«La Germania è tornata»Merz ce l'ha fatta: raggiunta l'intesa coi Verdi sul debito e sulla difesa
SDA
14.3.2025 - 20:17
Il premier tedesco Friedrich Merz è raggiante: «La Germania è tornata».
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«La Germania è tornata». È raggiante Friedrich Merz, leader della CDU e ormai prossimo cancelliere federale tedesco, quando commenta l'intesa raggiunta con il gruppo parlamentare dei Verdi.
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14.03.2025, 20:17
14.03.2025, 20:31
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Qualche ora dopo la Corte costituzionale gli spiana ulteriormente la strada verso la cancelleria, affermando che il Bundestag uscente è ancora nel pieno dei suoi poteri e può deliberare.
Così martedì prossimo il leader conservatore potrà tornare al «vecchio» parlamento con un accordo politico e una copertura giuridica dalla più alta corte tedesca per approvare una riforma della costituzione che gli permette di spendere miliardi. Per la difesa, ma non solo: qualcosa che Olaf Scholz ma anche Angela Merkel hanno sempre sognato.
È un cambiamento radicale rispetto agli ultimi decenni, Merz ne è consapevole e, presentando l'intesa, ha voluto rimarcare che «in Germania continueremo a perseguire la disciplina fiscale, in particolare quella del patto di stabilità e crescita dell'Unione europea».
Un modo per rassicurare gli alleati della Spd come pure alcuni partner europei che quello che sta accadendo a Berlino non equivale ad un liberi tutti.
Un accordo decisivo
L'accordo con i Verdi era decisivo per definire la maggioranza dei due terzi necessaria per cambiare la costituzione. Giovedì al Bundestag è andato in scena lo scontro con la capogruppo dei Verdi Katharina Droege che ha accusato i conservatori: «Da mesi abbiamo chiesto di riformare il freno al debito. Ci avete sempre risposto di no». Ma dopo una nottata passata a trattare alla fine una quadra è stata trovata.
I Verdi, pur restando fuori dalla prossima maggioranza di governo, possono dire di «aver indicato la giusta direzione» e hanno accettato il progetto immaginato da Merz e l'Spd.
Una strategia basata su tre colonne: la prima riguarda gli investimenti per la difesa, con gli ecologisti che hanno spuntato l'eliminazione dei limiti dei fondi destinati agli aiuti a Kiev.
La seconda colonna riguarda le infrastrutture con il fondo da 500 miliardi, spalmato sui prossimi dodici anni. I Verdi ottengono che cento miliardi vadano al clima, con l'ancoraggio in costituzione dell'obiettivo zero emissioni al 2045.
Ma soprattutto che questa cifra sia legata a risorse «aggiuntive». Infine, la terza colonna: la maggiore possibilità di spesa per i Länder, dove i tre schieramenti erano d'accordo in partenza.
Non ci sono più ostacoli all'approvazione
A fare da cornice all'intesa è poi arrivata la buona notizia dell'Alta Corte che ha rigettato i ricorsi «infondati» di AfD e Linke, che puntavano a sbarrare la strada alla possibilità di sottoporre le modifiche costituzionali al Bundestag uscente.
In questo modo martedì non ci saranno ostacoli all'approvazione, ha spiegato il presidente della Spd, Lars Klingbeil, uno degli architetti dell'intesa. «Dopo una campagna elettorale molto aspra, il centro democratico trova un accordo che fa bene al paese e all'Europa», ha rimarcato.
Dopo il Bundestag le modifiche alla Costituzione passeranno al Senato federale e a quel punto la strada per la formazione del nuovo governo Unione-Spd sarà spianata.