Domande e risposteEcco perché le bombe a grappolo sono così pericolose
mmi
8.7.2023
Gli USA forniscono a Kiev munizioni a grappolo per sostenere la controffensiva. Ma questo tipo di armi è molto controverso ed è bandito da molti stati. Le risposte alle domande più importanti.
mmi
08.07.2023, 13:20
08.07.2023, 14:09
mmi
Non hai tempo? blue News riassume per te
Washington vuole inviare a Kiev bombe a grappolo per sostenere la controvvensiva.
L'annuncio ha suscitato scalpore. Anche perché questa tipologia di munizioni è bandita a livello internazionale.
La Russia ha descritto l'annunciata consegna da parte degli USA di munizioni a grappolo all'Ucraina come un'ulteriore escalation della guerra.
Gli Stati Uniti vogliono inviare all'Ucraina munizioni a grappolo per difensersi dalla Russia. L'annuncio di Washington venerdì sera ha suscitato scalpore e critiche. Perché gli USA forniscano ora le bombe a grappolo dopo un'iniziale esitazione, perché queste sono importanti per l'Ucraina e come mai il loro utilizzo è stato criticato: ecco le risposte alle domande più importanti.
Le bombe a grappolo o munizioni a grappolo sono missili e bombe, che esplodono in aria sopra il bersaglio. In questo processo, disperdono molti altri piccoli ordigni esplosivi - le cosiddette submunizioni. Lo scopo è quello di bombardare un'area il più ampia possibile.
Cosa rende le bombe a grappolo così pericolose?
Questo tipo di munizioni è particolarmente criticato, perché una percentuale significativa degli ordigni esplosivi non deflagra, ma rimane al suolo come bomba inesplosa. Secondo il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) alcuni tipi di bombe a grappolo producono fino al 40% degli ordigni inesplosi. Di conseguenza, rimangono un grande pericolo per i civili anche dopo essere state lanciate
I rappresentanti degli USA, tuttavia, hanno promesso di fornire all'Ucraina munizioni a grappolo che abbiano un grado di insuccesso inferiore al tre percento.
Dove sono proibite e dove no?
Nel 2010, la maggior parte degli Stati europei ha proibito l'uso e il trasporto, la produzione e lo stoccaggio delle bombe a grappolo in base alla Convenzione di Oslo. La convenzione è colloquialmente nota anche come «Convenzione della bombe a grappolo» ed è entrata in vigore nel 2010. In totale sono 110 gli Stati che hanno firmato l'accordo.
La Russia, come l'Ucraina e gli USA e Stati europei quali Polonia, Finlandia, Grecia, Romania, Estonia e Lettonia, così come altri Stati balcanici non hanno finora ratificato l'accordo
Perché sono importanti per l'Ucraina?
Da quasi tre settimane è in corso la controffensiva ucraina. Secondo i media, l'Ucraina spera di sfondare le linee russe con le munizioni a grappolo. Secondo gli esperi militari questa ipotesi sarebbe realistica. Nel sud dell'Ucraina l'esercito russo avrebbe costruito quattro linee di difesa con trincee che potrebbero essere effettivamente distrutte con munizioni a grappolo.
Perché gli USA inviano ora le munizioni a grappolo?
L'Ucraina sta per finire le munizioni d'artiglieria. Né gli USA, né l'Europo possono fornire abbastanza rifornimenti. Il presidente americano Joe Biden ha descritto venerdì sera in un'intervista al canale di notizie CNN la fornitura come una soluzione provvisoria. Secondo il ministero della difesa americano gli USA hanno ancora 4,7 milioni munizioni a grappolo in magazzino. Di conseguenza, la decisione sarà stata probabilmente di tipo logistico più che morale.
Come ha reagito la Russia?
La Russia ha descritto l'annunciata consegna di munizioni a grappolo all'Ucraina come un'ulteriore escalation della guarra. Washington sta aumentando il suo impegno nel conflitto, ha dichiarato sabato sera l'ambasciatore russo in America, Anatoli Antonow, secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri di Mosca. Anche senza le munizioni a grappolo, gli USA sarebbero profondamente coinvolti nel conflitto e stanno portando «l'umanità più vicina a una terza guerra mondiale». Secondo Antonow, l'utilizzo di munizioni a grappolo aumenterà il numero delle vittime di guerra e prolungherà la «l'agonia del regime di Kiev».
* Con materiale dell'agenzia di stampa Keystone-SDA.