Media e sport È morto Walter Scheibli, leggenda della radio e dell'hockey svizzero

hm, ats

20.12.2023 - 13:00

Per decenni Walter Scheibli è stato una star a Zurigo, un personaggio amato anche al di fuori del mondo dei media e dell'hockey.
Per decenni Walter Scheibli è stato una star a Zurigo, un personaggio amato anche al di fuori del mondo dei media e dell'hockey.
Keystone

È morto Walter Scheibli, giornalista radiofonico noto ai tifosi di hockey di tutta la Svizzera fra l'altro perché il suo nome veniva scandito nelle partite dello Zurigo all'Hallenstadion.

Si è spento ieri all'età di 91 anni, riferisce oggi la stampa zurighese, che dedica ampio rilievo alla notizia.

Famoso il suo pullover giallo sempre indossato per scaramanzia e per il modo in cui scandiva la sigla ZSC nel dialetto locale ("Zett Äss Cee"), è considerato il raro caso di un reporter più amato degli stessi giocatori.

Tanto che era considerato quasi come un sesto uomo di movimento: non ci teneva alla distanza giornalistica, ricorda la Neue Zürcher Zeitung (NZZ).

Scheibli era attivo dal 1979 per Radio 24 , l'emittente di Roger Schawinski che in quegli anni avviava la fase di forte concorrenza ai canali pubblici. Aveva un difetto di pronuncia, per quello non era stato accettato dalla radio DRS.

«Non ci saranno più figure così in futuro»

«Era diverso dagli altri», racconta Schawinski al Blick. Per il suo enorme cuore, per il carattere e per l'amore sfegatato per il disco su ghiaccio nonché naturalmente per la sua squadra.

«A un certo punto, Walter Scheibli divenne lui stesso una star», continua il 78enne. «E sebbene per tutta la vita sia sempre stato molto modesto gli piaceva quando la gente scandiva il suo nome all'Hallenstadion». I supporter continuavano fino a quando lui, dalla sua postazione, non si alzava e salutava il pubblico.

«Non ci saranno più figure così in futuro», sostiene Schawinski. Personaggi come lui – con un difetto di pronuncia che è diventato il suo marchio di fabbrica, per esempio – oggi non sarebbero nemmeno ammessi in uno studio televisivo o radiofonico. I lucidati presentatori di oggi sono semplicemente meno impressionanti».

I tifosi dello Zurigo lo omaggiano ancora oggi, lui personalità di un'epoca che sembra ormai essere tramontata, ricorda il Tages-Anzeiger.

E con affetto lo rammentano pure i giocatori. «Mi piaceva andare da Walti per le interviste anche quando non giocavamo bene, perché lui non ci abbandonava mai», afferma il difensore Andreas Zehnder, che ha giocato nello ZSC dal 1989 al 2001.

Per Bruno Vollmer, attaccante di lungo corso e attuale dirigente del club, «è sempre stato un momento di gloria rispondere alle domande di Walti davanti al microfono».

«La voce dello ZSC si è spenta», conclude la NZZ.

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