SocialDopo un sondaggio Musk riammette gli account banditi su Twitter
SDA
25.11.2022 - 07:26
Altra mossa controversa del nuovo patron di Twitter: Elon Musk ha annunciato che ripristinerà gran parte degli account banditi precedentemente, dopo che il suo referendum lampo tra gli utenti (oltre 3 milioni di voti) si è concluso con il 72% di sì e il 28% di no.
Keystone-SDA
25.11.2022, 07:26
25.11.2022, 07:39
SDA
«Il popolo ha parlato, l'amnistia comincia la prossima settimana», ha twittato, citando anche la sentenza d'antica tradizione medievale 'Vox Populi, Vox Dei', per significare che opinioni e giudizi popolari, o comunemente accettati, devono o possono ritenersi veri e giusti.
Impatto su inserzionisti
Nel suo sondaggio Musk aveva escluso l'amnistia per chi ha violato la legge o si era macchiato di spam oltraggiosi non meglio specificati. Ma il ritorno di massa di utenti che erano stati banditi per minacce violente, molestie, abusi e disinformazione, secondo gli esperti, avrà un impatto devastante sulla piattaforma e sugli inserzionisti, che hanno già cominciato a sospendere la pubblicità o minacciato di farlo.
«Apple e Google devono cominciare seriamente a esplorare l'espulsione della app (di Twitter, ndr) da app store», ha detto al Washington Post Alejandra Caraballo, esperta della Harvard Law Cyberlaw Clinic. «Quello che Musk sta facendo è pericoloso in modo esistenziale per varie comunità marginalizzate. E' come aprire le porte dell'inferno in termini di caos che provocherà», ha ammonito.
«Gente impegnata in molestie mirate dirette può tornare a diffondere dati personali, perseguitare in modo specifico, bullizzare in modo violento, istigare e celebrare la violenza, non posso neppure cominciare ad enunciare quanto pericoloso sarà», ha aggiunto.
Dopo referendum su Trump
Nei giorni scorsi l'uomo più ricco del mondo aveva usato un referendum analogo per riammettere Donald Trump: degli oltre 15 milioni di utenti, il 51,8% si era schierato a favore e il 48,2% contro. Ma il tycoon aveva preannunciato che non gli interessava tornare su una piattaforma con molti problemi e che preferiva rimanere sul suo social Truth.
L'imprenditore nel frattempo aveva già ripristinato gli account di altri personaggi controversi di destra, come il podcaster canadese Jordan Peterson, il sito satirico Babylon Bee, l'attore Kathy Griffin e la deputata trumpiana Marjorie Taylor Greene. Tutto questo accade nel silenzio quasi totale della politica e nell'immobilismo del Congresso di fronte al potere di Big Tech e alle sue minacce alla democrazia.