Vaticano I legami con la Svizzera di Benedetto XVI

pv, ats

31.12.2022 - 11:33

Il primo Papa tedesco in quasi 500 anni non ha mai visitato ufficialmente la Svizzera durante il suo pontificato. Tuttavia, Benedetto XVI ha avuto alcuni punti di contatto con il nostro Paese: si recò in visita in Vallese all'ospizio del Gran San Bernardo e canonizzò la prima donna svizzera.

Joseph Ratzinger, da Cadrinale, interviene in qualità di Presidente della Congregazione per la Dottrina della Fede al Congresso internazionale sulle migrazioni e il multiculturalismo a Lugano il 1° marzo 2002.
Joseph Ratzinger, da Cadrinale, interviene in qualità di Presidente della Congregazione per la Dottrina della Fede al Congresso internazionale sulle migrazioni e il multiculturalismo a Lugano il 1° marzo 2002.
KEYSTONE/Ti-Press/Gabriele Putzu

Il giorno della sua elezione, a metà aprile 2005, l'allora presidente della Confederazione Samuel Schmid inviò un telegramma in cui si congratulava con il neoeletto pontefice a nome del Consiglio federale e del popolo svizzero e gli augurava «un proficuo pontificato».

Appena due mesi dopo, il 5 giugno 2005, il Papa criticò la decisione adottata dal popolo elvetico di approvare le unioni registrate. Come altri Paesi europei, la Svizzera «ha subito una notevole evoluzione in campo morale e, sotto la pressione combinata del progresso tecnico e della volontà di una parte dell'opinione pubblica, sono state proposte nuove leggi in diversi ambiti che riguardano il rispetto della vita e della famiglia», dichiarò il Pontefice in quell'occasione.

Giubileo della Guardia Svizzera

L'anno successivo fu segnato dal 500mo anniversario della Guardia Svizzera. Il 6 maggio, Benedetto XVI lo onorò con una messa e invitò l'esercito più piccolo del mondo a guardare al futuro con «coraggio e fedeltà».

Dalla Svizzera giunsero a Roma l'allora presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, Amedeo Grab, i tre cardinali svizzeri, l'allora presidente della Confederazione, Moritz Leuenberger, e il capo dell'esercito, Christophe Keckeis.

La messa solenne e la cerimonia di giuramento nel pomeriggio furono il momento culminante delle celebrazioni del giubileo, iniziate a gennaio. Le prime Guardie Svizzere erano arrivate a Roma nel 1506 su richiesta di Papa Giulio II.

Una breve visita ai San Bernardo

Nel luglio 2006, Benedetto XVI trascorse le vacanze estive in Val d'Aosta. Da lì fece una deviazione verso l'ospizio dei monaci del Gran San Bernardo per pregare con loro. Uscendo dall'edificio attraverso una porta laterale, incontrò per caso circa 200 turisti che volevano visitare il monastero.

Benedetto XVI visitò in quell'occasione il famoso allevamento di cani San Bernardo dell'ospizio, gestito dai monaci fino al 2005, quando venne venduto alla «Fondazione Barry».

Anche la canonizzazione della prima donna svizzera avvenne durante il pontificato di Benedetto XVI. Dopo oltre 50 anni di indagini su due «miracoli», il 12 ottobre 2008 questo onore toccò alla suora Maria Bernarda Bütler (1848-1924). Era nata ad Auw (AG) e aveva lavorato come suora in Colombia.

Visita di Leuthard, Koch diventa cardinale

All'inizio di maggio 2010, l'allora Presidente della Confederazione, Doris Leuthard, gli rese visita ufficiale in Vaticano. Durante l'incontro, la Presidente discusse di temi politicamente sensibili come i casi di abusi nella Chiesa cattolica, il divieto dei minareti in Svizzera e il dibattito sul divieto del burqa.

Nel novembre dello stesso anno, il Papa nominò Kurt Koch, ex vescovo di Basilea, quarto cardinale della Svizzera e capo del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

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