USA 2024 «Robert F. Kennedy Jr verso il ritiro e l'endorsement a Trump»

SDA

23.8.2024 - 20:30

Il nipote di JFK sarebbe pronto a ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e a dare il suo endorsement a Donald Trump (foto d'archivio).
Il nipote di JFK sarebbe pronto a ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e a dare il suo endorsement a Donald Trump (foto d'archivio).
KEYSTONE

L'iconico clan dei Camelot rischia di macchiare la storia che ha fatto nel partito democratico e di consegnare la Casa Bianca ad un repubblicano. In caduta libera nei sondaggi e nella raccolta fondi, Robert F. Kennedy Jr, il figlio 70enne di Bob Kennedy e il nipote di JFK, è pronto a ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e a dare il suo endorsement a Donald Trump. Probabilmente in cambio di un posto nella sua eventuale amministrazione, forse come segretario alla salute, nonostante sia un cospirazionista «no vax» (come il tycoon del resto).

I sondaggi gli accreditano solo un 4%-5%, ma anche la metà circa (considerando che una parte è tornata all'ovile dem con Harris) potrebbe fare la differenza in una corsa serrata, soprattutto negli Stati in bilico.

Resta da vedere quanto pesano le ultime gaffe dell'avvocato ambientalista, come l'aneddoto dell'orso trovato morto per strada che voleva scuoiare a casa e che poi invece abbandonò a Central Park.

Rfk si avvia così a completare la sua bizzarra parabola elettorale, dopo aver sfidato Joe Biden alle primarie prima da democratico e poi da indipendente, diventando la pecora nera di una blasonata dinastia politica schierata interamente con il presidente. Ed ora con la sua vice ed erede Kamala Harris.

La svolta è nell'aria da giorni

La svolta è nell'aria da giorni, anticipata dai media americani e attesa nell'evento a Phoenix, Arizona, in cui Kennedy Jr parla alla nazione del futuro della sua campagna. Poche ore prima di un comizio alla periferia della stessa città di Donald Trump con un misterioso «special guest», dove i due potrebbero apparire insieme per la prima volta. «Sarei onorato di avere il suo appoggio», aveva confessato nei giorni scorsi il tycoon, dicendosi pronto a valutare un incarico di governo per Rfk (come pure per Elon Musk).

Kennedy jr aveva tentato di contattare anche la campagna di Harris, che però ha respinto la sua richiesta di un incontro definendolo «un candidato marginale finanziato dal movimento Maga».

«Vinceremo lo stesso»

«Vinceremo lo stesso», assicura lo staff, non dimenticando però la minaccia di un candidato terzo che storicamente ha sempre penalizzato i dem, come nel caso dell'attivista Ralph Nader che affondò Al Gore.

Per questo ne corteggia gli elettori: «Se si sentissero delusi, se stessero cercando una nuova via da seguire, se stessero cercando qualcuno che combattesse davvero per i loro interessi, i loro valori, o se stessero cercando qualcuno che capisse le decisioni personali che prendono nelle loro vite, allora c'è una casa per loro nella campagna di Kamala Harris».

Kennedy jr si è fatto precedere intanto dall'annuncio del suo ritiro dalle schede del voto presidenziale in Arizona, cruciale Stato in bilico e uno dei 22 in cui è riuscito finora a qualificarsi per le elezioni di novembre, tra cui Michigan e North Carolina (anche questi swing state).

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