Stati Uniti Biden rompe la tregua e attacca Vance: «Clone di Trump»

SDA

16.7.2024 - 20:40

Joe Biden rompe la tregua da lui stesso invocata dopo l'attentato contro Donald Trump e, anche se si scusa per i toni eccessivamente aggressivi di alcune dichiarazioni, torna all'assalto del suo avversario repubblicano incolpandolo dell'escalation della retorica e attaccando il neo nominato vice, J.D. Vance.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden (immagine d'illustrazione).
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden (immagine d'illustrazione).
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«Non sono io il tizio che ha detto di voler essere un dittatore il primo giorno del suo insediamento o che ha rifiutato di accettare l'esito delle elezioni», ha detto Biden in un'intervista alla Nbc rispondendo alle critiche, arrivate soprattutto da parte repubblicana, di aver creato un clima di violenza con le ripetute accuse al tycoon di essere «una minaccia per la democrazia».

Il commander-in-chief ha, tuttavia, ammesso di aver sbagliato a chiedere di «mettere nel mirino» (bullseye) il suo avversario all'inizio della scorsa settimana, pochi giorni prima dell'attacco in Pennsylvania.

«È stato un errore usare quella parola», ha osservato Biden, spiegando di aver voluto dire «concentratevi su di lui, su quello che sta facendo». L'inquilino della Casa Bianca ha poi rivendicato di avere «solo tre anni in più» di Trump e di essere più lucido che mai. «Sono vecchio ma il mio acume mentale è dannatamente buono», ha sostenuto, dicendosi pronto a sfidare il tycoon nel secondo dibattito a settembre e assicurando che questa volta la performance non sarà disastrosa come la prima.

Attacco a Vance

Dopo l'intervista Biden ha cominciato ad attaccare a mani basse il senatore dell'Ohio Vance, scelto come numero due nel ticket repubblicano. «È un clone di Trump», ha sentenziato il presidente, accusandolo di essere un politico «pro-ricchi» che vuole tagliare le tasse ai milionari americani e alzarle alla classe media.

Quanto al fronte interno, nonostante la fronda anti-Biden sia rimasta immobile dal giorno della sparatoria in Pennsylvania, i democratici continuano ad essere spaccati sulla candidatura del presidente. Da una parte il Democratic National Committee punta a confermarlo come candidato ufficiale alla presidenza in tempi stretti, entro due settimane, con una «virtual roll call», un appello virtuale prima della convention che inizia il 19 agosto a Chicago.

Il motivo ufficiale è permettere a Biden di essere sulle schede dell'Ohio, Stato nel quale il termine per la registrazione dei candidato è il 7 agosto; ma, considerato che il governatore stesso Mike DeWine aveva garantito che non ci sarebbero stati ostacoli varando anche una misura in tal senso, sembra chiaro che la vera ragione sia blindare il commander-in-chief prima che i suoi oppositori riprendano vigore.

Una lettera chiede di ritirare il piano

L'idea non è piaciuta ad una parte dei deputati democratici a Capitol Hill che hanno immediatamente fatto circolare una lettera nella quale si chiede al Comitato di ritirare il piano.

«Non esiste alcuna giustificazione legale per anticipare la nomination», si legge nella missiva. «Chiediamo di annullare qualsiasi piano per un appello virtuale e di astenersi ulteriormente da qualsiasi procedura straordinaria che potrebbe essere percepita come una limitazione del legittimo dibattito».

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