Il Califfo è tornato e promette vendetta.
Cinque anni dopo il famigerato sermone nella Grande Moschea di Mosul, quando proclamò la nascita dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi compare in un nuovo video pubblicato da uno degli organi di propaganda dell'Isis.
«Per l'ospitalità dell'emiro dei fedeli»
Nel filmato di 18 minuti che si intitola «Per l'ospitalità dell'emiro dei fedeli», il Califfo appare appesantito rispetto al 2014 e con la barba più lunga. Indossa una tunica lunga e scura, un gilet multitasche beige e il suo caratteristico turbante nero.
Negli spezzoni pubblicati dal Site, il sito che monitora il jihadismo sul web, compare seduto sul pavimento a gambe incrociate con un kalashnikov al suo fianco, in una stanza dalle pareti bianche asettica e i tappeti colorati a terra, assieme ad altri tre uomini i cui volti sono stati sfocati.
«Guerra ai crociati»
Con loro parla di un tema classico della narrazione jihadista, la «guerra ai crociati», ma anche di argomenti di attualità a dimostrazione, oltre alla data sovrimpressa sulle immagini iniziali (inizi di aprile), che il video è recente.
Cita la battaglia tra forze curde e jihadisti a Baghuz, l'ultima roccaforte dell'Isis in Siria, combattuta a fine marzo, e soprattutto gli attentati di Pasqua nello Sri Lanka.
Quindi la sferzata finale: il Califfo annuncia «vendetta» per i militanti che sono stati uccisi e arrestati. Cita «92 operazioni» già condotte in «8 Paesi» come rappresaglia «per i nostri fratelli». Compresa quella nello Sri Lanka. Ed elogia gli attacchi perpetrati «contro le forze francesi e i loro alleati» in Burkina Faso e Mali.
Segno che il capo dell'Isis è tutt'altro che sparito
Il Site nota che la parte nella quale Baghdadi plaude ai terroristi cingalesi è solo un audio sovrapposto alle immagini e quindi potrebbe essere stata aggiunta dopo gli attacchi.
Il video è comunque un segno inquietante che il capo dell'Isis è tutt'altro che sparito. Men che meno morto, nonostante le notizie del suo decesso siano state più che frequenti negli ultimi anni e abbiano contribuito a renderlo una figura leggendaria.
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