Medio Oriente Otto morti e 2'750 feriti dopo le esplosioni in Libano e a Damasco

SDA

17.9.2024 - 17:42

Alcuni comandanti di Hezbollah e loro consiglieri sarebbero rimasti feriti nell'esplosione simultanea di cercapersone in Libano. (Foto archivio)
Alcuni comandanti di Hezbollah e loro consiglieri sarebbero rimasti feriti nell'esplosione simultanea di cercapersone in Libano. (Foto archivio)
Keystone

Oggi a mezzogiorno sono esplosi contemporaneamente a Beirut, nel sud del Libano e a Damasco, in Siria, i cercapersone di miliziani Hezbollah. Il ministro della Sanità libanese ha annunciato che ci sono almeno 8 morti e oltre 2'750 feriti.

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Secondo alcune fonti le esplosioni sarebbero state causate da un attacco alle reti di comunicazione interne di Hezbollah, che riferisce che tra i deceduti c'è anche una bambnina di nove anni, oltre diversi «combattenti» di Hezbollah, uno dei quali sarebbe il figlio di un deputato del gruppo.

Stando a quanto riferiscono i media libanesi, che citano fonti sanitarie nelle varie regioni del paese colpite, i feriti sono centinaia. In Libano le esplosioni sono avvenute nella periferia sud di Beirut, roccaforte del partito libanese; la valle della Bekaa, retrovia del movimento armato; e il sud del Paese, impegnato da un anno nella guerra di logoramento con Israele.

Un funzionario di Hezbollah, citato da Haaretz, ha affermato che l'esplosione oggi dei cercapersone è stata «la più grande violazione della sicurezza» a cui il gruppo abbia mai assistito in 12 mesi di conflitto.

Stando a Haartez, anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è rimasto ferito in una delle esplosioni dei cercapersone.