Italia Scoperto in un giardino un tesoro di oltre 15 milioni

SDA

19.9.2022 - 20:07

Ha superato quota 15 milioni di euro il tesoro finora scoperto di una coppia bresciana accusata di essere ai vertici di un'associazione a delinquere che in pochi anni avrebbe evaso 93 milioni di euro grazie a oltre mezzo miliardo di fatture false. Al momento sono 77 gli indagati.

Immagine sombolica.
Immagine sombolica.
KEYSTONE/DPA/ dpa-Zentralbild/Monika Skolimowska

19.9.2022 - 20:07

La Guardia di Finanza ha inizialmente trovato otto milioni di euro nascosti in secchi, dentro a pozzetti, sotto metri di terra nei terreni della coppia di Gussago (Franciacorta).

Mai il bottino continua a crescere. Soldi nascosti al Fisco e occultati ovunque. Non solo nel giardino di casa, ma anche nel sottotetto, in soffitta e ora in cantina.

Carabinieri e Guardia di Finanza hanno infatti ritrovato altri tre milioni e mezzo di euro che Giuliano Rossini, 47 anni, e la moglie Silvia Fornari, 40, avevano nascosto nella cantina di un immobile a poca distanza dalla loro abitazione, che è sotto sequestro da due settimane, da quando i coniugi bresciani sono finiti in carcere.

Comunque gli inquirenti sono convinti che non tutti i fondi neri siano venuti alla luce e attendono le indicazioni della coppia.

Gli interrogatori

Durate l'interrogatorio di convalida dell'arresto i due avevano ammesso le contestazioni mosse dalla Procura di Brescia riservandosi però di approfondire i dettagli in un interrogatorio con il pm titolare dell'inchiesta.

«Quando gli inquirenti finiranno l'attività di ricerca del denaro, leggerò i verbali e i miei assistiti si metteranno a disposizione per rispondere ad ogni domanda. Vogliono collaborare su tutta la linea» assicura il loro legale.

Come si è scoperto il tesoro?

Ai terreni imbottiti di milioni di euro chi indaga è arrivato grazie ad una soffiata giusta e ha ricostruito il posizionamento dei pozzetti dove erano stati tombati i soldi, grazie agli appunti con tanto di mappa scoperta durante una perquisizione in quella che si è letteralmente confermata una caccia al tesoro.

Determinanti sono state poi le intercettazioni telefoniche e ambientali con Rossini, soprannominato «Mister 50 milioni» da clienti e amici nel giro delle fatture false, per mesi tenuto sotto controllo dagli inquirenti, nonostante le utenze telefoniche cambiate spesso e i tentativi di schermare le telefonate e renderle non intercettabili.

La Procura, risalendo al denaro, vuole arrivare a capire se il bottino sia interamente riconducibile alla coppia bresciana o se marito e moglie siano stati anche prestanomi in giri di denaro ancora più grandi rispetto a quanto fin accertato.

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