Dopo la scia di sangue L'America in piazza contro le armi: «Ora basta, bisogna agire»

SDA

11.6.2022 - 21:45

L'America in marcia contro le armi
L'America in marcia contro le armi
Keystone

L'America scende in piazza contro le armi. Migliaia di persone, da New York a Washington, hanno manifestato per chiedere una riforma dopo la lunga scia di sangue degli ultimi mesi.

«Ora basta. Dovete agire», è il messaggio che inviano al Congresso dove le trattative proseguono, per ora senza risultati, alla ricerca di un compromesso.

A Washington 50.000 persone hanno invaso il Mall durante la manifestazione organizzata da March for Our Lives, il gruppo creato dopo la strage del 2018 al liceo di Parkland, in Florida, in cui persero la vita 14 studenti e tre adulti.

«Siamo stati degli ingenui a pensare che non sarebbe accaduto a noi. Ora basta. Ringraziamo tutti per le preghiere ma pregare è un'azione, ed proprio un'azione quella che chiediamo», dice Garnell Whitfiel, il figlio di una delle vittime della strage al supermercato di Buffalo per mano di un suprematista bianco.

Gli fa eco il sindaco del District of Columbia Muriel Bowser. «Parlo come mamma e parlo per milioni di americani quando chiedo al Congresso di fare il suo lavoro che è proteggerci e proteggere i nostri bambini dalla violenza con le armi da fuoco», tuona senza nascondere la sua frustrazione.

Sul palco anche i genitori delle vittime

Sul palco allestito si alternano i genitori delle vittime degli studenti di Parkland, alcuni dei quali invitano i giovani a boicottare le scuole fino a quando non saranno rese più sicure. «Se il governo non può fare nulla» di fronte ai 19 bimbi uccisi a Uvalde, Texas, allora «è il momento di cambiare il governo», è l'appello lanciato da David Hogg, sopravvissuto alla strage di Parkland. «Mandiamoli a casa», urla alla folla.

«Dobbiamo essere la generazione che mette fine a tutto questo», aggiunge. Yolanda King, la nipote di Martin Luther King, osserva come la battaglia sulle armi «non è politica, è morale. Non c'è destra o sinistra, ma c'è quello che è giusto o sbagliato che vuole dire coraggio e azione».

In migliaia scendono in piazza anche a New York, dove la protesta può contare anche sulla presenza del sindaco Eric Adams. Ma è da tutte le città americane che si alza l'appello all'azione. La violenza con le armi da fuoco «deve e può finire», dice il sindaco di Louisville Greg Fisher.

Ai manifestanti Joe Biden dice: «continuate a protestare». Il presidente si dice «moderatamente ottimista» sulle trattative in corso al Senato, dalle quali attende dei risultati concreti. «Il Congresso deve vietare le armi d'assalto, rafforzare i controlli e rimuovere l'immunità per i produttori di armi. Non possiamo deludere ancora una volta gli americani», mette in evidenza il presidente, consapevole che la sua lista delle cose da fare è solo un sogno che non si realizzerà.