il suo ammutinamento di fine giugno. Ma Mosca ha assicurato che i mercenari non lasceranno l'Africa.

Ad aggiungere mistero al mistero è una foto che gira sul web che mostrerebbe il capo dei mercenari ribelli Yevgeny Prigozhin a San Pietroburgo mentre stringe la mano a quello che viene indicato come un alto funzionario della diplomazia centrafricana. L'immagine, che pare sia stata pubblicata da una persona vicina a Prigozhin, non è però verificata e non si sa quando né dove sia stata scattata.

La testata online Fontanka sostiene che la foto non sia stata realizzata a margine del forum Russia-Africa come qualcuno ha ipotizzato ma nell'albergo Trezzini di San Pietroburgo che, sempre secondo il giornale, apparterrebbe alla famiglia del capo dei mercenari.

Prigozhin ha davvero incontrato dei rappresentanti dei Paesi africani a San Pietroburgo? Al momento non lo si può dire con certezza, ma se le cose dovessero stare così, l'oligarca potrebbe avere ancora un certo peso in Russia e a questo punto la domanda è se Putin non voglia o non sia in grado di togliergli il comando della Wagner.

Mosca comunque punta anche sui rapporti con il regime della Corea del Nord, dove oggi Kim Jong Un ha mostrato i suoi armamenti, compreso un missile balistico intercontinentale, ad alcuni dirigenti cinesi e a una delegazione russa guidata dal ministro della Difesa Shoigu.

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