La situazione in Ucraina Carri armati si muovono al sud: è l'attacco principale di Kiev?

I difensori hanno chiesto il silenzio per giorni. Ora ci sono, almeno in apparenza, movimenti nella guerra di posizione, senza una via d'uscita, in Ucraina. Ma anche la grande ambiguità da parte di Kiev fa parte della tattica.

Sì, e adesso, Kiev? Prima Volodymyr Zelensky dice al «Wall Street Journal» che la controffensiva ucraina è già iniziata. Poi Ihor Zhovkva, un consigliere presidenziale, dice al Times che il Paese non ha ancora abbastanza armi per un attacco importante.

E ora le forze armate lanciano una campagna che invita la gente a stare zitta: soldati e sostenitori dovrebbero mantenere un basso profilo per non compromettere la controffensiva. Così la confusione continua – ed è esattamente ciò che Kiev vuole ottenere.

Le aspettative per la prossima spinta sono alte, almeno a Washington. Lo rivela un importante consigliere per la sicurezza del presidente Joe Biden: Jake Sullivan si aspetta che Kiev riconquisti «un territorio strategicamente significativo». «Quanto e dove esattamente dipenderà dagli sviluppi sul campo», ha dichiarato alla CNN. «Crediamo che gli ucraini avranno successo in questa controffensiva.»

Attacchi a lungo raggio nel sud

Kiev sta attualmente beneficiando del fatto che dietro il fronte russo si stanno verificando molte cose. Dopo che la Russia ha rafforzato le sue truppe nel sud dell'Ucraina, perché si prevede che la controffensiva ucraina colpirà lì, le posizioni a Bachmut e sul fronte interno nell'oblast' di Belgorod hanno ora bisogno di rifornimenti.

I trasferimenti sono di solito effettuati su rotaia e quindi le linee ferroviarie, ma anche i depositi e le strutture portuali diventano obiettivi. Sulla costa del Mar d'Azov, Melitopol, Berdyansk e Mariupol vengono nuovamente attaccate – in alcuni casi più volte – dall'artiglieria a lungo raggio ucraina.

Una cosa è chiara: attaccare persone e materiali bloccati in un treno è più efficace che colpirli in trincee, bunker e posizioni protette. L'arma prescelta sembra essere il missile da crociera britannico Storm Shadow, che si dice abbia colpito i suoi obiettivi da una distanza di 240 chilometri.

Cosa sta succedendo sul terreno

Il fatto che l'esercito russo debba spostare così tante truppe è dovuto alle offensive nel nord. Da un lato, c'è l'attacco delle truppe russe alla loro patria, più precisamente all'oblast' di Belgorod, sostenuto dall'artiglieria ucraina. Il che infastidirà Vladimir Putin: anche i volontari polacchi sostengono i partigiani.

Entrambe le parti hanno fatto prigionieri nel corso degli scontri. La Legione della Libertà della Russia ha dichiarato di aver offerto in cambio i suoi 13 prigionieri al governatore di Belgorod, ma Vyacheslav Gladkov ha rifiutato. Ora saranno invece consegnati all'Ucraina.

La Russia ha ammassato la fanteria regolare, ma anche i soldati del Gruppo Wagner operano nella regione. Anche l'artiglieria termobarica TOS-1 viene utilizzata da Mosca sul proprio territorio. I mercenari di Wagner hanno apparentemente catturato un partigiano – e Yevgeny Prigozhin sta celebrando il successo sui social media. Il suo messaggio: noi possiamo difendere il Paese, Mosca no.

Anche Bachmut rimane contesa

I combattimenti continuano anche a Bachmut e dintorni. Se si crede a Prigozhin, le forze di Kiev hanno ripreso la punta sud-occidentale della città. Da lì potrebbero attaccare Klishshchivka, che resiste ostinatamente alla cattura da parte dell'esercito ucraino.

Le forze ucraine avrebbero liberato i villaggi di Novodarivka e Neskuchne, al confine tra le regioni di Donetsk e Zaporizhzhya. È difficile valutare se si tratti di un'avanzata limitata. Ma i villaggi sono sulla strada per Mariupol.

Che la Russia sospetti l'imminente offensiva ucraina nel sud è dimostrato dai feroci attacchi alle presunte postazioni ucraine nella regione, utilizzando artiglieria, aerei da combattimento e lanciarazzi. Dopo che il 3 giugno sono state attaccate 24 località e il 4 giugno 22 insediamenti, il 5 giugno ci sono stati già 71 attacchi su 19 località.

La tedesca «Bild» ha ora colto queste attività nel sud dell'Ucraina come l'inizio della controffensiva. È possibile che il tabloid abbia ragione. Ma forse la redazione di Berlino avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa, come richiesto dal Ministro della Difesa Oleksiy Resnikov?

Per citare la band Depeche Mode: cosa sia veramente «Policy if Truth», la «politica della verità», sarà chiaro molto presto.