Medio Oriente Drone sulla casa di Netanyahu: «L'Iran voleva uccidermi, ma la guerra continua»

SDA

19.10.2024 - 21:47

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha evitato un tentato assassinio.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha evitato un tentato assassinio.
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«L'Iran e i suoi alleati hanno cercato di uccidere me e mia moglie. La pagheranno». Sembra avvicinarsi ancora di più la ritorsione israeliana contro Teheran dopo che un drone lanciato dal Libano ha preso di mira la casa di Benjamin Netanyahu a Cesarea, senza causare feriti ma alimentando la rabbia del premier.

I primi a vederlo sono stati i fedeli che camminavano verso la sinagoga per la preghiera di Shabbat alle 7.30 del mattino: prima il fragore di un elicottero da combattimento, poi un ronzio, un drone che lo supera in velocità, subito dopo un potente boato. Le sirene d'allarme non sono scattate. La zona è una delle più sensibili di Israele, Cesarea, dove si trova l'elegante villa del premier.

Dopo che l'Idf aveva annunciato che era stata «colpita una struttura nell'area» della città costiera, l'ufficio del premier ha diffuso una breve nota: «Un velivolo senza pilota è stato lanciato verso l'abitazione del primo ministro a Cesarea. Netanyahu e la moglie Sarah non erano nell'abitazione».

Confermando l'esplosione, ma senza dire se la residenza fosse stata colpita – come invece hanno sostenuto Axios e media arabi – come prevede la censura militare, che non dà informazioni al nemico.

«Continuerò la guerra contro i nemici»

«Nulla ci scoraggerà», è stata la prima reazione di Netanyahu ripreso in un video per rassicurare sul suo stato. In serata il premier ha avvertito: «Gli alleati dell'Iran che oggi hanno cercato di assassinare me e mia moglie hanno commesso un grave errore. Ciò non impedirà a me e a Israele di continuare la guerra contro i nemici. Dico agli iraniani e ai loro partner dell'asse del male che chiunque danneggi i cittadini israeliani pagherà un prezzo alto».

L'Idf ha quindi annunciato che dopo quanto accaduto la guerra contro Hezbollah «si intensificherà». Mentre una fonte di alto livello ha riferito a Channel 12 che l'attacco su Cesarea dà a Israele «maggiore legittimità per una gamma più ampia di obiettivi in Iran».

La tensione è salita di livello, mentre i media israeliani hanno annunciato che per martedì è atteso a Tel Aviv il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Dagli Stati Uniti si è inoltre diffusa la notizia – riportata da Axios – che un canale filoiraniano ha diffuso su Telegram presunti documenti dell'intelligence americana relativi al piano israeliano per l'annunciata ritorsione all'attacco iraniano del primo ottobre.

Turchia: «Israele sta costringendo l'Iran a compiere passi legittimi»

Da Istanbul in una conferenza stampa congiunta con l'omologo di Teheran Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che «la posizione aggressiva di Israele sta costringendo l'Iran a compiere passi legittimi».

Poche ore prima Araghchi, commentando su X le dichiarazioni di Joe Biden – «so come e quando Israele attaccherà l'Iran» – ha minacciato che «chiunque abbia conoscenza di come e quando Israele attaccherà l'Iran, sarà ritenuto responsabile».

Oggi, secondo gli analisti internazionali, la risposta dell'Idf contro la repubblica islamica è più vicina che mai. Come hanno lasciato intendere anche commentatori di media arabi.

Foto fake?

Sui social è circolata l'immagine di una facciata dell'abitazione di Cesarea centrata dal drone, con gli alberi spezzati e le schegge sul prato, ma non è chiaro se si tratti di un fake.

I residenti della tranquilla cittadina costiera hanno detto che nei giorni scorsi il convoglio della scorta di Netanyahu non si era visto, ma verso le sei del mattino un corteo di auto ha lasciato la residenza.

Naturalmente non c'è alcuna conferma che il premier avesse dormito a Cesarea, e le indiscrezioni secondo cui sia stato avvertito per tempo dell'intelligence sono per il momento solo speculazioni. L'ufficio del primo ministro le ha definite «notizie false».

Ancora missili su Beirut

Nel mentre, l'aeronautica militare (Iaf) è tornata colpire Beirut, sparando tre missili sull'autostrada che collega la capitale al nord del Paese e nuovamente il quartiere sciita di Daiyeh, roccaforte di Hezbollah. Due i morti secondo le autorità locali.

Altre quattro vittime in un differente raid nel Libano orientale, compreso il sindaco del villaggio di Sohmor. Mentre l'Idf ha fatto sapere di aver distrutto uno dei tunnel principali della forza Radwan nel sud del Paese dei Cedri.

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