Epidemia La Nuova Zelanda canta vittoria: «Virus sconfitto!»

ATS

27.4.2020 - 21:08

La Nuova Zelanda è il primo Paese al mondo a dichiarare vittoria contro il coronavirus.

Dopo oltre un mese di misure rigidissime per contenere la pandemia di Covid-19, nel Paese non c'è più una trasmissione diffusa e incontrollata del virus e domenica è stato registrato un solo nuovo contagio.

«Lo abbiamo eliminato. La battaglia è vinta», ha detto la premier Jacinda Ardern. Un annuncio entusiasta in parte mitigato dal parere degli esperti che hanno messo in guardia sulla possibilità di altri contagi in futuro. «Per eliminazione – ha spiegato il direttore generale della sanità neozelandese Ashley Bloomfield – intendiamo che d'ora in avanti di quei nuovi casi di coronavirus conosceremo esattamente l'origine».

Meno di 1'500 positivi e 19 morti

Rispetto al resto del mondo i numeri della Nuova Zelanda non sono mai stati drammatici. La sua guerra contro il coronavirus si chiude con meno di 1500 positivi e 19 morti.

D'altra parte il Paese guidato da Ardern ha adottato sin dall'inizio un contenimento ferreo. Quando c'erano meno di una decina di contagi il governo ha chiuso i confini, imposto la quarantena a chiunque arrivasse, attuato il lockdown e messo in atto una vasta operazione di test e tracciamento dei contatti.

Dal 26 marzo ha chiuso tutte le spiagge, i moli e i parchi, così come scuole, uffici, bar e ristoranti, comprese le attività di asporto e consegne a domicilio.

Naturalmente la collocazione geografica ha giocato a favore della Nuova Zelanda ma, ha spiegato la premier, se le misure non fossero state attuate in maniera così tempestiva, ci sarebbero potuti essere 1000 positivi al giorno. Per questo, è l'avvertimento della Ardern, «adesso è il momento di restare vigili».

Da martedì il lockdown sarà alleggerito

Da martedì però il lockdown sarà alleggerito. Riapriranno la maggior parte delle attività, compresi ristoranti ma solo per il take away. Resta l'invito alla popolazione a rimanere a casa il più possibile e ad evitare interazioni sociali.

Gli assembramenti rimangono vietati, ci si potrà incontrare solo in «piccoli gruppi» di parenti o amici e sempre ad una distanza di due metri.

Le scuole e i centri commerciali resteranno chiusi, così come i confini. «Facciamo ripartire l'economia, non la vita sociale delle persone», ha detto la premier.

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