Guerra Mosca denuncia dei raid su TurkStream e accusa l'Ucraina di terrorismo energetico

SDA

13.1.2025 - 20:51

Un carro armato ucraino brucia dopo essere stato colpito da un drone russo nei pressi dell'insediamento di Vozdvizhenka, nell'Ucraina orientale.
Un carro armato ucraino brucia dopo essere stato colpito da un drone russo nei pressi dell'insediamento di Vozdvizhenka, nell'Ucraina orientale.
KEYSTONE/Russian Defense Ministry Press Service via AP

La guerra del gas, che accompagna quella sul terreno, ha subito una ulteriore fiammata, con il Cremlino che ha accusato l'Ucraina di «terrorismo energetico» affermando che le forze di Kiev hanno cercato di attaccare sul territorio russo il gasdotto TurkStream, l'ultimo ancora funzionante per trasportare il gas di Mosca verso i Paesi europei che ancora lo acquistano. Tra questi la Serbia e l'Ungheria, Stato membro della Ue, che ha ipotizzato un «attacco» alla propria «sovranità».

Keystone-SDA

«Ci aspettiamo che tutti rispettino la sicurezza e la funzionalità del gasdotto TurkStream», ha affermato il ministro degli Esteri di Budapest, Péter Szijjártó, avvertendo che «la sicurezza energetica è una questione di sovranità e qualsiasi azione che minacci il nostro approvvigionamento energetico deve essere vista come un attacco alla sovranità».

Il ministero della Difesa russo ha accusato gli ucraini di avere attaccato l'11 gennaio con nove droni una stazione di compressione del gasdotto nel sud della Russia nel tentativo, non riuscito, di bloccare le esportazioni verso l'Europa. L'infrastruttura che sarebbe stata presa di mira è la stazione di compressione Russkaya nel villaggio di Gai-Kodzor, nel territorio di Krasnodar.

L'unica rotta funzionante per il gas russo verso l'Europa

Il TurkStream parte da questa regione, attraversa il Mar Nero e raggiunge la Turchia, per collegarsi poi alla rete di gasdotti balcanici. È questa l'unica rotta ancora funzionante per il trasferimento di gas russo verso l'Europa, dopo il sabotaggio al Nord Stream nel Baltico nel settembre del 2022 e dopo che l'Ucraina, il primo gennaio, ha interrotto il flusso attraverso un gasdotto che passa per il suo territorio.

Tra i Paesi più colpiti da quest'ultima decisione è la Slovacchia. Per discutere della questione il premier Robert Fico ha proposto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky un incontro da tenersi «il prima possibile» in territorio slovacco vicino al confine. «Vieni a Kiev venerdì», è stata la risposta, postata su X.

Kiev seguirebbe una linea di terrorismo energetico

Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, «il tentativo di sabato da parte del regime di Kiev di attaccare la stazione di compressione è essenzialmente una continuazione della linea di terrorismo energetico che Kiev segue, apparentemente sotto la supervisione di amici stranieri, da molto tempo».

Tra questi «amici» Mosca annovera l'amministrazione americana di Joe Biden, che tra l'altro venerdì, quando mancavano dieci giorni alla sua uscita di scena, ha imposto nuove sanzioni al settore petrolifero russo.

«Avevamo previsto – ha detto ancora Peskov – che fino all'ultimo giorno della sua permanenza alla Casa Bianca, Biden e la sua amministrazione avrebbero fatto di tutto per lasciare forse l'eredità peggiore in termini di relazioni bilaterali con la Russia. Stanno seguendo costantemente questa linea».

Quanto invece a Donald Trump, che tra una settimana si insedierà alla guida degli Stati Uniti, il portavoce del Cremlino ha osservato che c'è «una dichiarata volontà politica» sul fatto che debba avviare contatti con il presidente russo Vladimir Putin, visti come «necessari». Mosca, quindi resta in attesa di vedere cosa accadrà «dopo che l'amministrazione a Washington sarà cambiata».

Mosca firmerà un accordo di partenariato con l'Iran

La Russia non aspetta invece per rafforzare i suoi legami con l'Iran, accusato dai Paesi occidentali di sostenere lo sforzo bellico di Mosca, in particolare con la fornitura dei micidiali droni d'attacco Shahed.

Il Cremlino ha annunciato che il presidente della Repubblica islamica, Massud Pezeshkian, sarà venerdì 17 gennaio in visita ufficiale a Mosca, dove con Putin firmerà un «accordo di partenariato strategico globale».

«Si prevede di discutere le prospettive per un'ulteriore espansione della cooperazione bilaterale, anche nel commercio e negli investimenti, nei trasporti e nella logistica e negli ambiti umanitari, nonché le questioni attuali nell'agenda regionale e internazionale», ha sottolineato l'ufficio di presidenza russa.

Un altro «trattato di partenariato strategico», firmato lo scorso anno tra Russia e Corea del Nord, prevede tra l'altro assistenza militare reciproca in caso di attacco a uno dei due Paesi.

È sulla base di questa intesa che, secondo i Paesi occidentali, la Corea del Sud e l'Ucraina, Pyongyang ha inviato almeno 10'000 soldati per combattere al fianco delle truppe russe contro quelle ucraine che dall'agosto del 2024 occupano una piccola parte della regione di Kursk.